“E’ necessario riportare i cittadini a partecipare”. Cimichella, Merzi e Bellotti presentano la civica “Direzione Sona”

Mancano poco più di due mesi alle prossime elezioni comunali, che si terranno domenica 14 e lunedì 15 maggio, con eventuale ballottaggio 15 giorni dopo, il 28 e 29 maggio, e i pezzi sulla scacchiera politica iniziano ad acquisire ruoli precisi e a compiere le prime mosse della campagna elettorale.

Attualmente sono tre gli schieramenti principali di questa campagna elettorale: l’assessore Gianfranco Dalla Valentina con le liste “VIVIamo Sona” e “Insieme perSona”, la coalizione tra “Scelta per Sona” con Simone Caltagirone e Corrado Busatta e “Sona Domani” con Nicolò Ferrari e Mattia Leoni (che al momento non ha espresso il nome di un candidato), e la neonata lista “Direzione Sona”, capitanata dal vicesindaco Monia Cimichella, dall’assessore Roberto Merzi e dal capogruppo in consiglio comunale Paolo Bellotti (nella foto di Mario Pachera), che abbiamo incontrato per esplorare alcuni aspetti del loro progetto e fare il punto politico della situazione attuale.

Dopo ben dieci anni di collaborazione e lavoro di squadra, cosa vi ha spinto a prendere le distanze attraverso un comunicato dalla candidatura di Gianfranco Dalla Valentina?
Bellotti: Con il nostro comunicato abbiamo voluto esprimere la chiara indicazione del sindaco Gianluigi Mazzi di non uscire proponendosi come candidato della lista “PerSona al centro”. Non si è trattato di un comunicato contro Gianfranco, ma semplicemente un chiarimento della posizione del Sindaco.

Fatto che poi lo stesso Mazzi ha chiarito in una successiva intervista al Baco.
Bellotti: Esatto, tant’è che lo stesso Gianluigi ha specificato che il simbolo di quella lista è legato a lui. Il nostro progetto, in realtà, è partito ben prima dalla pubblicazione di quel comunicato, nella primavera del 2022; inizialmente non si trattava, però, di un programma elettorale, ma di un progetto per la futura amministrazione. Abbiamo formato un gruppo insieme alle persone che hanno contribuito a costruire questo progetto, e da questo gruppo sta nascendo una lista per le prossime elezioni comunali. Ma il nostro è un gruppo eterogeneo: politici siamo solo noi tre, il resto è composto da rappresentanti di associazioni, piccoli imprenditori e gruppi di cittadini.

Provo a scendere un po’ più a fondo: perché, dunque, scegliere una strada concorrente a quella di Dalla Valentina? Ci sono delle divergenze in merito al programma?
Merzi: Chiarisco che, posta così, sembra che la scissione all’interno del gruppo sia nata per colpa nostra, ma è reciproca. Dopo un percorso di dieci anni sono maturate visioni programmatiche diverse. Da ciò è nato un confronto, ma non abbiamo mai tagliato i ponti con Gianfranco.
Cimichella: Forse, però, ciò che si chiede il comune cittadino è: perché il sindaco Mazzi non ha creato la base o il presupposto affinché si arrivasse al nome di un singolo e comune candidato? Perché il cittadino comune conosce principalmente il sindaco Mazzi, sa poco del resto. Insieme al nostro gruppo, inoltre, ci siamo anche chiesti se è giusto che sia un sindaco a scegliere il suo successore.

Quindi è più importante la persona o il progetto?
Noi abbiamo lavorato solo sul progetto.

Pertanto, seguendo il ragionamento, attraverso il vostro progetto non siete ancora riusciti ad attrarre altri gruppi politici o, magari, lo stesso Dalla Valentina. O no?
Bellotti: È un cantiere ancora quasi tutto aperto; stiamo cercando di fare una sintesi e capire se c’è una convergenza. Non ci interessa l’accordo per la definizione di cariche o ruoli. Ciò che ci preme è mettere a disposizione la nostra esperienza amministrativa per uno scenario che è completamente cambiato rispetto a cinque o dieci anni fa.
Cimichella: Anche rispetto a tre anni fa, da dopo la pandemia. Mai come in questo momento le cose sono così tanto cambiate.

Alla presentazione di “Sona Domani” e “Scelta per Sona” mi hanno colpito le parole degli esponenti delle liste quando hanno affermato che, a differenza di altri gruppi – voi compresi, a quanto pare –, loro non prendono “accordi per le cariche” o costruiscono “programmi sui candidati”…
Cimichella: Parliamo di Verona Domani? Che fa cariche sulle cariche? Che ridere. (sorriso corale, NdR).

