“Durante di noi” di Ants Aps per l’Autismo: più di un progetto, un’avventura verso l’autonomia

Prosegue alla grande il progetto “Durante di noi”, realizzato da Ants Aps per l’Autismo e Fondazione Cuore Blu grazie al bando regionale “SOS Autismi: rete 2”: cinque ragazzi del gruppo “Abilità sociali” sono protagonisti di otto fine settimana insieme agli amici, verso l’autonomia.

Un percorso che si fermerà in agosto per riprendere in autunno con altri due weekend: l’occasione per un bilancio a metà strada da parte delle psicologhe Sara Sabaini ed Elena Sironi, che hanno seguito il progetto in prima persona.

“Questo progetto si basa sulla necessità di lavorare sulla vita indipendente a partire già dall’adolescenza, coinvolgendo 5 ragazzi tra 16 e 23 anni che nell’ultimo anno e mezzo avevano consolidato prerequisiti fondamentali riguardo le competenze necessarie a stare in un piccolo gruppo, condividendo per un pomeriggio a settimana alcune attività tipiche degli adolescenti – spiegano le due psicologhe -. Per i ragazzi con autismo, infatti, tollerare la presenza degli altri in attività ricreative non è sempre facile: implica il rispetto dei tempi diversi, le attese, la gestione della frustrazione di qualche rumore fastidioso, la necessità di fare compromessi con l’altro… capacità che vanno esercitate e che loro avevano già avuto modo di allenare”.

“Quello di trascorrere una notte fuori casa era un traguardo auspicabile che però suscitava qualche punto di domanda sia per noi come equipe tecnica che per i genitori, perché si trattava della prima esperienza per i ragazzi al di fuori del contesto familiare: per questo abbiamo iniziato in modo “soft”, con un orario ridotto e un programma semplice che prevedeva fare spesa insieme, cucinare, cenare e dormire. Con nostra grande sorpresa, già dopo il secondo weekend i ragazzi hanno dimostrato di riuscire ad adattarsi all’ambiente condiviso: questo ci ha permesso di aumentare man mano il tempo fino ad arrivare ad un fine settimana completo”.

“I ragazzi ci hanno stupito in positivo per la capacità di tollerare la fatica di una condivisione costante di spazi e tempi – indicano le psicologhe Sara Sabaini ed Elena Sironi – ma anche per la fiducia instaurata tra loro e gli educatori: infatti siamo già oltre le aspettative, desiderosi di voler lavorare anche su aspetti più tecnici quali l’apprendimento di competenze della vita autonoma personale e domestica come la cura della casa, la cura di sé e dei propri oggetti, la scelta di un tempo libero e la condivisione delle proprie emozioni”.

“Tutto questo grazie anche all’entusiasmo e all’inventiva degli educatori, che si riuniscono regolarmente per stabilire il programma delle attività includendo molte uscite, una gita al Muse, passeggiate sul lago, un gelato insieme…: situazioni spesso precluse a questi ragazzi e alle loro famiglie. In questo senso, la nostra è stata una grande conquista anche per l’apertura all’esterno, per la cultura dell’autismo che se allenato e sostenuto e rispettato nei suoi tempi può essere accolto e capito, creando condivisioni significative. Per fortuna abbiamo trovato molti contesti disponibili e accoglienti… È una strada lunga che prevede tanti piccoli step ma che può far raggiungere grandi traguardi, come la libertà, per noi scontata, di sedersi al bar per un aperitivo con gli amici”.

“Un grazie speciale – dichiarano Sara Sabaini ed Elena Sironi – va anche ai genitori con i quali ci siamo riuniti a metà percorso per condividere emozioni, smorzare timori e confermare competenze, in un confronto prezioso per loro e per noi: non dobbiamo dimenticare che anche i ragazzi con autismo a questa età reclamano una propria autodeterminazione e quindi possiamo e dobbiamo creare spazi di libertà e di esperienze perché, come dimostra questo progetto, con un lavoro di squadra e di allenamento  alla cultura del possibile nell’autismo, tutto questo si può fare!”.

“Infine ringraziamo di cuore l’associazione Espiral per averci messo a disposizione i propri spazi. Il nostro grande obiettivo è quello che il percorso non si concluda ma che possa proseguire oltre gli otto weekend previsti, prima di tutto per la grande fiducia che ci hanno dato le famiglie e i ragazzi e poi perché costruire una vita indipendente per queste persone implica un lavoro costante e coerente che, se portato avanti in modo regolare, può far raggiungere mete inattese… come ci hanno dimostrato i nostri eccezionali ragazzi!”.

Laureata al DAMS, mamma di 4 pesti, addetta stampa, Vera Tomelleri è appassionata di Manga e mountain bike, sogna l’Africa, la route 66 e… un’escursione in Oceano per avvistare squali bianchi.