Donne e politica: Un incontro tutto al femminile tra le donne in corsa alle elezioni di Sona

In una calda serata primaverile, ho incontrato una donna per ciascuno dei tre schieramenti in corsa per il governo di Sona alle prossime elezioni amministrative del 10 giugno.

Luciana Boron della lista “Per Sona al Centro” del candidato Sindaco Mazzi, Mariana Bar per la lista “Lega Salvini–Liga Veneta” del candidato Sindaco Bonometti e Elisa Oliosi per la lista “Noi per Sona” del candidato Sindaco Moletta, queste le tre candidate (NdR nella foto sopra da sinistra Boron, Bar, la nostra Francesca Tenerelli e Oliosi) che abbiamo messo attorno ad un tavolo per un incontro tutto al femminile sul ruolo delle donne in politica, che si è velocemente trasformato in una piacevole chiacchierata tra amiche – che non si conoscevano -, con qualche frecciatina, un po’ di pettegolezzo e parecchie risate.

Tutte e tre le rappresentanti di lista sono alla prima esperienza in politica, partiamo proprio da questo.

Perché questa scelta? Cosa vi ha spinto a partecipare attivamente alla politica locale?

“Per me è un avventura, una sfida – esordisce Mariana Bar -. Nella mia vita ne ho affrontate tante e le ho sempre superate. Questa volta ci voglio provare per la mia passione nel servire il prossimo. Ho il piacere e l’intenzione di mettere la mia professionalità e una parte del mio tempo libero al servizio dei cittadini. In quanto medico il mio impegno politico sarà maggiormente incanalato sul tema della salute e sui problemi socio-assistenziali.”

Oliosi Elisa interviene subito su questa risposta e pone a Mariana un domanda: una curiosità, perché da straniera ha scelto di candidarsi in una lista appoggiata dalla Lega, di cui tutti conosciamo l’atteggiamento rigido nei confronti degli immigrati? “Io mi considero una immigrata  ben integrata e condivido molti dei principi promossi dalla Lega tra cui la lotta alla immigrazione clandestina, la sicurezza del cittadino e la correttezza amministrativa.”

“Per me è nato tutto stranamente, quasi senza accorgermene – risponde Luciana Boron, ritornando alla mia domanda iniziale -. Anche io subito l’ho presa come un’avventura, nata dalla collaborazione con l’Assessore Bianco ed il Consigliere Bellotti che mi hanno affidato di occuparmi e di essere responsabile in prima persona e sotto ogni aspetto, sia organizzativo che gestionale, della rassegna teatrale del Comune di Sona. Poi il progetto culturale si è ampliato, e soprattutto grazie ai giovani ha raggiunto successi mai ottenuti prima, basti pensare al Teatro Comunale, alla Biblioteca di Sona o alla Sala Lettura di Lugagnano. Così quando l’amministrazione uscente mi ha detto che ha bisogno di me per altri cinque anni, nonostante la mia età a volte mi metta in imbarazzo, ho deciso di utilizzare il mio tempo libero anche per questo impegno più attivo, sperando di continuare a contribuire con le mie competenze soprattutto all’aspetto culturale da tenere vivo e attivo per i giovani ma anche per gli anziani.”

“Per me è un’opportunità. Ho 33 anni, laureata in lingua e letteratura moderna, sposata con due bambini, ho vinto un concorso a cattedra e sono di ruolo in una scuola pubblica. Ho raggiunto un bel traguardo – risponde Elisa Oliosi sulle motivazioni di questo suo impegno politico – e questa è la mia opportunità per continuare contribuendo al benessere del mio Comune. Le mie competenze sono sicuramente quelle della scuola e della cultura. Lo faccio in primis per me stessa ma anche perché finalmente c’è un candidato Sindaco della frazione minore di San Giorgio, e le frazioni minori hanno bisogno di maggiore considerazione e anche perché il mio Sindaco, come penso per voi il vostro – indica rivolgendosi alle altre due candidate -, ha un grande cuore. Quando mi ha comunicato del nostro incontro ho chiesto se c’era un argomento del nostro programma politico che aveva piacere io approfondissi e lui mi ha risposto di parlare con il cuore che sicuramente sarebbe stata la scelta migliore.”

Come pensate di riuscire a conciliare famiglia e impegno politico?

“Io sono sicura che più della quantità valga la qualità del tempo – risponde Elisa Oliosi -. Non importa quanto tempo effettivo io dia ma che sia un tempo di qualità, un impegno valido e proficuo.”

“Io lavoro dalla mattina alla sera – spiega Mariana Bar – ma ormai ho raggiunto un tale ritmo quotidiano che non so più stare con le mani in mano. Il mio posto è tra la gente, a risolvere i loro problemi. Non mi spaventa aggiungere alla mia vita un ulteriore impegno, sono abituata a lavorare tanto con ritmi sostenuti e forti, mio figlio ormai è abbastanza grande e indipendente e così non ho dubbi che riuscirò a farcela anche in questa occasione.”

“Io invece – conclude Luciana Boron – ho una vita molto diversa dalla vostra. Mi sono sposata molto giovane e non avevamo molto, anzi non avevamo nulla, così ho sempre lavorato tanto. Non ho mai avuto tempo libero. Quando sono andata in pensione avevo i nipoti ma poi la mia vita era troppo vuota così mi sono inserita in moltissime attività socio-culturali, iniziando dalla scuola materna dei miei nipoti per poi ritrovarmi catapultata in una vera compagnia teatrale. Ho bisogno di riempire la mia vita, mi piace stare a contatto con la gente e mi rendo sempre disponibile quando serve un aiuto.”

