“Il bene è disarmante” recita il famoso murales del Sermig di Torino, una realtà nata oltre 60 anni fa in un ex arsenale di armi per la Prima e Seconda guerra mondiale, che oggi è divenuto uno dei principali polmoni caritativi di tutta Europa e un punto di riferimento per la pace nel mondo.
Già da diversi mesi, come il Sermig di Torino, anche l’associazione “Il Dono ODV” di Lugagnano è diventata il riferimento, per la nostra comunità e non solo, per le raccolte a favore dell’Ucraina. Ad ogni modo questa associazione opera sul territorio già da molti anni, spesso nel silenzio, come sostegno ai più bisognosi e ai progetti missionari in giro per il mondo.
Abbiamo così deciso di incontrare Luigi Tomelleri, per tutti “Gigi” (nella foto di Mario Pachera), primo storico presidente dell’associazione, per farci raccontare come è nata questa bella realtà e su quali fondamenta si regga.
Gigi, in quale occasione e perché è nato Il Dono?
Il Dono è nato nel 2013, quando due gruppi parrocchiali, il gruppo Nicaragua e il gruppo riciclo, hanno deciso di unirsi nella prospettiva di lavorare per il bene dei più bisognosi. Personalmente, nel 1999 sono andato per la prima volta in missione in Nicaragua assieme a molti altri compagni di avventura, per sostenere la missione “Hogar del Niño” di Padre Adelino Fossa a Chinandega. Da quell’anno è nata l’esigenza di mandare costantemente degli aiuti in missione, ma, senza l’esistenza di un’associazione riconosciuta, era molto complicato riuscire a spedire i container dall’alta parte del mondo. In quest’ottica ci siamo uniti al “Gruppo riciclo” di Lugagnano per creare una realtà che si autofinanziasse con lo scopo di spedire i container in Nicaragua. Fin dal subito si sono uniti a noi il Centro Aiuto Vita di Lugagnano, il gruppo del Malato e la San Vincenzo.
Ci può raccontare qualcosa anche del gruppo riciclo?
Il gruppo del riciclo era, ed è tuttora come Dono, un gruppo che ha lo scopo di raccogliere il ferro vecchio, i tappi, i metalli che la gente butta come scarto. Il rifiuto raccolto ha così l’opportunità di trasformarsi in risorsa per il riciclo e di essere venduto per sostenere le missioni, i bisognosi del nostro territorio e i progetti parrocchiali. Oggi è diventato fondamentale guardare all’ecologia e al riciclo per il bene del pianeta; è ancora più bello guardare all’ecologia come strumento per donare e donarsi ai più bisognosi.
Oggi il Dono, dopo soli nove anni di vita, è già diventato una colonna portante della nostra comunità e la provvidenza non vuole fermarsi. Quali altri progetti e realtà sostenete ora?
Ad oggi sono veramente tanti i progetti che sosteniamo grazie all’aiuto della provvidenza e delle persone che si fanno suo strumento. Solo per citarne alcune, abbiamo a cuore le missioni in Togo, in Albania, in Argentina. Sosteniamo i profughi che scappano dall’Ucraina e quelli che sono sulla rotta balcanica. A questi vanno aggiunti anche i tantissimi progetti qui nel territorio, tanti che risulta anche difficile elencarli senza tralasciarne qualcuno. Di fronte a tanto bene e a quanto questo si allarghi a macchia d’olio, si resta veramente come “disarmati” e non si può far altro che ringraziare la provvidenza per tutto quello che riesce a operare attraverso il poco delle sue mani e la sua buona volontà.