Da giovedì 23 a domenica 26 maggio l’Italia e gli altri 27 Stati dell’Unione Europea (tra questi è compresa la Gran Bretagna, che ha posticipato ad un futuro più o meno prossimo le trattative sulla Brexit) sono chiamati a rinnovare i rappresentanti del Parlamento. In Italia si vota domenica 26 maggio, dalle ore 7 alle 23.
Il Parlamento Europeo svolge una funzione legislativa assieme al Consiglio dell’Unione Europea, partecipa alla procedura di approvazione del bilancio dell’UE ed elegge il Presidente della Commissione Europea, carica oggi ricoperta lussemburghese Jean-Claude Juncker, il cui mandato termina a novembre 2019. Il Parlamento, infine, esercita un controllo politico sulla Commissione mediante l’approvazione di mozioni e dichiarazioni.
Se il Parlamento può definirsi unico ed europeo per la partecipazione che ogni Stato tramite i suoi parlamentari svolge al suo interno, così non si può dire per le leggi elettorali, diverse da Stato a Stato. Elemento che si traduce sia nel rispetto per le identità e tradizioni nazionali sia nella disparità di partecipazione politica per la cittadinanza: l’elettorato attivo e passivo non è uguale ovunque, soltanto alcuni Stati prevedono la possibilità delle preferenze, altri del voto disgiunto, altri di aggiungere, rimuovere o ordinare i nomi nelle liste, altri non prevedono soglie di sbarramento. Dalle prossime elezioni del 2024, tuttavia, gli Stati si dovranno attenere a una nuova normativa.
Veniamo ora al caso italiano.
In Italia l’elezione avviene con sistema proporzionale puro con soglia di sbarramento al 4%. Il nostro Paese in cinque circoscrizioni, aventi una propria lista di candidati; il Comune di Sona rientra nella circoscrizione Nord–Orientale. Per votare occorre tracciare una X sul simbolo del partito o alla coalizione. È possibile, infine, indicare il nome di massimo tre candidati. Per conoscere i partiti e il nome dei candidati che voteremo, è possibile consultare la lista direttamente dal sito del Governo.
Non è ammesso il voto disgiunto (non si può, pertanto, votare una lista e indicare la preferenza di un candidato in un altro partito) e, nel caso di due o tre preferenze, occorre scegliere i candidati di sesso diverso. Infine, ciascun partito o coalizione italiana rientrerà in un gruppo politico transnazionale, in base alle affinità dei programmi proposti.
Spostando l’attenzione, ora, sui contenuti proposti dai singoli partiti, dal dibattito pubblico traspare la tendenza a concentrarsi soprattutto su questioni economiche relative al Paese, come la flat tax, l’aumento dell’IVA, la crescita dello zero-virgola, e sociali, come l’immigrazione.
Il rischio è che le elezioni siano vissute come una sorta di referendum sul governo giallo-verde, sia da parte delle due anime dell’amministrazione centrale sia da coloro che siedono nei banchi dell’opposizione, perdendo di vista il concetto di Europa insieme alle sue qualità e criticità.
Al fine di esercitare un voto consapevole, vi proponiamo il test realizzato dal sito di sondaggi e analisi politiche YouTrend: vengono proposti vari argomenti che spaziano da temi nazionali ad altri più europei, ai quali si deve attribuire una preferenza con un punteggio da 1 a 5 (da “molto in disaccordo” a “molto d’accordo”). Al termine del test vengono mostrati i tre partiti italiani a cui ci avviciniamo maggiormente, e i tre con i quali abbiamo meno punti in comune.