Il barbecue ed altre stravaganti avventure: risotto con il rosmarino

Cari amici, questa è una ricetta semplice che possono preparare sia i giovani sposi e sia i vecchietti, per questi ultimi è sufficiente allungare i tempi di cottura di quel tanto che basta perché le dentiere non abbiano di che lamentarsi. Dopo una certa età, infatti, anche i denti potrebbero aver bisogno di un rinforzo!

Per l’era intermedia non vi sono problemi, la formula funziona sempre! La preparazione è quasi uguale, tanto che la pietanza sia preparata dalla moglie quanto se cucinata dal marito, semplicemente cambiano un po’ le regole da seguire nella scelta degli ingredienti. Avvertenza prima: per questa pietanza non utilizzare il brodo di carne, sarebbe la fine!

Adoperare il brodo di dado, come quello che adoperano i grandi chef, anche se non lo ammetterebbero mai. Il brodo di gallina, lasciamolo alle “paparele coi fegadini”: che è, come si suol dire, “la sua morte”. Qui dimentichiamocelo. Si mette l’acqua sul fuoco e vi si getta il dado; ricordarsi di accendere il fornello. Non sarà mica difficile, spero! Semmai, si può aggiungere fin da subito un “pugnetto” (una manciata – Ndr) di sale, ma anche questa non mi pare un’operazione difficile.

Fintanto che l’acqua bolle e si trasforma miracolosamente in brodo, occorre recarsi in giardino o, per i più ricchi, nell’orto, e raccogliere dei rametti di rosmarino della lunghezza di circa 10 cm; uno per ogni commensale. Importante: Si lascia il giardino così come si è trovato (le erbacce non hanno mai ammazzato nessuno e poi non è il momento di toglierle) e si torna in cucina. Questo è un piatto che, generalmente, le signore cucinano quando sono, per così dire, di mezza luna, perché quando sono di luna piena non viene bene, in quei casi, meglio che lascino l’incarico a qualcun altro.

rosmarinoBene, ora, con la mezza luna, si trita il rosmarino fino fino fino. Il più è fatto! Fin che l’acqua finisce di trasformarsi in brodo, si prende una pentola di alluminio o, per i più ricchi, di acciaio, e vi si versa un goccio d’olio d’oliva e qualche grammo di burro, meglio se di montagna. Il burro si può anche non mettere ma se lo si mette il risotto viene più saporito. A questo punto, se il risotto lo sta preparando la padrona di casa, occorre che questa apra l’anta della credenza proprio là dove il marito tiene i liquori per gli ospiti e, trovata la bottiglia giusta, si prepari mezzo bicchiere abbondante di marsala secco, ma secco!

Poi non è necessario dare il colmo alla bottiglia di marsala; il marito, probabilmente, non si avvedrà mai di quanto gli è stato sottratto. Bene! Ho già scritto che il rosmarino deve essere tritato fino fino fino fino!? Bene, prima di tritarlo, ricordatevi di togliere l’anima legnosa perché altrimenti il risotto verrà un po’ amarognolo. Adesso, per la signora che sta preparando la cena, è ora di attendere che torni il marito. Si, è vero, potrebbe anche telefonargli e sentire dove si trova, ma è meglio di no, non so… vedete voi… se vi piace rischiare… Quando la moglie sente il marito arrivare è il momento di agire: accendere il fuoco alla pentola con l’olio e il burro dove si sarà versato anche il trito di rosmarino. Mescolare pochi secondi e gettarvi il riso continuando a mescolare, soprattutto se non si è propeso per una pentola anti aderente.

Di riso ne serviranno 8/9 cucchiai da cucina belli colmi, o anche di più: dipende da quanto tempo è passato dal pasto precedente. Si aggiunge un po’ di brodo e si attende che il riso lo beva; prima di proseguire con dell’altro brodo, aggiungere il marsala e mescolare bene bene. Da qui in avanti, la ricetta è uguale a quella di tutti gli altri risotti: si aggiunge brodo all’occorrenza e si mescola perché non aderisca troppo alla pentola. Quando il riso è cotto (e qui dipende molto dagli anni che passano) si porta a termine la cottura aggiungendo una manciata abbondante di parmigiano reggiano, delle cui doti non è il caso di accennare in questa sede.

Se invece è il marito che prepara il risotto con il rosmarino, la ricetta è un po’ diversa, non tanto per gli ingredienti, quanto per il sistema di preparazione: in primis il marsala secco sicuramente non sarà stato inserito nel bar di casa e quindi occorre una capatina al pub accanto per procurarsene giusto una dose e poi, occorre che impari a star più leggero con il parmigiano reggiano. Ah, quasi dimenticavo, durante la cottura del riso, ogni tanto, ricordatevi di assaggiarlo perché non si sa mai che manchi un po’ di sale!

Nato a Verona nel lontano settembre del ’59, risiede a Sona dal 1992. Sposato con due figli. Amante della lettura, se si escludono Simenon e Guareschi, preferisce la saggistica ai romanzi. Già arbitro federale, negli anni 80 promuove la costituzione del "Circolo dell’Angelo di San Massimo". A Sona è fra i soci fondatori dell’ Ass. Cav. Romani e ha contribuito alla nascita de “La Zattera”. Autore di testi teatrali e racconti, dal 2011 collabora con il Baco con una nota di gastronomia filosofica.