Finetto di Lugagnano e il Tor des Géants. Una gara per “giganti”, per sei giorni di corsa sulle montagne della Valle d’Aosta

A Lugagnano abita un gigante con uno strano potere: riesce a correre sulle montagne per sei giorni di fila senza quasi dormire. Si chiama Albino Finetto e da domenica 8 settembre a sabato 14 ha partecipato al Tor des Géants (“Giro dei Giganti”), una gara di trail di categoria XXL, che si snoda tra le Alte Vie della Valle d’Aosta, toccando tutti i trentaquattro Comuni della più piccola regione d’Italia.

E’ considerato uno dei trail più duri al mondo e in effetti sono sufficienti poche informazioni per rendersene conto. In un tempo limite di 150 ore i partecipanti, definiti “giganti”, devono percorrere a velocità libera 338 km, affrontando di corsa o camminando 24.000 m. di dislivello positivo (in salita), lungo le Alte Vie 1 e 2. Il giro è ad anello, in quanto si parte e si torna a Courmayeur.

Gli atleti devono autoregolarsi a proposito di pause per rifocillarsi e riposare, portando con sé solo il minimo indispensabile per la sussistenza e passare obbligatoriamente dai punti di controllo. Esistono le cosiddette “basi-vita” ogni 50 km, dove poter schiacciare micro-sonni in tranquillità, cambiarsi, mangiare qualcosa al caldo. Novecento è il numero di partecipanti alla partenza , di ambo i sessi e provenienti da settantadue Paesi diversi. Sono rappresentati tutti i continenti e le donne sono più numerose di quel che si potrebbe immaginare; considerato che su 900 iscritti a questa edizione il 41% si è ritirato, le donne hanno dimostrato di avere una predisposizione alla resistenza maggiore, visto che solo il 20% di esse rinuncia.

Albino, che fa parte del Teambike Adfruit di Lugagnano e del VTR-Verona Trail Runner, da sempre è appassionato di sport e non è nuovo a questo genere di sfide. Ha partecipato a cinque Elbaman, a tre Embrunman, allo Stoneman Extreme Triathlon, a tre Lavaredo Ultratrail, alla Trans Gran Canaria, all’Hight Ultra Trail e anche a importanti Randonnée in bicicletta, come tre Tour d’Ortles e molto altro.

Finetto all’arrivo del Tor des Géants. Sopra, in un momento della gara.

“Ho preso parte per la prima volta al Tor des Géants due anni fa – ci racconta – ma mi sono dovuto ritirare per una contrattura muscolare. Stavolta invece sono riuscito ad arrivare al traguardo, impiegando 146 ore. Su sei giorni di sforzo fisico ho fatto delle pause per rifocillarmi nei rifugi e presso i vari punti di ristoro, dormendo in tutto dodici ore. Ci sono stati dei momenti in cui ho pensato di non farcela, ma fortunatamente ho potuto contare su una buona forma fisica e sulla resistenza psicologica. Non si può improvvisare nulla, correndo su lunghe distanze, ma occorre pianificare tutto in maniera scrupolosa ed è necessario portare con sé l’equipaggiamento regolamentare per garantire la propria sicurezza personale”.

“L’accoglienza dei valdostani è estremamente calorosa e uno dei motivi per cui il Tor des Géants è unico – prosegue Albino Finetto -. Ho potuto condividere gioie e dolori di questa impresa anche con alcuni compagni di viaggio veronesi, che appartengono al VTR, ma ne ho conosciuti anche di nuovi, come i fantastici ‘Fagiani Imprendibili’ di Zevio. Durante il Giro dei Giganti ho incontrato praticamente tutte le condizioni meteorologiche possibili, dalla neve alla pioggia, ma anche il sole. Il primo giorno è scesa la neve. Sul Col du Luson a 3.300 metri c’erano -12 gradi mentre il giorno successivo addirittura 20, quindi si è dovuto fare i conti con una notevole escursione termica. Tuttavia i panorami di cui si può godere sono incredibili e vari, con montagne dal fascino indescrivibile”. “

Questo endurance trail – conclude Finetto – è un percorso “per” giganti dello sport, ma anche “tra” veri giganti della natura, cioè le montagne più imponenti delle Alpi: il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Cervino. Chi si imbarca in questa avventura estrema deve far conto su una notevole capacità di resistenza fisica e mentale ma può venire ripagato da una terra straordinariamente ricca di storia e bellezza.”

Nata a Verona nel 1977, si è diplomata al liceo classico e ha conseguito la laurea in Lettere presso l'Università di Verona. Sposata, con due figli, insegna Lettere presso il Liceo Medi di Villafranca. Lettrice appassionata, coordina il Gruppo Lettura della Biblioteca di Sona.