La notizia è di pochi giorni fa. Con delibera numero 153 del 9 ottobre la Giunta del Comune di Sona ha confermato Luigi Forante di Palazzolo (nella foto) “portavoce del Sindaco e dell’Amministrazione comunale”.
Già nella scorsa legislatura questa scelta era stata molto criticata, anche dal Baco.
Si tratta di una vicenda che ha inizio un paio di anni fa. Forante fino all’aprile del 2016 sedeva, infatti, in Giunta quale Assessore. Era però intervenuta una sentenza del TAR che aveva accolto il ricorso dell’ex Sindaco di Sona Gualtiero Mazzi ed altri stabilendo che la composizione della Giunta di allora – cinque uomini ed una sola donna – non rispettava la norma sulle quote rosa e che pertanto il ritorno dell’Assessore Bianco in Giunta, che nel frattempo aveva vinto un ricorso contro l’Università per la quale lavora, non era legittimo e ad entrare dovesse essere invece un’altra donna. Quindi dimissioni di Bianco e Giunta da ricostruire. A quella sentenza era seguito un periodo di fibrillazioni politiche, che avevano portato alla decisione del Sindaco di far uscire dall’esecutivo proprio Luigi Forante e a far entrare la Consigliera Elena Catalano e Gianmichele Bianco (il suo, in realtà un rientro).
Ed è qui che nasce la figura del Portavoce del Sindaco. Un paio di mesi dopo, infatti, Luigi Forante viene fatto rientrare dalla finestra in Comune con questo ruolo, del quale onestamente si faticavano a capire i confini.
Ora, con un nuovo mandato ed una nuova legislatura, ritorna la figura del Portavoce del Sindaco, sempre in capo a Luigi Forante. Con un compenso “complessivo massimo lordo annuo non superiore ad € 4.000,00”.
La delibera di incarico, che riprende pari pari la precedente, prevede – tra le altre cose – che Forante debba occuparsi della “gestione della comunicazione esterna di carattere politico-istituzionale del Comune con riferimento agli organi di informazione locale, regionale, nazionale e internazionale, sia per quanto riguarda l’attività deliberativa che per i singoli argomenti di interesse dell’Amministrazione”. Deve inoltre occuparsi di “organizzazione di conferenze stampa a carattere locale, regionale e nel caso anche nazionale secondo le indicazioni del Sindaco mediante raccordo, se del caso, con gli Assessori, il Presidente del Consiglio e i Responsabili dei Settori interessati” e di “predisposizione di comunicati da inviare agli organi locali, regionali, nazionali e internazionali secondo le indicazioni del Sindaco mediante raccordo, se del caso, con gli Assessori, il Presidente del Consiglio e i Responsabili dei Settori interessati”.
Tutte attività di cui, nella scorsa legislatura, si è invece occupato in maniera formale con atti a sua firma l’Assessore delegato Bianco.
D’altra parte, è vero che la norma che disciplina la materia, la Legge 150/2000, indica come il Portavoce non debba necessariamente essere un giornalista. Ma certo è che una qualche competenza in materia dovrebbe averla vista il carattere strettamente tecnico dell’incarico. E dalla lettura del suo curriculum – pubblicato sul sito del Comune – competenze di Forante nel campo della comunicazione non risultano.
Tra l’altro, come nella scorsa legislatura a Bianco, il Sindaco ha già affidato in questo mandato ad un suo Assessore, Monia Cimichella, la specifica delega alla comunicazione. E a lei è stato affiancato anche il Consigliere Bellotti, di supporto proprio in questo ambito. Quindi il tema della comunicazione del Comune era già ben presidiato.
A rendere ancora più inopportuna la scelta vi è pure il fatto che alle ultime elezioni amministrative dello scorso giugno Forante era candidato nelle liste del Sindaco Mazzi, ma non è riuscito ad essere eletto in quanto le sole 81 preferenze ottenute non gli hanno aperto le porte del Consiglio comunale.
Una scelta quindi sbagliata ed incomprensibile, sotto l’aspetto dell’opportunità, del merito e dell’utilità.