“La politica è sintesi di teorie e di interessi, di principi e di fatti; la politica è vita nel senso più completo della parola”, così scriveva don Luigi Sturzo, che il 18 gennaio 1919 compì ciò che per molti – come a chi scrive – costituisce l’evento politico più significativo dall’unità d’Italia: lanciare dall’albergo Santa Chiara di Roma “l’Appello ai Liberi e Forti”, carta istitutiva del Partito Popolare Italiano.
Politica come sintesi di interessi, di principi e di fatti. Politica come vita. A mio parere non esiste una definizione più efficace e profonda di cosa sia l’impegno pubblico nelle istituzioni. Anche, e forse soprattutto, in quelle locali.
Quando nel marzo 2018 Luisa Galeoto, combattiva Consigliere comunale di minoranza a Sommacampagna, diede le dimissioni, con la motivazione semplice ma rivoluzionaria in questi tempi sguaiati di voler “prendere le distanze da quelli che urlano”, ritenni doveroso riconoscerle su queste colonne il valore di questa scelta.
Galeoto, che sempre aveva esercitato il suo incarico dentro e fuori il Consiglio comunale con passione ed impegno, su molti temi cari anche ai cittadini del Comune di Sona, si era stancata di una politica che vedeva nell’avversario solo un nemico e nella discussione pubblica solo un’arma da brandire.
Le sue dimissioni, e lo scrivemmo, segnavano una perdita per le nostre comunità in quanto il tratto comune di Luisa Galeoto è sicuramente quello, oltre all’impegno feroce, di sapersi mettere in discussione e di saper pensare con la propria testa. Senza mai farsi intruppare in posizioni preconfezionate o su fronti già pronti all’uso.
Talvolta sbagliando, certamente. “Sono stata pure io vittima e carnefice della propaganda”, ha infatti scritto lei stessa qualche giorno fa sulla sua pagina Facebook, citando Hillier Kriegbaum, sociologo statunitense ma, soprattutto, straordinario professore di giornalismo presso la New York University negli anni ’60-’70. Ma sapendo riconoscere gli errori, sapendo imparare dai passi falsi, e soprattutto tenendo sempre e comunque la barra del bene comune assolutamente diritta. Non cosa da poco, merce rara e preziosa ovunque si operi.
Ora la notizia che abbia deciso di tornare a sottoporsi al voto popolare in occasione delle prossime elezioni amministrative di Sommacampagna, per ricominciare ad occuparsi della cosa pubblica, magari stavolta in un ruolo di maggioranza, di governo, deve far piacere a tutti. Indipendentemente che poi la si voti o meno.
Quando diede le sue dimissioni la chiamai per offrirle uno spazio sul Baco, ritenendo che una voce libera come la sua debba comunque trovare modo per incidere nel dibattito pubblico. Rifiutò cortesemente, e già allora capii che il suo vero desiderio rimaneva quello di non smettere di impegnarsi nella politica attiva, come insegnava don Sturzo, per migliorare la vita dei suoi concittadini e della sua comunità.
Bentornata quindi Luisa Galeoto, comunque vada.