Su questo magari ci torneremo, il punto è un altro: come vi siete posti con le altre forze politiche? Che dialogo avete?
Cimichella: Noi abbiamo avuto dialoghi sia con Sona Domani sia col gruppo di Simone Caltagirone (“Scelta per Sona”, NdR). L’entrata in scena di quest’ultimo, che si è definito “aggregatore”, ci ha sorpreso non poco per diversi motivi: primo perché avevamo un unico regista che si chiama Gianluigi Mazzi, con i suoi limiti e le sue virtù; secondo non avevamo nessun bisogno di un “aggregatore” che da cinque anni è sparito dallo scenario; terzo, infine, questa volontà di aggregazione non risolve quel, diciamo, passaggio generazionale all’interno di una giunta in carica da dieci anni.
Bellotti: In merito al dialogo tenuto con le varie liste e forze politiche abbiamo sempre chiesto la garanzia che il nostro progetto venga preservato e portato avanti. Pertanto, gli accordi che abbiamo cercato non si sono mai focalizzati sul personalismo di qualcuno di noi, ma sulla condivisione della nostra progettualità, che certamente non svendiamo per delle poltrone.

Approfondiamo, dunque, questo progetto. Quali sono i passaggi del programma per voi più significativi? Cosa vi preme anticipare ai nostri lettori?
Merzi: Il filo conduttore all’interno del programma è la ricostruzione post-pandemica, rivitalizzare la comunità.
Cimichella: “Back to the street”, per dirla con uno slogan. Un punto del programma che a me sta molto a cuore è quello del passaggio generazionale da parte della classe politica; ma ciò avviene attraverso una formazione politica ai ragazzi e ai giovanissimi.

Una formazione che riprende lo stile dei corsi svolti tramite l’Università popolare del Comune qualche anno fa, su cui anche il Baco si è espresso, o attraverso lo strumento delle Consulte di frazione?
Cimichella: No, la formazione politica dei giovanissimi deve avvenire nelle strade; questi non si possono attirare o far appassionare alla cosa pubblica in un’aula, ma si può avvicinarli attraverso le piccole cose, responsabilizzarli.

Quindi come il “progetto Gutenberg”?
Cimichella: Quello è stato un progetto alto, che ha coinvolto giovani già impegnati o attivi nel volontariato. Noi vorremmo partire ancora più indietro, creare una sinergia con scuole, parrocchie e associazioni e permettere ai ragazzi di toccare con mano progetti o sviluppare idee per il territorio. Non è solo una questione economica, di contributi, ma un affiancamento intelligente verso obiettivi comuni.
Bellotti: Mi aggancio a questo punto per parlare di “co-progettazione”, altra parola chiave nel nostro programma. Abbiamo, infatti, constatato quanto sia fondamentale creare relazioni tra Comune e cittadini, gruppi, associazioni e realtà imprenditoriali al fine di implementare, collaborando, progetti, ad esempio, sulla gestione del verde, a beneficio dei giovani o delle realtà di volontariato ed economiche del territorio.

Un esempio concreto?
Bellotti: Alla luce di una recentissima normativa ancora in fase di definizione, il nostro Comune dovrà svolgere un ruolo chiave di aggregatore e coordinatore all’interno di quelle che saranno le “comunità energetiche” al fine di favorire la creazione di impianti per la produzione di energia green.

Tornando alla “co-progettazione” e all’esempio sulla “gestione del verde”, non si può non citare il parco di via Dei Prussiani a Lugagnano presso cui, come abbiamo già scritto, alla luce di elementi di disagio e disturbo, non è stata esaudita da parte dell’amministrazione la volontà dei cittadini di recintare il parco. Come può declinarsi questa “co-progettazione”?
Merzi: Il parco ha delle difficoltà, non lo nego. Ma la chiusura del parco non risolve il problema, lo sposta. Aggiungo anche che la situazione è presente anche in altri parchi del Comune, forse non così eclatanti, ma presenti.
Bellotti: Ritengo sia necessario, però, avere una visione a 360 gradi del problema e del territorio: la recinzione a un parco non può risolvere il problema generale del disagio giovanile; la co-progettazione non è chiudere il parco, ma creare in collaborazione con professionisti progettualità per i giovani o parchi dedicati a loro.

Una cosa simile al Progetto ABC al parco Tortella a Mancalacqua?
Merzi: Esatto, quello è un progetto che ha funzionato, in quanto ha decisamente migliorato una situazione di difficoltà vissuta all’interno del quartiere. Ecco, questi sono obiettivi del breve termine, ma mi preme sottolineare che il nostro programma è ricco anche di progetti a “lungo raggio” che, tuttavia, richiedono un ragionamento “a stralci”, che a loro volta devono essere funzionali. La nuova scuola Silvio Pellico a Lugagnano è un esempio di ragionamento “a stralci”.

