Giornata internazionale della gratitudine: saper ringraziare arricchisce l’intera comunità

Oggi 21 settembre ricorre la Giornata internazionale della gratitudine. Cosa vuol dire essere grati o meglio riconoscere gratitudine a qualcuno?

È molto semplice essere grati ai propri genitori o a qualcuno a cui si vuole bene per un gesto d’affetto o per un regalo che abbiamo ricevuto, ma ci accorgiamo delle tante cose di cui dovremmo essere grati ogni giorno? Ogni giorno ed in ogni momento dovremmo renderci conto che c’è qualcosa o qualcuno da ringraziare ed il solo fatto, quindi, di vivere, indipendentemente dal contesto, dovrebbe essere sufficiente per ringraziare.

È nella nostra natura, invece, lamentarci sempre e per qualsiasi cosa e facciamo fatica a ringraziare per quello che abbiamo in quanto siamo perennemente insoddisfatti e pretenderemmo di avere sempre di più. Ma non varrebbe la pena fermarci un momento a riflettere su quello che abbiamo? È meglio lamentarci per quello che ci manca o ringraziare per quello che si ha? È l’eterna contrapposizione di due punti di vista: quello del bicchiere mezzo vuoto e quello del bicchiere mezzo pieno.

Penso che un animo predisposto a guardare al bene ed al positivo possa generare bene e positività in ogni contesto e, quindi, auspico che anche nella nostra società e nelle nostre comunità si possa avere un atteggiamento positivo per il quale ci si possa rendere conto di quanto di buono c’è e di quanto impegno c’è dietro alle varie realtà associative ma anche all’interno delle istituzioni. Se guardo al sociale e al cosiddetto bene comune vedo che c’è ancora tanto lavoro da fare ma vedo anche importanti traguardi raggiunti.

Impariamo a dire grazie per quello che abbiamo e a ringraziare le persone che ogni giorno s’impegnano nel loro lavoro o nel loro servizio e sicuramente avremo persone che si sentiranno gratificate del loro impegno e sempre più motivate a fare meglio.

Ringraziare per quello che è stato fatto non vuol dire non notare le tante cose che si devono ancora fare e non poterle evidenziare ma una critica dovrebbe essere sempre costruttiva e partire dalla valorizzazione di quanto raggiunto per stimolare il raggiungimento di nuovi obbiettivi.

Se si dice che il bene genera il bene sono convinto che anche il grazie e la gratitudine nei confronti di una persona, di un’associazione o di una istituzione possano generare un clima di positività del quale tutta la comunità potrà trarre vantaggio.

Concludiamo con una frase di Dietrich Bonhoeffer: “Nella vita ordinaria noi raramente ci rendiamo conto che riceviamo molto di più di ciò che diamo, e che è solo con la gratitudine che la vita si arricchisce”.

Nato a Verona nel 1970 risiede a Lugagnano dal 1996. Sposato con Manuela ha due figli, Matteo e Michele. Geometra, libero professionista si dedica allo studio delle tecniche di comunicazione che mette in pratica anche come Mediatore civile. Scout fin da bambino continua a prestare servizio nell’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (AGESCI) ed è appassionato di montagna e vita all’aria aperta. Ha frequentato la Scuola Vicariale di Teologia e la Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico della Diocesi di Verona.