La situazione politica a Sona ha subito in questi ultimi tempi una tale accelerazione da richiedere il tentativo di fermarsi e di fissare qualche punto. Per provare a capire quali siano oggi le posizioni in campo e quali le possibili prospettive.
Il motivo del contendere che ha portato ai movimenti di questi giorni nasce da un fatto all’apparenza marginale, ma che da subito avevamo indicato come potenzialmente dirompente nei rapporti di maggioranza: l’inaugurazione il 25 aprile della targa che ricorda l’appartenenza di Sona alla Serenissima. Un episodio che può essere definito nei rapporti politici locali come la vera goccia che ha fatto traboccare il vaso. Tanto da portare il Consigliere Pantano (nella foto), portavoce del PDL locale, a dichiarare: “Sono stato invitato all’evento ma non parteciperò. Per me conta solo la targa commemorativa del 150°. Quella in ricordo della Serenissima non mi fa né caldo né freddo. Se la Lega ha bisogno di sentirsi viva con questi gesti faccia pure”.
La componente di maggioranza in quota PDL – che già da mesi viveva con una certa sofferenza la situazione di evidente subordinazione alla Lega Nord – avrebbe letto questa ennesima iniziativa come una vera e propria provocazione. Uno stato d’animo che – a parti invertite – aveva vissuto la Lega Nord locale per la posa sul Municipio della targa che ricorda in 150 anni dell’Unità d’Italia il 17 marzo scorso, considerata a sua volta un’azione provocatoria anche perché – si sostiene dal Carroccio – il nostro è stato l’unico Comune della provincia a prendere una simile iniziativa.
Una situazione quindi di forte tensione che ha portato al clamoroso gesto di venerdì scorso in Consiglio Comunale, quando alcuni Consiglieri di maggioranza nel corso dell’intervento del Consigliere di minoranza Bianco, ma in realtà per boicottare l’approvazione del Bilancio di previsione, sono usciti dalla sala consiliare. Alcuni richiamati in fretta e furia dal Sindaco sono poi rientrati, come Caliari, Di Stefano ed il Consigliere Boninsegna, il quale però al momento dell’appello pur essendo in sala non ha risposto. Mentre altri due, Giovanzana e Pantano in Consiglio non si sono addirittura più fatti vedere. Quindi numero legale saltato e Consiglio Comunale rimandato al prossimo 10 maggio.
Pantano e Giovanzana hanno successivamente provato a mitigare il significato del loro gesto dichiarando di essere usciti dal Consiglio per recarsi ad “un incontro importante con alcune persone”, ma è stato lo stesso Sindaco Gualtiero Mazzi, molto seccato, a non prendere in considerazione giustificazioni postume e a richiedere un incontro d’urgenza con i rappresentanti del PDL a Sona per chiarire la situazione. Incontro che dovrebbe tenersi questa settimana.
Nervi tesi pertanto, che sembrano portare ad un punto critico finora mai registrato dello scontro tutto interno alla maggioranza tra Lega Nord e PDL.
Oltre a quanto scritto il panorama politico sonese ci offre poi un ex Consigliere della Lega Nord (è stato definitivamente espulso dal partito qualche tempo fa) – Antonio Troiani – al quale un paio di anni fa il Sindaco Mazzi aveva tolto le deleghe per “comportamenti non in linea con le scelte di questa Amministrazione”, che da allora si muove come un vero e proprio battitore libero, fuori e dentro la maggioranza e ci offre un Assessore del PDL come Meri Pinotti che rumors interni al Comune raccontano vivere in Giunta come una separata in casa, tanto che si sussurra, ma forse si tratta di fantapolitica, che sia possibile un subentro al suo posto nell’esecutivo dell’ex Sindaco Flavio Bonometti, quale Assessore esterno.
E abbiamo soprattutto un Vicesindaco – Gaspare di Stefano – le cui direttrici politiche in questa fase sono di difficile lettura. Gli amministratori che venerdì hanno scelto di boicottare il Consiglio sono di fatto “uomini suoi” – noto è l’asse politico che lo lega ad esempio a Pantano – e pure lui venerdì è uscito dalla sala nel corso dell’intervento del Consigliere Bianco. Ma poi, richiamato dal Sindaco, è rientrato in buon ordine. Portando quasi ad avvalorare l’impressione che si ha da molti mesi di un suo avvicinamento alle posizioni della Lega Nord, a discapito delle bandiere del PDL di cui ad inizio legislatura sembrava poter essere il vero leader. A volte Di Stefano appare coltivare una posizione sottotraccia, di navigazione coperta tra PDL e Lega Nord, atteggiamento che crea qualche insofferenza in alcuni colleghi di Giunta. Certo è – o almeno è quello che lui da tempo va dicendo – che questa sarà la sua ultima legislatura.
