“Fare il Sindaco è un lavoro sempre più difficile, colpa anche delle istituzioni”. Mazzi dopo un anno di secondo mandato a Sona

“Stimolante”, “faticoso” ed “emozionante” sono tre aggettivi che, in risposta alla nostra domanda, il primo cittadino di Sona Gianluigi Mazzi (sopra, durante una Magnalonga di Lugagnano) ha scelto per descrivere questo primo anno di secondo mandato. “Stimolante perché Sona è un bellissimo territorio che richiede esigenze e sfide sempre nuove. Faticoso perché è il primo del secondo mandato: è ripartita una squadra nuova, un gruppo nuovo, organizzazione nuova. Emozionante perché sono anche molte le soddisfazioni nel lavoro che facciamo”.

Mi piacerebbe partire con la domanda che posta al termine di un editoriale pubblicato sul nostro sito: è giusto limitarsi al solo compito di “far rispettare le leggi”, o si può anche propugnare un messaggio politico in linea con la propria ideologia, più o meno radicato su fonti normative?

Noi come maggioranza abbiamo fatto delle scelte che vanno anche in contrasto con il permissivismo da parte dello Stato: cito il caso dell’ordinanza sulle slot machine. Dal momento che, tuttavia, rappresento una figura che ha giurato sulla Costituzione e ha delle norme di riferimento, ritengo che le ultime mozioni presentate in Consiglio da parte della minoranza (limitazioni dell’apertura di nuovi punti di vendita di cannabis light, mozione a sostegno della maternità e per la tutela della vita nascente, NdR) abbiano un carattere nazionale, non territoriale, e pertanto fuori luogo. Si vuole cercare consenso, dibattito o confronto? Organizziamo una serata fuori dal Consiglio comunale.

Entrando nel dettaglio della mozione sulla cannabis light, emerge che vengono proposte delle azioni non in contrasto con le norme nazionali. Queste, inoltre, sembrano appartenere allo stesso modus operandi che avete adottato sul gioco d’azzardo.

I provvedimenti che abbiamo preso verso il gioco d’azzardo, però, sono stati condivisi all’interno della Conferenza dei Sindaci e in ASL; sono frutto di tre anni di riunioni, confronti e ricorsi. Ecco, tornando alle mozioni proposte, non credo che il Consiglio comunale fosse la circostanza migliore in cui parlarne. Perché una minoranza vuole sollevare una discussione in una circostanza – il Consiglio comunale, appunto – che è limitata nei tempi, negli interventi e nel ruolo che maggioranza e minoranza hanno?

Semplicemente perché la minoranza fa il ruolo di opposizione e porta avanti delle istanze che, ricordiamo, sono presenti nel programma da loro presentato durante la scorsa campagna elettorale.

Se continuano a mettermi in difficoltà su questi argomenti, però, sarà ancora più rigida la mia posizione nel rispetto del ruolo istituzionale: sono temi che vanno aperti anche alla cittadinanza in altre sedi, non limitati al confronto in Consiglio. Mi permetto di dire una cosa.

Prego.

Dal 2008 al 2013 ho fatto una minoranza dura e combattiva insieme all’attuale vicesindaco Bianco. Se tornassi indietro opterei per una linea più collaborativa. In generale, se una minoranza porta degli argomenti giusti al tavolo, la maggioranza non può far finta di ascoltarli.

In conclusione, tra politica e amministrazione che ruolo deve avere il primo cittadino?

Senza un riferimento normativo preciso ritengo che non spetti al Sindaco propugnare un messaggio politico in linea con la propria ideologia. Pur non essendoci argomentazioni giuridiche forti, continuo a svolgere il ruolo di Sindaco limitatamente alle mie funzioni. Con orgoglio. Anche se questo è un ruolo che sarà sempre più complicato svolgere.

Per quale motivo?

La cittadinanza ha troppe aspettative verso il Sindaco, talvolta lo personifica come lo Stato in tutto e per tutto, addossandogli competenze e ruoli che, ahimè, non gli appartengono. Per non parlare del rapporto con le istituzioni.

