Non capita tutti i giorni che una ragazza del nostro Comune arrivi a calcare il palcoscenico di un evento come Miss Italia. Eppure Eurosia Campagnari ce l’ha fatta. Abbiamo voglia di sentire direttamente da lei come ha vissuto l’esperienza di partecipare alle finali 2012, cercando di capire qualcosa in più dei retroscena altrimenti invisibili da casa.
Eurosia, come ti è venuta l’idea di partecipare alle selezioni per Miss Italia? E’ il sogno di molte ragazze, che rimane tale senza diventare realtà…
Fin da piccola ho sempre guardato Miss Italia, sognando di andarci. Anni fa devo dire che ero anche un po’ bruttina (!!!), poi con il tempo sono migliorata…e alla fine ho seguito il consiglio di chi mi incitava a provare. Dopo aver tentato di partecipare alla scorsa edizione, mi sono iscritta per gioco anche quest’anno, con l’idea che sarebbe stato l’ultimo tentativo di realizzare il mio sogno: infatti tutti gli spostamenti rendono l’esperienza impegnativa, a partire proprio dalle numerose selezioni dislocate nelle varie province del Veneto. Per gioco sono così passata di selezione in selezione arrivando fino a Jesolo, ad un passo dal sogno. E mentre mi ripetevo “se non va questa, finisce tutto qui”, con mia sorpresa sono riuscita a conquistare un posto a Montecatini. Non me l’aspettavo proprio.
Non è facile sapersi muovere nel mondo dello spettacolo. Hai avuto qualche esperienza affine prima di partecipare a Miss Italia? Anche se sei giovanissima, puoi già raccontarci qualcosa del tuo retroterra lavorativo.
Mi è capitata l’occasione di collaborare prima alla realizzazione del Festival del Garda e poi del concorso di Miss L’Arena, alla ricerca di nuovi volti per l’emittente locale Telearena. In entrambi i casi assistevo le ragazze preparandole per la selezione, vivendo sì il mondo dello spettacolo ma dietro le quinte. Per mantenere i miei studi universitari cerco anche di lavorare come hostess nelle fiere, come ragazza immagine o modella, tutti lavoretti saltuari che però non danno garanzie…
Da un paesino alla televisione nazionale. Come hai fatto a gestire le emozioni?
Non ho avuto paura, anzi…la cosa sembrerà strana ma posso assicurare che ero davvero tranquilla! Anche perché prima di arrivare davanti alla telecamera ci hanno fatto fare un sacco di prove in studio: a forza di guardare il pallino rosso abbiamo acquisito la dimestichezza necessaria per affrontare senza imbarazzo il palcoscenico della diretta. Posso dire che l’unico momento che ha generato dentro di me un po’ di agitazione è stato quello della sigla d’apertura. Forse perché sentire la musica da lì e non da casa fa un certo effetto.
Pensi che la partecipazione a Miss Italia ti apra delle prospettive per il futuro? Non sempre puntare sulla bellezza aiuta…non hai timore di essere colpita dal pregiudizio “bella ma senza cervello”?
Eh, non tutti recepiscono la cosa allo stesso modo. Alcune mie compagne di corso per esempio mi hanno criticata, sostenendo che quest’esperienza mi avrebbe solo distratta dagli studi. Ho risposto loro che era il mio modo per mantenermi e conquistare un minimo di indipendenza. Mi gioco una qualità che ho, se le altre persone mi criticano a me non tange assolutamente. Il percorso che ho intrapreso mi piace: trucco, parrucco, sfilate e foto li sento miei, anche se sono attività che richiedono tanto sforzo…a dispetto di quello che si crede. Dietro le quinte del Festival del Garda o di Miss L’Arena devo confessare che mi veniva un po’ di nervoso perché avrei voluto sfilare anch’io, invece di dare consigli alle altre ragazze. Se dovessero aprirsi nuove prospettive, ben vengano…le chiacchiere altrui non mi interessano. La mia priorità attuale rimane comunque la laurea.
Quindi adesso i tuoi professori e i compagni di facoltà ti avranno riconosciuto come la Miss 083!
Sì, qualcuno mi ha già riconosciuto…non sembra, però un pochino mi imbarazzo quando mi dicono: “Sai, ti ho votato!” Devo dire che si tratta comunque di un imbarazzo piacevole, altrimenti non sarei andata. Chi mi conosce bene, invece, ha fatto fatica a riconoscere la Eurosia di sempre, visto che la giuria tecnica mi ha voluto riccia naturale, non con i miei consueti capelli lisci.
Davvero?
Sì, tanto che nemmeno io mi riconoscevo allo specchio e sono andata un po’ in crisi. Io sono abituata a vedermi liscia; il fatto che mi abbiano “imposto” il riccio naturale ha cambiato la mia immagine, destabilizzandomi in un primo momento. Durante i preparativi per la diretta d’apertura la parrucchiera, a forza di schiuma e diffusore, mi ha fatto una testa che sembravo un fungo… allora mi sono detta: “conciata in questo modo non entro!” e sono andata a rilavarmi i capelli nel lavandino.
Che caratterino! D’altra parte ci vuole per “sopravvivere” in quell’ambiente. La vita da Miss com’è stata?
Dura. Tabelle giornaliere fitte di impegni e bodyguards che non ti permettevano di fare nulla: non potevi fare un passo fuori posto che subito venivi ripresa. Un giorno una guardia mi ha richiamato all’ordine perché sono andata incontro ai miei genitori per salutarli, dopo tanto che non li vedevo. Gli orari poi erano davvero pressanti: sveglia all’alba, riunioni, prove, pasti quando capitava. A letto si andava sempre tardi, solo una volta concluse tutte le attività previste per la giornata. Tutto questo per venti giorni, dal 22 agosto all’11 settembre. La vita comunitaria con le altre ragazze merita un capitolo a parte: alle prefinali posso dire che eravamo un gruppo, man mano che si avvicinava la diretta la situazione è cambiata. Si sono risvegliate gelosie e invidie prima sopite, sono sorte spaccature in base alla regione di provenienza e ci sono stati perfino degli sgarbi… Anch’io ho subìto una cosa del genere, quando una notte siamo rientrate in hotel e mi sono trovata le valigie in corridoio. Ho dovuto cercare un posto di fortuna perché le mie compagne di stanza avevano deciso di assegnare il mio letto a una loro conterranea.
Raccontaci cos’hai fatto per rilassarti subito dopo il rientro.
Niente di speciale. Ho dormito: un giorno mi sono svegliata dopo undici ore! Avevo degli arretrati spaventosi e tanta stanchezza…
E adesso?
Domani parto per Milano, per scaramanzia non ti dico nient’altro. Se son rose fioriranno.