Anche il gruppo scout di Lugagnano ha celebrato la Giornata del pensiero, con un incontro a Villa Buri sul tema della pace. Nel mondo scout, dopo oltre cento anni di storia e una diffusione sostanzialmente planetaria, si sono sviluppate inevitabilmente delle differenze rispetto agli usi e i costumi di ogni stato e, addirittura, di ogni singolo gruppo. C’è una tradizione però che non è andata persa e che anzi, ancora oggi, accomuna tutti gli scout del mondo: il World Thinking Day, o anche “giornata del pensiero”.
Si tratta di una ricorrenza che si celebra ogni anno in occasione del compleanno dei fondatori dello scautismo e del guidismo, Lord Robert Baden-Powell e sua moglie Olave, nati entrambi il 22 febbraio.A partire dal 1926, questa giornata diventa anche l’occasione per raccogliere fondi al fine di finanziare le attività delle Guide, invitando in questo modo i ragazzi e le ragazze a pensare, appunto, ai bisogni delle loro sorelle in un’ottica di aiuto fraterno.
Successivamente il World Thinking Day è diventato una data simbolica, momento di incontro per le guide e gli scout in tutto il mondo che in questa occasione si riuniscono per imparare, giocare e approfondire tematiche legate all’attualità globale.
Al giorno d’oggi grazie alle attività di autofinanziamento organizzate dai ragazzi non sono più necessarie donazioni per sostenere i costi delle attività. Nonostante questo, però, la raccolta del cosiddetto “penny” (così veniva chiamata l’offerta) continua con l’obiettivo di devolvere quanto raccolto ad associazioni di volontariato o realtà a volte dimenticate. Insomma, quella che potrebbe sembrare una banale uscita scout nasconde in realtà una lunga e significativa storia.
Inoltre, per il gruppo scout del nostro paese, la Giornata del pensiero, che quest’anno è stata celebrata il 18 e 19 febbraio a Villa Buri, è l’unico fine settimana durante l’anno in cui tutto il gruppo Lugagnano 1 ha modo di riunirsi: oltre 150 persone, tra lupetti, reparti, rover, scolte, capi e cambusieri. Ogni anno è l’A.G.E.S.C.I. a proporre un tema da affrontare e per il 2023 la scelta è ricaduta sulla pace. Durante questi due giorni capi e ragazzi hanno lavorato sull’importanza della collaborazione e del rispetto reciproco attraverso giochi e attività.
Ognuno ha potuto conoscere o riscoprire le competenze e le esperienze che caratterizzano ogni branca dello scautismo: lupetti (L/C) , reparto (E/G), noviziato e clan (R/S). Ogni età ha delle esigenze e dei punti di forza diversi che il metodo scout abbraccia e cerca di valorizzare lungo il percorso di crescita in cui accompagna i ragazzi.
Così i lupetti hanno potuto scoprire le fatiche e le gioie del “fare strada”, ovvero del camminare, fisicamente e personalmente, che gli R/S conoscono molto bene. Gli esploratori e le guide sono tornati bambini con i racconti di Mowgli, che accompagnano e caratterizzano le attività della branca L/C. Mentre rover e scolte hanno potuto riassaporare “il profumo di quel fuoco” come diceva Baden-Powell, rispolverando le vecchie competenze tipiche della branca E/G come la pioneristica, l’infermieristica, la cucina alla trapper e molte altre ancora.
Insomma, sono stati due giorni pieni durante i quali il senso di comunità e fratellanza all’interno di questo, sempre più grande, gruppo hanno trovato spazio per radicarsi più in profondità e crescere. Perché “Sono amici di tutti e fratelli di ogni altra guida e scout”, sarà pure il quarto punto della legge scout italiana, ma è e deve essere soprattutto il fondamento di ciò che significa vivere veramente, e a pieno, lo scautismo.
Volente o nolente, le chiacchiere lungo il sentiero, i canti intorno al fuoco e ciò che condividi quando a separarti dalle stelle c’è solo uno strato di tela verde non possono che renderti fratello e sorella di chi sta vivendo quel momento insieme a te.