Lunedì prossimo 22 marzo per tre ore i dipendenti del Comune di Sona incroceranno le braccia per protestare contro la modalità di gestione del personale che dal suo insediamento sta attuando la giunta del sindaco Mazzi.
Di questo sciopero si parlava ormai da qualche settimana, ed evidentemente i tentativi di conciliazione non sono andati a buon fine, tanto da portare alla proclamazione dell’astensione dal lavoro per lunedì prossimo. Un episodio che è possibile definire clamoroso in quanto senza precedenti a Sona: mai era successo che i dipendenti comunali scendessero in sciopero contro l’Amministrazione in carica.
Una situazione estremamente critica, che ha addirittura portato le Organizzazioni Sindacali CGIL e CISL Funzione Pubblica di Verona a diramare un comunicato, a nome e per conto dei dipendenti del Comune, nel quale si sostiene che “ad oggi perdura la situazione di disagio e malcontento in cui versano ormai dal 2008 e che nessun accordo, e non solo in termini economici, è stato raggiunto con l’Amministrazione Comunale, la quale non ha ritenuto opportuno intervenire ed anzi ha contribuito al dilagare di atteggiamenti e comportamenti scorretti e non ispirati ai principi di trasparenza ed equità che hanno inciso in maniera negativa nell’attività lavorativa e nei rapporti interpersonali, compromettendo il clima sereno e costruttivo presente negli ultimi anni”.
E lamentando nel medesimo comunicato “la riduzione, a decorrere dal 2008, della retribuzione dei dipendenti, a fronte del mantenimento se non dell’ampliamento dei carichi di lavoro, eccezione fatta per i Responsabili di Settore ed il Segretario Direttore Generale che hanno al contrario mantenuto inalterata se non aumentata la loro”.
Nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina presso la sede della CGIL a Verona per presentare lo sciopero – alla presenza degli inviati de L’Arena, del Corriere Verona e de Il Baco da Seta – Maria Pia Mazzesette per la CGIL e Giancarlo Zenati per la CISL hanno spiegato che “lo sciopero è stato indetto il 10 marzo scorso. Subito il Prefetto è intervenuto invitando il Sindaco e le RSU ad un tavolo di conciliazione per lunedì 15 marzo. Il Sindaco non ha avvisato le RSU di questo tavolo come invece era tenuto a fare. Comunque al tavolo del 15 erano presenti il Prefetto e le RSU ma non si sono presentati i rappresentanti dell’Amministrazione che hanno inviato una lettera dicendo che non sarebbero venuti perché tanto la decisione dello sciopero era già stata presa. Si tratta di un’assurdità in quanto la procedura di conciliazione viene attivata dal Prefetto proprio per vedere se è possibile trovare un accordo, e le RSU erano disponibili a questo accordo”.
“Per lunedì il Sindaco ha visto bene – hanno proseguito i sindacalisti – di precettare dieci dipendenti: quattro vigili (il vice comandante più tre agenti), due addetti alla rete stradale, due operai, un responsabile farmacista e un impiegato per anagrafe e stato civile. E’ è assurdo precettare i dipendenti per due due ore ed un quarto di chiusura al pubblico, tanto più che nei giorni festivi viene garantita la reperibilità per un operaio per le strade ed uno per la rete, quindi non si capisce perché i precettati per questi settori siano due. Inoltre a Sona manca un accordo tra le parti per i servizi minimi essenziali, ma in molti Comuni dove questo accordo è presente gli scioperi di tre ore non sono nemmeno regolamentati, nel senso che non è prevista la garanzia dei servizi minimi. Abbiamo comunque informato il Prefetto che questo atto di precetto costituisce un abuso”.
“Lo sciopero si svolgerà con un presidio all’esterno del Municipio. Questa è la prima manifestazione – hanno aggiunto i sindacalisti -, se non verranno trovati accordi non sono escluse altre forme di protesta come altri scioperi, assemblee, volantinaggi”.
I Sindacati hanno poi denunciato l’instaurarsi in Comune “di un clima lavorativo quasi intimidatorio dove si ha la percezione che prevalgano rapporti privilegiati, di opportunità politica e clientelare, e vengano meno i principi di merito, di premialità e di imparzialità”. Segnalando inoltre il perdurare dell’esistenza di una “mancata equità tra il personale, non solo in relazione alla retribuzione economica, ma soprattutto in relazione all’assegnazione di responsabilità, all’attribuzione di carichi di lavoro e di motivazioni”.
Nel volantino distribuito dagli stessi Sindacati per annunciare lo sciopero di lunedì si rincara ulteriormente la dose, sostenendo che l’Amministrazione Comunale “permette atteggiamenti vessatori da parte di qualcuno nell’ambito dei rapporti gerarchici, con disuguaglianza di trattamento del personale a seconda del settore di appartenenza; manca di equità nell’assegnazione di responsabilità e nell’attribuzione di carichi di lavoro; non coinvolge i dipendenti nelle scelte organizzative che si riflettono sulla efficienza ed efficacia dei servizi”.
Una serie di accusa estremamente gravi e circostanziate. Si attendono ora le risposte del Sindaco e dell’Amministrazione. Oltre che gli interventi delle forze di minoranza in Consiglio Comunale. Per concludere va segnalato che in Comune voci di corridoio sussurrano che tra gli Amministratori di maggioranza – in Giunta ed in Consiglio – le posizioni sarebbero divise tra chi appoggerebbe in qualche maniera la protesta dei dipendenti e chi invece non approva questa scelta di rottura.