Esattamente un anno fa si erano impegnati per ristrutturare un ponte in Albania, costruito dagli Alpini di Verona nel 1994. Ora ci ritornano per apporre una targa rinnovata recante l’anno di ristrutturazione, il 2018. Frutto della loro opera. Ma non solo per questo.
Sono una rappresentanza degli Alpini di Lugo, Rosegaferro, Bovolone, Mozzecane, Grezzana, Bagnolo, Roncolevà. A rappresentare gli Alpini del Comune di Sona il Capogruppo di Lugagnano Fausto Mazzi. Nella foto il gruppo in partenza dall’aeroporto di Verona.
Non solo targa commemorativa, si diceva. “Siamo entrati in contatto con tre case famiglia a Scutari – racconta Mazzi al Baco – sono case di accoglienza per disabili che vivono in condizioni precarie. Diciamo vivevano fino all’arrivo di una certa signora Vignale di Forlì circa 20 anni fa, che si è presa a cuore la sorte sia delle strutture sia delle persone. Lanciò il Progetto ‘Speranza’ e diede il via proprio alla speranza in senso ampio. Ora la signora non c’è più ma la sua opera ha tracciato un solco. Siamo molto lontani dagli standard a cui siamo abituati nel mondo occidentale ed in Italia relativamente a strutture di questo tipo”.
“I bisogni sono ancora tanti, seppur un minimo di accoglienza sia garantito – prosegue il Capogruppo degli Alpini di Lugagnano -. Anche per queste strutture, come per il ponte, sono iniziati i lavori di restauro che sono in fase avanzata, ma necessitano di supporto esterno per essere completati. Con l’occasione dell’apposizione della targa faremo un sopralluogo per progettare le attività per il 2020. In quel frangente faremo anche una visita alla località balneare di Velipoja dove questi ragazzi sono ospitati per un po’ di vacanza al mare. Scenderanno altri volontari italiani e spagnoli per dare una mano. Questi ragazzi hanno anche disabilità gravi e devono essere accuditi in tutto e per tutto”.
La penna sul cappello che mantiene forte e radicato il senso di appartenenza ad Associazione d’arma che fonda i suoi valori nell’identità Italiana, ma nello stesso tempo assume sempre più il ruolo di “caterpilar solidale” che ha la capacità di ideare, sostenere, gestire e realizzare progetti di solidarietà complessi e di ampio respiro.
Su tutto il territorio nazionale e anche estero, come narrano le numerose vicende di riconciliazione sociale in terra di Russia o come questa di cui parliamo in Albania dove, discendenti di italiani che li hanno combattuto e sono morti in guerre di aggressione, sono tornati a portare speranza e rinascita. W gli Alpini e W la solidarietà.