Come sono cambiati i tempi! Tanti anni prima che nascesse Gesù, quando veniva il tempo delle Olimpiadi si fermavano le guerre; oggi, quando una nazione è in guerra, ferma le Olimpiadi!
Ai tempi di Giulio Cesare si dava del “tu” all’Imperatore e anche oggi i cristiani si rivolgono a Dio dandogli del “Tu”: non diciamo “Noi la preghiamo Signore”, ma bensì, “Noi Ti preghiamo Signore”, e quando cantiamo, cantiamo: “Resta con noi, Signore la sera” e non “Resti con noi, Signore la sera…”
Ora, provate a dare del “tu” a Cristiano Ronaldo, se ci riuscite. Già, perché il famoso CR7 si può fischiare, si può applaudire, si può anche sperare che gli venga un’unghia incarnita, magari solo per una domenica, ma di dargli del tu! Come si fa a dare del “Tu” a uno che gira da solo con sette (dico sette!) jeep e che se solo vendesse il proprio parco macchine (ancorché usato) sanerebbe il bilancio, non dico del Comune di Sona, ma del Nord Italia sicuramente.
Anche a Sona, in prossimità del debutto del Cristiano juventino è scoppiata la Ronaldo mania: chi porta un calzino bianco e un calzino nero, indossando sempre per primo il calzino destro, chi, forse più timoroso dei giudizi altrui, veste con finta noncuranza, slip bianchi e canotta nera e chi viceversa.
Ronaldo, il mito in calzoncini corti! Che neppure Giove, Osiride e Chang Chiu (patrono di tutte le pratiche delle arti magiche orientali) se lo sarebbero potuti permettere!
Ed ecco che ora, in questi giorni, Ronaldo ci sfiorerà, ci passerà accanto, con le sue sette (dico sette!) jeep; forse percorrerà anche le vie del nostro Comune indossando i suoi occhiali scuri (lo scriviamo per l’Amministrazione comunale: non è necessario, solo per questo, rifare il look ai lampioni), oppure si siederà, come sempre, per modestia o per scaramanzia, all’ultimo posto del pullman, e tutto questo per recarsi a dormire in Valpolicella dove, nella stanza dell’agriturismo in cui alloggerà con la servitù, hanno già pronta una targa ricordo: “Qui stette in imperitura gloria a ronfar Cristiano, che, come un novello Apollo, dal di lui piede dipesero le sorti delle genti tutte”.
Apollo…, pollo…, to’, ecco che ricompare il pollo…
A mia memoria, mai prima d’ora era successo che venisse cambiato il traffico della città per un simile evento! Per l’occasione si potrebbe proporre di mettere un maxi schermo in piazza a Sona, se non fossimo certi di incorrere nelle sterili ire di chi non riuscirebbe a trovare parcheggio se non al Bosco e più oltre a Santa Giustina!
Possiamo noi miseri “editorialisti” del Baco (un po’ di pompa non fa mai male neanche a noi!), permetterci di offrire una cena alla nuova star del calcio italiano? Potremmo suggerirgli un menu?
Certo che potremmo farlo: è dal numero di agosto dello scorso anno che proponiamo sagre e feste a base di pollo e ora ecco che spunta il mito che si nutre solo di verdure (immaginiamo che i “broccoletti” se li mangi a colazione) frutta (con tutti i “peri” che fa!), cereali e petti di pollo! Sì, avete capito bene: petti di pollo. Sul punto, un suo ex compagno di squadra che non citiamo per non fare ombra al “lume”, è stato molto chiaro: “Sul tavolo, a cena da lui, trovai solo petto di pollo, acqua e insalata”.
Una sana e costante attività fisica fa bene alla salute, non c’è dubbio! Ma siamo sicuri che la Ronaldo mania, con tutto ciò che ne consegue, sia il modo corretto di interpretare lo sport? che intendere lo sport in questo modo aiuti anche lo spirito?
Un tempo c’era un grande condominio dove tutti erano amici e vivevano in pace, nessuno che gettasse briciole sui balconi dei vicini e nessuno che tenesse la TV ad alto volume, persino tutti gli animali avevano imparato a rispettare i luoghi comuni. I ragazzi erano allegri e giocavano a pallone con la vecchia regola dei “tre corner, rigor!”, la palla era di cuoio e i pali delle porte erano due asticelle tenute in piedi da un mucchio di vestiti. Successe che un ragazzo tirò in porta proprio quando una diabolica folata di vento fece cadere un paletto… Ebbene, ancor oggi, in quel condominio, stanno animatamente discutendo se quel tiro fosse gol o fosse uscito di poco.
Già, è importante, perché nessuno è in grado di decidere quale delle due squadre, ora, dovrà ringraziare il Cielo!