Ne abbiamo già scritto sulle colonne della nostra rivista in diverse occasioni: come è stato realizzato – a stralci, aggiungo – un polo scolastico a Lugagnano, è previsto nel vostro programma anche un polo scolastico a servizio delle altre tre frazioni Sona, San Giorgio e Palazzolo?
Bellotti: Non prevediamo all’interno del nostro programma un nuovo polo scolastico per le altre tre frazioni, ma un impegno elevatissimo nella manutenzione di questi immobili, al fine di garantire strutture sicure e idonee per i nostri ragazzi.
Merzi: Grazie ai fondi del PNRR, ad esempio, è già stato accantonato oltre un milione di euro per l’efficientamento energetico o l’adeguamento antisismico della scuola di Palazzolo; lavori che prenderanno avvio nel 2024 e che costituiranno indubbiamente un investimento per il futuro.

Le Consulte di frazione saranno presenti nel vostro programma?
Bellotti: Assolutamente sì, sempre nell’ottica di co-progettazione con la cittadinanza sul territorio.

Sono stati, però, registrati pochi riscontri da parte del Comune, dello stesso sindaco o degli assessori in merito a osservazioni promosse dalla Consulta.
Cimichella: È vero e me ne assumo la responsabilità. Noto che c’è stata un’impostazione istituzionale troppo rigida, un’ingessatura che ha impedito anche incontri informali tra politici e membri delle Consulte.

Rispetto alle ultime vicende della Matco, ci sono novità?
Bellotti: Oggi siamo ancora al tavolo e abbiamo ottenuto da Matco la programmazione di una serie di interventi da effettuare nel corso di quest’anno al fine di limitare quelle emissioni “fuggitive”, ossia non quelle che fuoriescono dal camino, ma dai portoni o dagli sfiati dell’aria. Con l’azienda, dunque, c’è piena collaborazione e dialogo.

Nell’intervista ad Alberto Dalla Pellegrina di Fratelli d’Italia è emerso che, qualora i cattivi odori persistano, si può valutare “lo spostamento della struttura in un sito del Comune più idoneo e sicuro”. Quanto è percorribile come soluzione?
Merzi: Una piccola premessa: nel PAT (Piano Assetto Territorio, NdR) approvato nel 2014 l’area della ditta è stata classificata come “incongrua”, ossia fuori contesto e da convertire. Successivamente, l’azienda Matco ha rilevato Nord Bitumi, ripristinandone l’attività di produzione di guaine bituminose. Ma ciò non è nulla di nuovo che il Comune possa vietare. Lo spostamento dell’azienda, inoltre, implicherebbe non solo la scelta di un’area da scambiare – anche qui, il problema viene solo spostato, non risolto –, ma anche il costo economico, visto che nessuna azienda sostiene in modo gratuito un costo di trasferimento.

Sempre durante la serata di presentazione delle liste “Sona Domani” e “Scelta per Sona”, da entrambi i gruppi è stato espresso il desiderio di far innamorare o coinvolgere il sindaco Mazzi ai loro progetti. Anche voi auspicate di coinvolgere Mazzi nel vostro progetto?
Bellotti: Noi non sentiamo la necessità di far innamorare il sindaco del nostro progetto, dato che ci siamo sempre confrontati nel merito e lui è sempre stato aggiornato sulle nostre iniziative programmatiche.

Però la domanda non è se il sindaco è aggiornato sul vostro progetto, ma se volete coinvolgerlo.
Merzi: La domanda potrebbe essere girata a lui, dato che ha già tutti gli strumenti per valutare il progetto.

Dunque, per chiudere il cerchio e tornare a una delle domande iniziali: è più importante la persona o il progetto? Perché, se il sindaco non ha ancora preso una posizione sulla sua successione, viene da pensare che non sia questione di un progetto più bello o più brutto, ma di persone più o meno adatte al ruolo di primo cittadino.
Cimichella: Nonostante il sindaco non sia sceso nelle viscere del nostro programma, forse effettivamente farà una scelta di appoggiare persone più adatte a lui.

Quindi magari qualcuno che sia disposto a cedergli nuovamente il posto qualora decida di ricandidarsi nel 2028, come ha già affermato in un’intervista al Baco lo scorso dicembre?
Tutti e tre: Questa è un’affermazione scritta da te, non nostra.

Per conoscere tutto sul prossimo voto a Sona consulta la sezione speciale del nostro sito dedicata alle elezioni amministrative 2023.

Nato nel 1994 e originario di Lugagnano, scrive per il Baco dal 2013. Con l'impronta del liceo classico e due lauree in economia, ora lavora con numeri e bilanci presso una società di servizi. Nel (poco) tempo libero segue con passione la politica e la finanza e non manca al suo inderogabile appuntamento con i nuovi film al cinema (almeno) due volte a settimana. E' giornalista pubblicista iscritto all'ordine dei giornalisti del Veneto.