Ci fa un esempio?

Qualche mese fa alcuni di noi Sindaci della tratta Brescia-Verona abbiamo chiesto di incontrare il Ministro Toninelli per la questione Tav. Il Ministro, pur non avendoci mai risposto, sul territorio è giunto, ma per incontrare solo i No-Tav. C’è qualcosa non va, dal mio punto di vista.

Voltiamo pagina. Il calo del tasso della natalità è un problema che riguarda l’Italia da Nord a Sud. Qual è la situazione nel nostro Comune?

Anagraficamente il numero di cittadini a Sona è pressoché costante, dato che le nuove lottizzazioni hanno portato nuove famiglie. Il rapporto figli/genitori è, tuttavia, bassissimo.

Come potrebbe evolversi la politica locale in termini di strutture scolastiche ed offerte formative?

Si tratta di scelte che sicuramente scavalcano la durata del mio mandato e che si proiettano in un orizzonte temporale di medio termine, di dieci, quindici anni. L’idea è di avere due poli scolastici unici, uno a Lugagnano e uno a Sona per le altre tre frazioni. Purtroppo, la realtà dei fatti ci pone di fronte all’applicazione di regole molto severe del MIUR.

Secondo lei, dunque, sarà un passaggio inevitabile?

Ad ora, dal governo centrale non vedo misure che portino in aumento il numero dei figli. Inoltre, alla luce del percorso formativo e del mondo del lavoro, non vedo altre soluzioni oltre all’accogliere nuovi italiani oppure – questo lo proporrò alle scuole del nostro territorio – chiedere alle scuole di allungare l’orario dell’offerta formativa affinché gli studenti rimangano nelle strutture scolastiche fino al tardo pomeriggio, andando incontro alle esigenze lavorative delle famiglie.

Cambiamo argomento e passiamo all’ambiente. Sun Oil: alla luce della cronaca recente si aprono scenari di pesante incertezza. Che parere ha in merito a ciò?

Oggi la situazione è questa: sono presente spesso in Regione per ottenere i contributi necessari per lo svuotamento delle cisterne e la successiva bonifica. Ho coinvolto tutti: dal Ministero dell’Ambiente al premier Conte. La nostra preoccupazione maggiore è rimuovere quanto prima il contenuto dei silos; a breve, tuttavia, potremmo avere delle importanti novità, dato che anche gli enti preposti hanno assunto un atteggiamento di elevata attenzione al sito.

È stato anche sollevato dai Consiglieri della Lega in un’intervista rilasciata al Baco: sostengono che lei non stia seguendo la linea di Bonometti nel chiamare le aziende che hanno conferito sostanze nei silos. Come mai?

Allora, dei 31 mila metri cubi presenti oggi nelle cisterne solo una parte è stata trovata nel regiQuindi, è stata data indicazione di ritirare solo quella parte. Stiamo portando avanti ciò che aveva iniziato Bonometti. Tre aziende, infatti, erano state contattate di recente. Il problema è che le aziende non portano via tutto quello che hanno conferito perché gran parte è stato mescolato.

Spesso cita “chi verrà dopo di me” o scenari che superano il termine dell’attuale secondo mandato. Ci sono novità in merito a chi vede come suo successore?

Non ancora, ma ci stiamo impegnando su come portare avanti il nostro progetto anche dopo questo mandato. C’è bisogno che la squadra continui come sta attualmente facendo, ma anche che qualcuno si unisca a quest’avventura amministrativa. Penso che possa continuare il nostro progetto in qualità di primo cittadino chi sappia dire sì e no e mantenga costante il controllo di gestione. Fare il Sindaco, quindi, non significa essere presente sul territorio, ma portare avanti, in un certo senso, un’azienda.

Riguardo, invece, all’associazione politico-culturale di cui mi parlava nell’intervista di fine anno?

Stiamo proseguendo. Ciò che ho chiesto e stiamo – anzi, stanno – un po’ alla volta creando è – passami il termine – l’arruolamento di persone interessate all’impegno civico, all’attenzione verso il territorio, all’appartenere a un gruppo.

