E’ terminato un anno scolastico importante, che ha riportato tra i banchi le relazioni

E’ finito anche questo anno scolastico 2022-2023, anzi per me è praticamente “volato”. Finalmente un anno normale, dopo gli anni incubo del Covid; anni in cui più che i bambini e i ragazzi, la didattica, i progetti e le gite avevamo a che fare con regole, mascherine, distanziamento, Dad.

Certo, ne portiamo ancora tutti i segni, in particolare i più piccoli, le necessità di contatto, di abbracci, di supporto e di gratificazione sono state prioritarie nell’attività scolastica di quest’anno. Ma si sa, i bambini hanno delle straordinarie capacità di adattamento e, fortuna loro, dimenticano presto le cose più brutte e si concentrano sulle nuove avventure.

Qualche “ferita” più profonda invece la portano ancora gli studenti più grandi, quelli che nel lockdown erano adolescenti e che hanno vissuto quel periodo di isolamento forzato dalla scuola, ma soprattutto dalle relazioni con gli amici in maniera sconvolgente. Qualcuno di loro non riesce più a gestire la propria emotività, si è chiuso in sé e fatica a relazionarsi con gli altri.

Gli insegnanti in questi anni hanno dovuto gestire tutte queste dinamiche e non è stato facile anche perché pure qualcuno di noi è stato particolarmente segnato dalla pandemia.

Quest’anno è diventato a tutti gli effetti l’anno della ripresa alla normalità scolastica, finalmente si è potuto ritornare a lavorare in gruppo, strumento didattico che per i ragazzi è fondamentale nell’apprendimento, in particolare per gli studenti più fragili che trovano nei compagni un sostegno e un aiuto importante.

Sono tornati i laboratori e le uscite didattiche, ma cosa più importante insegnanti e bambini sono tornati a guardarsi in faccia, a vedere i sorrisi e anche le lacrime, a condividere i momenti mensa tutti insieme, le ricreazioni, a “sentire” l’altro.

È tornata la scuola vera, fatta di lezioni, di progetti, di interrogazioni e verifiche. La scuola, quella che piace a me, che cerca di mettere al centro della didattica i bambini, quella che ha lo scopo principale di favorire l’apprendimento di tutti, quella che valorizza i talenti e supporta le difficoltà.

Il mio incarico annuale è stato su Scienze Motorie e Sportive alla Scuola Primaria, classi quinte, una nuova legge che prevede l’esperto di motoria (come per inglese) e che dall’anno prossimo coinvolgerà anche le quarte. Speriamo non sia solo un “esperimento” ma che possa proseguire anche i prossimi anni e in tutte le classi. Speriamo anche che si adeguino le strutture sportive delle scuole altrimenti rimane un bel progetto ma senza spazi diventa irrealizzabile.

Ora per tutti un po’ di vacanza, a parte gli insegnanti e i ragazzi di Scuole Secondarie Inferiori e Superiori che se la dovranno vedere con gli esami. I bambini sono già partiti per mare o montagna o nei tanti centri estivi. Le maestre e i professori sono ancora alle prese con scrutini, messa in ordine delle classi, relazioni, pagelle, collegi docenti ma fra poco si riposeranno anche loro.

Tutti porteremo nel nostro “zaino dei ricordi” un altro anno di scuola, un bagaglio che per i bambini che si riempie di informazioni, nozioni, capacità nuove, competenze acquisite, per gli insegnanti sarà pieno di ricordi, riunioni con le colleghe, schede, fotocopie, lezioni preparate, verifiche corrette, ma soprattutto sorrisi, fotografie dove di anno in anno vedranno crescere i loro studenti.

Uno zaino che io custodisco come cosa preziosa perché ogni anno, grazie al mio lavoro, divento sempre più ricca. L’incontro con tante persone, la curiosità e la vivacità dei bambini, le lezioni quelle belle e divertenti, l’affetto e la complicità con le colleghe e colleghi.

Concludo questa mia riflessione con una citazione che rappresenta per me l’essere insegnante. Solo con ventuno lettere possiamo fare la differenza e una buona scuola fa sempre la differenza.

“Abbiamo solo ventuno lettere, ha detto il maestro. Con quelle dovremo fare tutto: ridere, piangere, consolare, amare, contraddirci. Dire quando siamo felici, non far capire quando non lo siamo più, ingoiare una parola che potrebbe ferire, tenercene una tra le mani come una cosa fragilissima e preziosa”.
Andrea Bajani, “La vita non è in ordine alfabetico”.

Nata e cresciuta a Sommacampagna, sono un’insegnante di scuola primaria e di educazione fisica. Alleno da anni il settore giovanile dell’A.S.D. Volley Sommacampagna e coordino i Centri Sportivi Promosport. Lo sport è da sempre nella mia vita e ho avuto la fortuna di farne il mio lavoro. Consigliere Comunale di Sommacampagna, nel primo mandato con delega alla scuola e ora con delega allo sport e pari opportunità. Ottimista, vedo sempre il bicchiere pieno. Mi piace stare in mezzo alla gente e nel tempo libero (poco) amo cucinare per gli amici.