Giorno della Memoria: l’attrice di Sona Beatrice Macola recitò nel capolavoro “Schindler’s list” di Spielberg

Quando si parla del Giorno della Memoria per ricordare le vittime dell’Olocausto, il 27 gennaio, da alcuni anni a molti viene subito in mente il celebre film, uscito nel 1993, “Schindler’s list”, per l’efficacia con cui il regista Steve Spielberg ha saputo trattare quel tragico argomento. Di quest’opera il nostro Gianmaria Busatta redasse l’anno scorso una esauriente scheda, e ad essa rimandiamo per la consultazione e l’approfondimento del tema.

Questa volta vogliamo ritornare a parlare del film per ricordare che vi partecipò anche Beatrice Macola (1965-2001), attrice originaria di Sona, riscoperta da noi de Il Baco da Seta (nella foto in alto, è ritratta accanto a Steven Spielberg; sotto, con lui durante alcune riprese del film). Di questa sua eccezionale esperienza, che le diede all’epoca molta notorietà, Beatrice parlò in varie interviste. Eccone alcune.

“Ho fatto un provino qui in Italia e l’hanno spedito a Los Angeles. A Spielberg è piaciuto e mi hanno chiamato. Poi ho saputo che sono stata tra le prime… Nel film sono l’amante di Oskar Schindler… Nel film il coinvolgimento è stato totale. Forse ho capito cosa hanno dovuto provare gli ebrei sulla propria pelle. E ora mi sento mezza ebrea” (“King”, 1994).

Alcune scene di Schindler’s List, con Liam Neeson e Beatrice Macola. Sopra, la Macola con Spielberg.

“Mi porterò dentro questo film e questa esperienza per tutta la vita… Sono felicissima di averlo girato. E non tanto perché io, attrice tutto sommato agli esordi, ho avuto l’onore di far parte di un cast da Oscar, e ho potuto imparare da un genio come Spielberg. No, non è per questo. La Lista di Schindler è nato come un film, ma è diventato una battaglia. Ho sposato la causa degli ebrei, non nascondo che appena ne sento parlare mi trasformo in una specie di Don Chisciotte” (“Oggi”, 1994).

“Steven è incredibile: a volte sembra un bambino di dieci anni, a volte un genio. Per lui girare fa rima con giocare, ha scoppi di commozione o ilarità. Quel viaggio dentro l’Olocausto ha fatto crescere anche me. Il momento più emozionante? Alla fine, quando a Gerusalemme  abbiamo incontrato i sopravvissuti di quella storia. C’era anche Ingrid, la donna che interpreto, l’amante di Schindler. Una signora ultraottantenne molto vispa e vitale. Lei mi ha guardato incuriosita, poi mi ha detto: sei simpatica. Sono contenta di avere la tua faccia sullo schermo” (“Corriere della sera”, 4 marzo 1994).

“Lavorare con Spielberg è stata un’esperienza meravigliosa, unica. Non giravamo soltanto un film, rivendicavamo una causa” (“L’Unità”, 4 marzo 1994).

Scarica, cliccando sul pulsante qui sotto, alcuni servizi su riviste e giornali degli anni ’90 che parlano di Beatrice Macola.

Riproduciamo qui sotto una scena del film, in cui si vedono Liam Neeson e Beatrice Macola mentre assistono, durante una passeggiata a cavallo, a una deportazione di ebrei.

Nato a Verona nel 1956, lavora come medico di base. Dal 2003 è redattore del “Baco da seta”, su cui pubblica articoli che trattano quasi sempre di storia del nostro Comune. E’ presidente del “Gruppo di ricerca per lo studio della storia locale di Sona”, che fa parte della Biblioteca comunale di Sona.