Prosegue il percorso del Baco all’interno delle amministrazioni dei Comuni vicini a Sona, per incontrare donne che hanno deciso di impegnarsi in politica nel territorio dove vivono. Uno sguardo sul ruolo e sull’impegno delle donne nella vita amministrativa dei nostri Comuni.
Nei primi tre incontri avevo incontrato Veronica Paon, assessore a Valeggio sul Mincio, Valeria Iaquinta, assessore a Bussolengo, ed Eleonora Principe, assessore a Sommacampagna.
Per il quarto appuntamento sono andata a Castelnuovo del Garda. Ho incontrato Marilinda Berto nella “sua” accademia musicale Giovanni e Sergio Martinelli nella frazione di Sandrà, nella splendida cornice degli spazi comunali che comprendono anche il Teatro Comunale Dim. Marilinda è assessore per i servizi alla persona e famiglia, pari opportunità e gemellaggi.
Chiedo a Marilinda di presentarsi ai nostri lettori come preferisce.
Sono originaria di Sandrà dove sono nata e cresciuta. La parola che mi descrive maggiormente è “musicista”, una grande passione e leit motiv di tutto quello che faccio. Suono il sax, compongo, sono direttore d’orchestra e maestro del coro, insegno nel liceo musicale Campostrini oltre a dirigere ed insegnare qui all’accademia di cui sono stata forte promotrice.
Vedo che si declina al maschile, è una precisa scelta ideologica?
No, è che provenendo dal mondo della musica sono abituata così. Non esiste la maestra del coro, la maestra identifica per noi l’insegnante di scuola elementare. Maestro del coro è un’altra cosa. Nella musica sono importanti gli strumenti e non chi li suona, uomo o donna che siano. Si dice, per esempio, primo violino. Quindi posso sopportare assessora anche se non mi piace, ma assolutamente no direttrice d’orchestra.
Come è arrivata alla politica dal mondo musicale?
Mi sono avvicinata alla politica all’età di 22 anni. Stavo attraversando un periodo di crisi personale, non sapevo cosa fare. Stavo addirittura pensando di fare un’esperienza missionaria dopo aver seguito un percorso formativo. Ero già attiva nella parrocchia e nel sociale in generale quando mi venne chiesto di candidarmi nella lista di Emanuelli che poi diventò sindaco. Detto fatto, abbandonai l’idea di partire per l’Africa e mi dedicai ad un’altra missione, i servizi sociali del mio paese. La mia famiglia, dopo la sorpresa per questo cambio repentino, mi ha comunque appoggiato. Le mie deleghe sono sempre state nel sociale, allora come adesso.

Come è stato entrare così da giovane in un ruolo tanto complesso oltre che delicato?
Mi ci sono buttata forse anche con l’incoscienza della gioventù, ma comunque mi sono sentita molto accolta e sono stata molto aiutata dal personale già in forza al Comune ad entrare nei meccanismi degli enti pubblici.
Dal 1995 ad oggi sono parecchi anni…
Sì, ma dopo i primi due mandati mi sono presa una pausa per dedicarmi completamente alla musica. Ho girato mezzo mondo e non avrei sicuramente avuto tempo per altro. Contemporaneamente ho contribuito alla costituzione di questa accademia e portato avanti numerosi progetti nelle scuole sempre legati alla musica.
Come mai ha deciso di rimettersi in campo?
Me l’hanno proposto e visto che adesso non sono più così in giro per il mondo ho deciso di accettare a patto di tornare ad occuparmi del sociale. Conoscendo già molte delle persone da anni è stato un tornare alle origini ed è stato sicuramente più facile rientrare in gioco.
Cosa porta del suo essere musicista nel suo ruolo di assessore?
Penso sicuramente la tenacia e la disciplina che la musica richiede. Una cosa è avere talento ed un’altra coltivarlo. Non basta avere talento se non ci si mette con tenacia e disciplina a lavorare per ottenere risultati. E questa attitudine che forse ho sempre avuto si è rafforzata negli anni di studio della musica, fa ormai parte di me e la esprimo in tutti i campi in cui mi cimento. E poi l’entusiasmo e la passione che metto nei progetti musicali e negli spettacoli li metto anche nei progetti del Comune, come Casa di mamma o S.Ce.F. , che penso conosciate bene, che si svolge proprio negli spazi della cucina e sala da pranzo dell’accademia.
Mi pare di capire che non ha riscontrato particolari difficoltà o elementi negativi nella sua esperienza in politica. Ha invece qualche riflessione sul fare politica oggi in confronto a quando ha iniziato?
Trovo che tutto sia più complicato, più appesantito, anche i rapporti tra le persone di diverse fazioni o correnti sono meno diretti e schietti. Manca spesso un sano confronto e le questioni vengono poco approfondite. Parlo in linea generale, ma anche a livello locale a volte ci sono delle modalità che non condivido e non mi appartengono.
Mi pare di non aver altro da chiedere a Marilinda. Vedo una donna serena che si dedica con passione ed energia a molteplici attività che quasi viene da chiedersi se le sue giornate siano più lunghe delle nostre. Mi sono concentrata sulla sua attività politica perché è il focus di questo ciclo di interviste, ma anche la carriera musicale di Marilinda meriterebbe un articolo a parte.
Concludiamo con un giro per l’accademia di cui mi mostra con orgoglio tutte le varie stanze e mi illustra i vari corsi che vi si tengono. Una realtà molto attiva. Sarà che l’erba del vicino è sempre più verde… ma Castelnuovo ha proprio un bel centro comunale.