E qualche sua considerazione personale, invece, su quest’esperienza di secondo mandato?

Ho un obiettivo un po’ ambizioso.

Cioè?

Mi piacerebbe non essere ricordato come il Sindaco tappa-buche. Leggo molte lamentele da parte dei cittadini su strade non asfaltate, illuminazioni che non funzionano ecc. Il Sindaco è un amministratore che deve guardare oltre la buca, oltre l’amministrazione ordinaria. Ciò è di competenza dell’ente, degli uffici comunali. Le segnalazioni non vanno fatte sui social, gli uffici non controllano Facebook. Gli uffici vanno coinvolti con i mezzi corretti.

Che altri strumenti adotterete, dunque, per rendere più efficace l’attività amministrativa?

Entro la fine dell’anno saranno ufficiali le Consulte di Frazione, un progetto a cui hanno lavorato il portavoce Forante, l’Assessore Dalla Valentina e il Presidente Leoni. La bozza del regolamento è pronta, ora mancano solo i passaggi finali. Un altro strumento efficace sono le varie Commissioni consiliari, che hanno funzioni consultive, propositive e di approfondimento nei confronti del Consiglio comunale.

Come sono i rapporti in Giunta?

In Giunta chiedo spesso una maggior autonomia da parte degli Assessori, cioè che ci sia una capacità decisionale in grado di guardare oltre e allo stesso tempo di non coinvolgere necessariamente il Sindaco. I social e le chiacchiere da bar non devono rallentare o distrarre l’attività amministrativa, pur rimanendo attenti ai fabbisogni della cittadinanza.

L’impegno civico da parte della cittadinanza può limitarsi, secondo lei, al pagamento delle tasse?

Assolutamente no. Alcuni nostri concittadini si lamentano sui social della gestione dei rifiuti, ma non hanno mai pagato la tassa sui rifiuti. Una persona che fa questo è dannosa per la comunità. Il punto è questo: le tasse sono pesanti, ma per godere dei benefici, dobbiamo pagarle tutti. Se la tassa dei rifiuti la pagassero tutti, possiamo sfruttare anche decurtamenti.

A livello di bilancio comunale invece?

Il nostro Comune gode di tre entrate extra-tributarie importanti: il gas, le contravvenzioni e le farmacie. E sulle contravvenzioni il Comune non fa cassa. Cito come esempio la telecamera al semaforo del Bosco di Sona: al di là del fatto che i sinistri sono diminuiti in modo significativo, gran parte di ciò che incassiamo, verrà speso e investito per la sicurezza stradale. Chiaro, tuttavia, che ciò che non è pagato (circa un terzo del totale) crea problemi al bilancio e alla comunità. L’idea, infine, è quella di aumentare il numero delle telecamere sul territorio comunale per garantire una maggior sicurezza e verificare i livelli di inquinamento.

Una sorta di controllo ambientale?

L’obiettivo è emettere entro massimo due anni un’ordinanza non figlia di una direttiva europea che evita gli Euro 3 a prescindere, ma di matrice locale, in grado di identificare i siti del Comune più inquinati, e su quelli – fuori, pertanto, dai valori tabellari – chiudere le strade.

Per concludere: una sua aspettativa personale che nutre oggi verso la fine del mandato?

Mi piacerebbe che al termine del mio mandato ci fossero tanti piccoli Sindaci, tanti piccoli amministratori che fossero attivi sul territorio, tante persone e associazioni che da beneficiarie diventassero anche contributive nei confronti dell’ente comunale e della cittadinanza.

Nato nel 1994 e residente a Lugagnano, scrive per il Baco dal 2013. Con l'impronta del liceo classico e due lauree in economia, ora lavora con numeri e bilanci presso una società di revisione. Nel (poco) tempo libero segue con passione la politica e la finanza e non manca al suo inderogabile appuntamento con i nuovi film al cinema (almeno) due volte a settimana. E' giornalista pubblicista iscritto all'ordine dei giornalisti del Veneto.