Giovedì scorso presso la Scuola Media di Lugagnano l’Università Popolare e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Sona hanno organizzato una conferenza dal titolo: “L’eredità del Novecento”, tenuta dal professor Marino Rama, docente di Storia e Filosofia del Liceo “Enrico Medi” di Villafranca.
L’oratore ha presentato le vicende geopolitiche della prima parte del secolo, fino al termine della I Guerra Mondiale, riservandosi di completare l’esposizione nel prossimo incontro, già programmato dagli organizzatori, per il mese di febbraio 2016.
Tre le tesi filosofiche più accreditate illustrate, che hanno tentano di interpretare le vicende di quel secolo.
La prima parla di “secolo breve” dall’inizio della Grande Guerra, con la brusca interruzione di un periodo di pace e dello sviluppo economico, alla caduta del muro di Berlino con il crollo del mondo comunista e quindi del bilateralismo ovest-est.
La seconda fa riferimento invece a “epoca lunga” dal 1860 al 1970 con la costituzione degli Stati nazionali e con il passaggio poi ad una globalizzazione che li sta superando progressivamente;
La terza si riferisce al “secolo spezzato” dal 1870 al 1945, un secolo considerato non finito perché nulla si è ancora assestato in modo definitivo nel sistema geopolitico mondiale.
Alla luce di queste tesi filosofiche l’oratore è passato poi a descrivere ciò che è successo durante la prima guerra mondiale e negli anni precedenti e successivi ad essa.
Le comparsa delle nuove micidiali armi messe in campo, soprattutto la mitragliatrice, ma anche i primi carri armati ed aerei, i gas tossici ha sconvolto le modalità di combattere le guerre con tragiche conseguenze.
L’uso per la prima volta in modo organizzato dell’informazione e della propaganda, rivolta alle masse, ha modifica i rapporti dei governanti con le masse popolari.
La rinascita, in modo perverso, del desiderio di identità dei popoli ha avviato il cammino dei genocidi, primo fra tutti quello degli Armeni durante la prima guerra mondiale, per arrivare alla Shoah, durante la seconda, e proseguire con quello di Srebrenica in Bosnia nel 1995.
Gli accordi sottoscritti fra Inglesi e Francesi sul finire del primo conflitto mondiale da Balfour e da Sykes-Picot che hanno ridisegnato l’area medio- orientale, con scarsa attenzione alla presenza delle diverse etnie hanno creato gravi problemi su quei territori, tuttora irrisolti.
L’intervento degli Usa nelle vicende europee sul finire della guerra portò quel Paese ad essere inizialmente determinate con la teoria messa in campo dal Presidente americano Wilson “dell’autodeterminazione dei popoli”. Gli Usa però ritirandosi dalla Società delle Nazioni, dopo aver contribuito a fondarla, crearono un vuoto che fu determinante per lo scoppio della seconda guerra mondiale .
A fronte di ciascuno di questi eventi l’oratore ha elencato fatti e vicende accadute, con l’intento di rendere comprensibili i legami fra questi, la situazione dei rapporti internazionali attuali e le tragiche vicende in corso ai nostri giorni, dalle guerre in corso in Africa ed in Medio Oriente al problema delle emigrazioni di massa.
Folta ed attenta la presenza per un argomento molto interessante ed attuale, presentato con diapositive e filmati e con una buona tecnica divulgativa, propria di un evidentemente ottimo insegnate di scuole superiori.
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