Il 30 giugno un gruppo di cicloamatori del Teambike Adfruit di Lugagnano e dell’Unione Ciclistica Palazzolo ha partecipato al Tour d’Ortles, una randonnée piuttosto impegnativa per lunghezza del tracciato e salite, dal momento che comprende quattro passi alpini e può essere percorsa in massimo venti ore sui pedali.
La Randonnée è partita alle ore 4 antimeridiane da Merano, in Val Venosta, e ha visto come prima tappa il suggestivo Passo dello Stelvio (m.2758), come seconda il meraviglioso Passo Gavia (m. 2621), quindi il Tonale (m.1883) e il Passo Palade (m.1518), con ritorno a Merano, da cui si era partiti.
Il Tour d’Ortles, con un dislivello complessivo di 5700 metri su un tracciato di 250 chilometri, caratterizzato da grandi sbalzi di temperatura, ha messo alla prova la resistenza dei ciclisti sonesi, la loro capacità di saper dosare le forze e di sopportare la fatica, soprattutto lungo le salite che portano ai leggendari Passi dello Stelvio e Gavia.
Il tutto è stato accompagnato fortunatamente dal sole e dai panorami mozzafiato delle montagne del Trentino Alto Adige. Alla fine i ciclisti, alcuni dei quali sponsorizzati da Lazzarini Pneuservice, hanno conquistato il brevetto della Randonnée, ma soprattutto la consapevolezza di aver affrontato uno dei Tour più affascinanti e faticosi d’Europa, grazie alla grande passione per la bicicletta e all’amicizia che li lega da vari anni.
I ciclisti sonesi non sono nuovi alle Randonnée. Hanno già affrontato negli anni altri Tour, come la Randonnée Verona – Resia – Verona nel 2016 e, di nuovo, quindici giorni fa. Il Randonneuring, le cui origini sono francesi, è un modo diverso di andare in bicicletta rispetto alle tradizionali gare. Si tratta di percorrere lunghe distanze sulle due ruote, dai 200 km in su, passando attraverso checkpoint fissi. I partecipanti devono completare il percorso entro limiti di tempo stabiliti e ricevono alla fine un riconoscimento (brevetto), che non dà peso al loro ordine di arrivo. Non importa infatti andare “forte”, ma importa la resistenza, andare anche piano ma lontano.
I randonneur non pedalano con lo scopo di arrivare primi o battere gli avversari, ma vivono il tour come compagni di viaggio, senza l’ansia del cronometro. Durante una randonnée non è prevista assistenza nel caso di imprevisti o problemi tecnici, per cui per il ciclista pedalare significa anche fare affidamento solo su se stesso. Durante il tragitto ci si guarda un po’ anche intorno, nonostante le gocce di sudore sulla fronte e il respiro affannoso, e si ammirano montagne meravigliose, corsi d’acqua impetuosi, distese verdi e cieli azzurri, apprezzando la natura e sentendosi parte di essa.
Qui di seguito una galleria di immagini scattate durante il Tour d’Ortles.
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