Impalpabile invece in queste settimane la posizione dell’altro Assessore in quota PDL, Vittorio Caliari, di cui non si ha traccia. Non si capisce bene se per una scelta di restare fuori dalla mischia o se per altri motivi non conoscibili. Viene comunque dato sempre più vicino al Sindaco Gualtiero Mazzi.
Gli eventi di questi ultimissimi giorni sembrano poi aver convinto anche alcuni esponenti “in dissenso” del PDL locale – la già citata Meri Pinotti con l’Assessore Apolloni e con il Capogruppo in Consiglio Virginio Moletta – che sia ora di trovare nuove sponde, fuori e dentro il partito, per dare un segno forte della loro presenza. Anche qui situazioni tutte da verificare.
A fronte quindi di un PDL che sembra sempre più diviso tra anime e correnti differenti, talvolta in contrapposizione tra di loro, granitiche appaiono invece le posizioni della Lega Nord, che si reggono soprattutto sul duopolio Sindaco Mazzi – Palmarino Zoccatelli, non presente né in Consiglio né in Giunta ma che rappresenta la vera anima politica di questa Amministrazione. Oltre a loro due molto attiva la figura di Agostino Chiarel, coordinatore per Sona del Carroccio.
Della posizione del Consigliere di minoranza Renato Farina abbiamo già parlato. Non hanno completamente convinto le dichiarazioni rilasciate al Baco, e successivamente a L’Arena, che escludono un suo passaggio in maggioranza. Sicuramente non assisteremo ad un evento così radicale nel corso di questa legislatura, ma sembra evidente il (legittimo) percorso di avvicinamento alla Lega Nord. Resta da vedere come sarà valutato questo suo avvicinamento da parte dei responsabili locali del Carroccio stesso.
Recente ed interessante convergenza su alcune questioni molto concrete e di immediata ricaduta sul territorio è quella tra il Capogruppo del Gruppo Misto Gianluigi Mazzi e lo stesso Sindaco Gualtiero Mazzi. Le posizioni politiche sono distanti ma è sicuramente importante per il nostro Comune che si sia scongelata una qualche forma di dialogo su punti di attualità, come ad esempio la decisione di fare fronte comune contro la possibilità di trasformare tutta l’area a nord della Grande Mela in un immenso parco fotovoltaico. Un aspetto di cui sentiamo forte la necessità a Sona è la capacità di un confronto che su problematiche concrete sappia scavalcare gli steccati politici.
Il consigliere del Gruppo Misto Gianmichele Bianco – molto attivo nel campo della scuola e della cultura comunale – sia nel momento del passaggio al Gruppo Misto sia recentemente, nel corso della discussione sul bilancio, ha più volte ripetuto che il suo è un impegno teso a portare il meglio alla nostra gente e al nostro territorio. La sua sembra essere una responsabilità che sfocerà verso un impegno di lista civica piuttosto che in un partito vero e proprio. Da sempre ed in ogni occasione sostiene che vi sia uno spazio enorme per le liste civiche, non orientate contro chi governa ma, anzi, che possono essere un aiuto al Comune nei difficili momenti che stiamo attraversando. Potrebbe essere un riferimento importante per una nuova e collaborativa politica a Sona.
Situazione invece in divenire quella del Partito Democratico. Ad oggi è impossibile fare previsioni su quale potrebbe essere il futuro assetto del partito, che da anni vive una forte crisi di rappresentatività sul territorio. Il neo Segretario del partito Mirko Ambrosi si sta muovendo bene proprio per allargare la partecipazione, un‘operazione che oggi appare però a dir poco problematica.
Sta alla finestra nel frattempo Giannantonio Mazzi della Lista Civica Crescere Insieme Camminare Insieme, che dopo aver vissuto stagioni tribolate nei rapporti con l’Amministrazione – prima entrando e poi uscendo dalla Maggioranza – ora sembra in attesa dell’evolversi della situazione. Voci differenti lo vedono a tratti più vicino a tratti più lontano dall’UDC.