Ecco perché oggi dobbiamo festeggiare le diversità delle 8868 donne di Sona

La data simbolo dell’8 marzo è legata all’incendio divampato in un opificio di New York nel 1908 occupato, nel corso di uno sciopero, da 129 operaie tessili che morirono bruciate vive.

La celebrazione di questa data è arrivata poi nel tempo un po’ in tutto il mondo come simbolo di vari movimenti che lottavano e lottano per l’indipendenza e l’emancipazione della donna. Una lotta secolare per i pari diritti perché uomini e donne sono uguali.

Ma chi lo ha detto? Io invece vorrei festeggiare proprio le nostre diversità, di genere e personali. Perchè io non sono come Mario ma non sono neppure come Paola.

Ragazze di Lugagnano negli anni ’50 dello scorso secolo.
Ragazze di Lugagnano negli anni ’50 dello scorso secolo.

Voglio potermi sentire libera di esprimere me stessa senza limitazioni imposte dalla società.

Voglio ammettere che so aprire il cofano della macchina ma che non mi serve a nulla perché dentro quel cofano non ho idea di cosa ci sia, ma se mi interessasse potrei impararlo. Voglio ammettere che non so liberarmi degli insetti più piccoli mentre sono terrorizzata da quelli più grandi, ognuno ha le sue paure.

Voglio arrivare sempre in ritardo perché prepararsi per un appuntamento richiede tempo e concentrazione, ma potrei essere anche la prima ad arrivare. Voglio potermi godere la maternità perché è un mio diritto, solo mio.

Voglio fare la ballerina o la velina e possibilmente sposare un calciatore, sempre se non mi laureo in fisica quantistica. Voglio fare l’astronauta o la motociclista perché ho tanta forza di volontà e potrei benissimo riuscirci.

Voglio avere sbalzi d’umore senza doverne dare spiegazione a nessuno, sono fatti miei. Voglio combattere contro i capelli crespi e la coda del giorno dopo. Questo 8 marzo voglio andare a mangiare fuori con le mie amiche donne o stare a casa con i miei figli per una partita a Dixit, decido io.

Voglio che le differenze ci siano. Voglio che la donna sia celebrata per quello che è, ogni giorno dell’anno e ancora di più oggi. Luoghi comuni compresi.

Voglio che le 8.868 donne residenti nel comune di Sona si sentano libere di essere sempre sé stesse, diverse o uguali agli 8.762 uomini che dividono il territorio con loro.

Siamo anche in maggioranza perciò non dovremmo avere problemi, tutte a testa alta. Persino la nostra Amministrazione comunale è composta con estrema parità di genere femminile e maschile, non ci può fermare più nessuno.

Auguro a tutte le donne, di Sona e non, di essere donne per tutta la vita. Coraggiose e oneste. Amiche ed alleate. Con i tacchi o con le scarpe da ginnastica.

Nata il 29 gennaio del 1976, parte attiva da sempre nella comunità di Lugagnano, con una breve interruzione per trasferimento a Decimomannu vicino a Cagliari. Ha conseguito la maturità scientifica presso il liceo Galileo Galilei a Verona e attualmente è impiegata in un’Agenzia di Assicurazioni. Sposata e madre di due figli, trova sempre il tempo per dedicarsi alla sua passione, la lettura.