In quanto donne, qual è il contributo femminile che intendete dare alla politica amministrativa locale?

“Vorrei dare la volontà alle donne di partecipare, di rendersi più attive socialmente. Mi piacerebbe – spiega Luciana Boron – creare una rete tra donne, di tutte le età. Sogno una rappresentazione sulle chiacchiere delle donne perché il nostro pettegolezzo in fondo è bello e realistico. Dalle chiacchiere tra donne si potrebbero prendere spunti interessantissimi e intraprendere azioni significative.”

“Anche a me – si inserisce Mariana Bar – piacerebbe attraverso il punto di vista sociale e culturale creare degli incontri per donne dove poter esprimere le proprie opinioni, dove poterci confrontare. Voglio anche impegnarmi per le pari opportunità delle donne sul lavoro perchè, soprattutto nelle piccole realtà locali, il divario uomo donna è ancora troppo elevato.”

“Le donne hanno una visione diversa di ogni circostanza perché tutto quello che abbiamo è guadagnato, come il nostro ruolo in politica, ma con un carico familiare diverso – indica Elisa Oliosi -. Trovare una donna disposta ad impegnarsi è più difficile perché una donna ha sicuramente meno tempo da mettere a disposizione per la carriera o per il tempo libero a causa appunto del carico familiare. Ma proprio per il nostro ruolo nella famiglia abbiamo quella marcia in più che ci fa vedere quelle sfaccettature che un uomo non vede, sappiamo colmare quei vuoti che un uomo non può colmare. E’ una prerogativa femminile e materna indispensabile anche nella politica perché la politica si rivolge ai cittadini, i cittadini sono uomini e donne, single e famiglie.”

Avremo mai a Sona una donna Sindaco? Ad oggi l’unica esperienza in questo senso è stata quella di Maria Rosa Morone, che dopo la prematura scomparsa del Sindaco Conti ne assunse temporaneamente le funzioni fino alla fine del mandato.

Oliosi Elisa, Bar Mariana e Boron Luciana si esprimono con una risposta assolutamente condivisa: “Ci vuole una donna carismatica e professionale, che sappia comunicare e trasmetta amabilità”.

Ferme restando che queste devono essere le qualità che una donna deve avere per essere eletta Sindaco, credete che la comunità sia pronta ad accoglierla?

“Secondo me no – indica Mariana Bar -. La figura maschile è ancora vista come la figura più adatta a ricoprire quel ruolo, sento ancora un po’ di pregiudizio nella comunità di Sona ma anche nella società in generale.”

“Per me invece non importa il genere. Importa il carisma, tutte quelle doti di cui abbiamo parlato prima. Se si fa amare dalle altre persone – spiega Elisa Oliosi – questa persona può fare tutto. Sona è un Comune materno e credo che accoglierebbe bene una donna sindaco.”

“Sarebbe una svolta e Sona ne avrebbe bisogno – si inserisce Luciana Boron -. Una donna comunicativa che sa parlare bene e farsi capire bene farebbe la differenza.”

Qual è l’idea della campagna elettorale e del programma del vostro schieramento che appoggiate maggiormente, che vi sta più a cuore?

“L’importanza data al cittadino e alle sue esigenze – risponde Elisa Oliosi -. Il nostro programma è basato sul rispetto e sulla tolleranza. Nel volantino distribuito dalla lista Bonometti c’è un punto durissimo riferito al campo nomadi che dice tutela massima e tolleranza zero. Per chi? Per chi è diverso, più debole, e per me è inconcepibile. Alla base del nostro progetto c’è l’umanità, base del vivere sociale e civile. Tutti abbiamo i nostri valori, tutti dobbiamo essere rispettati. Saremo noi ad andare dal cittadino non loro a chiedere per crescere insieme, nella mia schiera nessuno guarderà il cittadino dall’alto. Credo molto anche alla valorizzazione del territorio, tema presente nel programma di ogni Sindaco.”

“Tolleranza zero è certamente un’esagerazione ma la campagna della Lega è sempre una campagna fatta di espressioni forti – spiega Mariana Bar -. La tolleranza deve essere zero per chi compie reati o per gli immigrati irregolari. La sicurezza del cittadino è di certo uno dei punti che più apprezzo del nostro disegno ma tengo molto anche all’ampliamento dei servizi offerti al cittadino, alla rivalutazione dei valori della famiglia tradizionale e all’ampliamento culturale.”

“Certo che non dobbiamo escludere i diversi ma chi viene accolto deve stare alle nostre leggi e rispettare la nostra cultura – si inserisce Luciana Boron -. Questo è un argomento molto delicato, è difficile anche solo parlarne. Sicuramente tra i tre schieramenti ci sono dei punti comuni che condividiamo perché l’interesse comune è lo stesso: il bene del nostro territorio. Per quanto mi riguarda, il nostro programma spinge sulla valorizzazione delle persone nel territorio, donne o uomini, giovani o anziani. La persona al centro. Mi interessa particolarmente che uno dei principi con cui ci adoperiamo per farlo è la cultura.”

Ci salutiamo con un sorriso e con una promessa, fra cinque anni ci ritroveremo noi quattro per un altro caffè se una di loro si candiderà come Sindaco.

Nata il 29 gennaio del 1976, parte attiva da sempre nella comunità di Lugagnano, con una breve interruzione per trasferimento a Decimomannu vicino a Cagliari. Ha conseguito la maturità scientifica presso il liceo Galileo Galilei a Verona e attualmente è impiegata in un’Agenzia di Assicurazioni. Sposata e madre di due figli, trova sempre il tempo per dedicarsi alla sua passione, la lettura.