I dati sono sempre più incoraggianti, ma è ancora presto per poter affermare di aver debellato completamente il Covid-19. Accanto al ricordo di un periodo difficile per tutti, emerge un desiderio di riscatto soprattutto fra quei commercianti e imprenditori che hanno deciso di rialzare le serrande nonostante le odierne incertezze a livello economico.
Per tentare un’analisi della situazione del tessuto economico il Baco sta portando avanti un percorso di incontro con gli imprenditori del territorio. Oggi è la volta di Luca Apostoli, proprietario dell’omonima e storica gioielleria nel cuore di Lugagnano (nella foto di Mario Pachera).
L’intervista è avvenuta mantenendo le precauzioni e le distanze necessarie. Curioso (ma comprensibile considerato del tipo di negozio di cui parliamo) è il fatto che prima di essere accolti in negozio, è necessario abbassare la mascherina qualche secondo per essere riconosciuti.
“Negli scorsi mesi ho avuto la fortuna di poter lavorare con la Protezione Civile del nostro Comune per poter dare una mano ai cittadini più in difficoltà durante il lockdown”. Luca Apostoli, così come tanti altri volontari, è stato infatti in prima linea nel contribuire in maniera encomiabile con diverse iniziative per la nostra comunità: dalla spesa porta a porta alla consegna delle mascherine sino ad offrire un supporto psicologico. Luca, tra l’altro, durante l’emergenza sanitaria ha rivestito l’impegnativo ruolo di responsabile della Protezione Civile all’interno del COC, il Centro Operativo Comunale.
Il 18 maggio scorso il commercio al dettaglio ha ripreso il via, così anche la Gioielleria Apostoli. “Dopo due mesi di chiusura forzata – racconta Luca -, molte persone fortunatamente si sono riversate in negozio per fare qualche acquisto programmato prima e durante la quarantena o eseguire qualche riparazione”.

Non bisogna dimenticarsi che quest’affluenza, seppur superiore alla stagionalità, rappresenta solo una prima toppa alla mancanza di fatturato delle settimane precedenti. A ciò si aggiunge poi il calo drammatico delle cerimonie religiose (e non) in cui l’acquisto di un gioiello è spesso centrale.
Proprio in una situazione dove il commercio viene messo alla prova diventa fondamentale la figura del consumatore “responsabile” perché, come mi ricorda lo stesso Luca, “l’acquisto del Made in Italy, soprattutto a livello locale, dà un impulso ulteriore al tentativo di una ripresa economica”.
E’ risaputo che online spesso è possibile risparmiare, tuttavia è necessario ricordare quanto sia anche importante potersi affidare ad un commerciante con il quale confrontarsi direttamente, di persona. La possibilità di vedere coi propri occhi ed in alcuni casi toccare il prodotto, così come ascoltarne le caratteristiche da chi vanta una determinata esperienza e conoscenza va oltre la semplice vendita, è possibile infatti stringere veri e propri rapporti. Inoltre, mai come adesso ci siamo resi conto quanto sia vitale l’interazione umana.
Dopo poco meno di un’ora ci salutiamo e comincio a riflettere sulla resilienza e lo spirito di unità che la comunità di Sona ha dimostrato durante i quasi tre mesi di chiusura totale.
La stessa unità deve oggi essere indirizzata sulle scelte di acquisto che ognuno di noi compie, perché quando diamo una mano ad un’impresa sonese, contribuiamo tutti insieme alla crescita del nostro territorio.