I dati emersi da un recente progetto del Punto di ascolto del disagio scolastico e unità dipendenze dell’Ulss9 dimostrano che, su 1647 adolescenti dai 13 ai 19 anni, il 37% dichiara di avere amici che fanno uso di stupefacenti, 13 anni è l’età in cui li si prova per la prima volta e il 18% ammette di farne uso. Dati sicuramente allarmanti e preoccupanti.
E nel Comune di Sona qual è la situazione? Ne parliamo con il Sindaco Gianluigi Mazzi e con il Presidente del Consiglio comunale Mattia Leoni, che si occupa di politiche giovanili.
Questo fenomeno è presente anche nel nostro territorio?
“La nostra situazione – indica il Sindaco Mazzi – è simile a quella di Verona, infatti c’è un utilizzo abbastanza diffuso da parte di giovani dai 13/14 anni sia di stupefacenti che di alcolici. Ci tengo comunque a sottolineare che stiamo parlando di una situazione non grave e certamente risolvibile, pertanto non voglio creare allarmismi inutili”.
In quale maniera vi siete attivati come Comune per arginare questa realtà?
“Abbiamo da mesi iniziato un percorso serio di confronto – spiega il Presidente del Consiglio comunale Leoni -, con Sindaco in primis che è il responsabile della pubblica sicurezza del nostro territorio, insieme all’Assessore Cimichella, con delega alla scuola, e all’Assessore Catalano, con delega alle politiche sociali e famiglia. In sinergia con noi, il lavoro prezioso che svolgono le nostre assistenti sociali territoriali e, infine, in stretta collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e la Polizia locale. Crediamo infatti in una soluzione più ampia, in una prevenzione educativa di comunità: ossia in azioni di rete per sostenere le famiglie nella prevenzione del disagio giovanile tra scuola, servizi e territorio. Come politiche giovanili stiamo lavorando per ottenere risultati di assoluto valore per i nostri giovani. Gutenberg prima, e TAG adesso ne sono l’esempio. Sono strumenti in grado di far raggiungere l’eccellenza ad alcuni giovani, ma per altri servono ad ottenere risultati più concreti, e forse questi sono quelli che devono interessare di più alla nostra comunità. Perché quei ragazzi svogliati, lontani dall’essere consapevoli cittadini attivi delle nostre quattro frazioni, possano trovare terreno fertile, risorse, un tavolo con altri giovani come loro, per confrontarsi e mettersi in gioco veramente”.
“Grazie ad un accordo stipulato tra l’Arma dei Carabinieri e le scuole – prosegue il Sindaco – si sta cercando di tenere sotto controllo questa situazione, tramite maggiori controlli sugli autobus, con unità cinofile, e all’interno delle strutture scolastiche. Oltre a questa prima collaborazione con le forze dell’ordine, sono stati inoltre coinvolti tutti gli attori protagonisti del processo educativo come il Parroco, il Dirigente Scolastico, gli insegnanti, gli assistenti sociali, il Sindaco e le altre figure di riferimento dei luoghi dove i giovani si incontrano, come l’allenatore delle società sportive. Stiamo anche cercando di coinvolgere le famiglie, perché riteniamo che l’aiuto più importante per risolvere questa situazione debba provenire proprio da loro. E’ fondamentale, infatti, che i genitori stiano attenti e controllino non solo i propri figli ma anche gli amici dei loro figli. La nostra volontà inoltre è quella di attivare dei progetti per rendere i ragazzi più impegnati, dandogli ad esempio la possibilità di fermarsi a scuola anche durante il pomeriggio. Sempre a tal fine abbiamo coinvolto l’ASL e il SERV e i nostri assistenti sociali affinché le attività siano anche correttamente sorvegliate”.
Quindi quali valutazioni vi sentite di fare su questa delicata questione?
“Sono pienamente convinto che quella di Sona sia una bellissima comunità – indica il Sindaco Mazzi -, recentemente infatti mi riferiva il Maresciallo dei Carabinieri che rispetto all’anno precedente i furti nelle abitazioni sono calati del 20%. Quindi con la consapevolezza che le Forze dell’Ordine stanno compiendo il loro dovere, auspico che allo stesso modo tutti coloro che hanno un ruolo determinante nella vita dei ragazzi prestino maggior attenzione verso di loro al fine di una crescita non solo dei diritti ma anche dei doveri, come il rispetto e l’aiuto verso il prossimo. La collaborazione tra amministrazione, scuola e Carabinieri sta procedendo molto bene, grazie all’aver posto come fattor comune le problematiche giovanili e i pericoli a cui sono esposti. Ma non è sufficiente, bisogna che tutti facciano la loro parte. Serve la collaborazione degli esercenti affinché non vendano ai minori sigarette e alcolici, dei genitori affinché siano vigili e attenti, controllando, se serve, anche il cellulare dei figli, segnalando situazioni di disagio perché le istituzioni sono a disposizione. Ed infine è necessaria la collaborazione della comunità, avvertendo in particolar modo le forze dell’ordine di situazioni insolite che ci permettano di intervenire e anticipare sul nascere il problema. Comunicarlo sui Social è inutile, fare gli opinionisti e avere atteggiamenti giustizialisti non aiuta i ragazzi. La mia logica non è quella punitiva, stiamo parlando di ragazzi minorenni, ma di un atteggiamento sì severo ma allo stesso tempo che dia un recupero, una riabilitazione, una seconda possibilità a questi giovani”.
“Quello degli stupefacenti è un argomento molto delicato e molto complesso, soprattutto se legato ai più giovani che iniziano a farne uso – chiude il Presidente del Consiglio comunale Leoni -. Purtroppo però, e i fatti di cronaca non mi smentiscono, è un fenomeno del tutto trasversale, dove lo spaccio delle sostanze, e quindi anche l’utilizzo illecito delle stesse, riguardano un’ampia fascia di età, e non solo quella giovanissima. Credo fortemente che le nostre progettualità in tema di politiche giovanili possano essere una risposta importante, ma sono consapevole che i principali attori protagonisti di questa intervista, rivolta in realtà a tutti i giovani del nostro territorio, debbano essere per forza i nostri genitori, padri e madri che hanno la responsabilità più importante, quella di educare i loro figli”.