Discarica Siberie: il Comune di Sommacampagna inizia la realizzazione dell’impianto per la captazione del biogas

Foto aerea della discarica Siberie.

Il Comune di Sommacampagna inizia in questi giorni i lavori per la realizzazione dell’impianto di captazione del biogas per eliminare i fastidiosi e persistenti odori provenienti dalla discarica Siberie, posizionata tra Caselle e Lugagnano.

Nel corso della seduta straordinaria del Consiglio comunale di Sommacampagna del 6 febbraio scorso, chiesta dai Consiglieri di minoranza Luisa Galeoto del Movimento Cinque stelle, Albertina Bighelli della Lega Nord, Fabiano Gozzo e Walter Giacopuzzi della Lista Civica Insieme per Sommacampagna e Augusto Pietropoli della Lista Centro Destra, a spiegare la situazione della discarica era stato l’Assessore all’Ecologia Bertolaso.

La Commissione Consigliare per la discarica ha tenuto vari incontri per individuare il tecnico esterno che dovrà monitorare la situazione del sito – aveva esordito Bertolaso -. Alla Commissione partecipa anche il membro nominato dal Comune di Sona, il Consigliere comunale Paolo Bellotti.

Tra le offerte tecniche ed economiche pervenute in Comune, la Commissione ne ha ritenute due più valide: quella di un professore dell’Università di Padova e quella di un professore dell’Università di Trento. Entrambi i tecnici hanno chiesto di poter effettuare un sopralluogo in discarica, con la finalità di perfezionare meglio la loro offerta. Il 27 gennaio è stato eseguito il sopralluogo con entrambi, e i due hanno concordato sul fatto che sarebbe meglio un incarico congiunto al fine di poter mettere in sinergia le rispettive competenze. I due professori hanno chiesto tempo ulteriore per proporre un’offerta concordata. Ora la valuteremo in Commissione per poi procedere, se congrua, all’affidamento. Nel frattempo – aveva indicato l’Assessore all’Ambiente – l’Amministrazione sta spingendo sulla ditta che gestisce la discarica per migliorare la situazione. Ma ci sono vari vincoli. Uno è quello contrattuale in quanto la ditta nel 2013 è stata autorizzata al tipo di scarico in discarica che sta effettuando. Stiamo lavorando per convincerli che conviene anche a loro ridurre la problematica dell’odore, in quanto sanno benissimo che l’odore è considerato elemento inquinante. In Veneto è riconosciuto che l’odore è un inquinante, però le norme non fissano dei limiti. I giudici tentano di mettere una pezza alla situazione facendo riferimento alla prassi tecnica o alle norme di Regioni limitrofe, che invece i limiti li hanno. Ed è qui che entreranno in gioco i tecnici, che verranno incaricati anche per valutare la natura e l’intensità di quegli odori.

Va sottolineato poi che chiudere oggi la discarica non sarebbe una soluzione in quanto il rifiuto rimarrebbe presente senza che venga risolto il problema.

Quella della discarica Siberie è una questione che abbiamo ereditato – aveva quindi spiegato Bertolaso – che però abbiamo il dovere di gestire per il ruolo che occupiamo. Dire però che la soluzione è facile significa prendere in giro la gente. Nonostante non si siano ancora verificate le condizioni previste, noi comunque abbiamo già chiesto alla ditta che gestisce la discarica di presentare una proposta di impianto per l’intercettazione del biogas. Su quale tipo di impianto verrà installato si discute molto, al fine di trovare la soluzione più idonea, che oggi sembra essere quella di creare dei pozzi dai quali si aspirerà il gas. La sperimentazione per decidere quale soluzione prendere terminerà comunque il 31 maggio.

Un’altra ipotesi allo studio è quella di inserire in discarica dei biobatteri proprio con lo scopo di abbattere gli odori. Soluzione però da valutare bene per evitare che questi biobatteri creino problemi ulteriori, ad esempio andando in putrefazione al termine del ciclo di vita. Questo significherebbe non risolvere ma semplicemente spostare in avanti il problema. Abbiamo anche provveduto a fine dicembre ad alcune analisi olfattometriche, oltre ad effettuare numerosi sopralluoghi e incontri con i dirigenti della ditta che gestisce il sito. In questi mesi sono stati anche respinti alcuni carichi che dovevano essere conferiti ma che risultavano troppo odorosi, quindi qualcosa si sta muovendo. Va considerato anche – aveva concluso l’Assessore Bertolaso – che un eventuale iter giudiziario che dovessimo aprire vedrebbe la sua conclusione inevitabilmente oltre la vita della discarica, risultando quindi inutile per la soluzione del problema.

Come si diceva, inizia quindi in questi giorni la realizzazione dell’impianto di captazione del biogas, una delle due soluzione ipotizzate per risolvere il problema dei forti odori che sta esasperando i cittadini di Lugagnano e quelli di caselle.

Nei prossimi giorni, spiegano dal Comune di Sommacampagna, saranno possibili fuoriuscite di esalazioni dai condotti dove vengono realizzate le trivellazioni.

Nato nel 1969, risiede da sempre a Lugagnano. Sposato con Stefania, ha due figli. Molti gli anni di volontariato sul territorio e con AIBI. Nella primavera del 2000 è tra i fondatori del Baco, di cui è Direttore Responsabile. E' giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Veneto. Nel tempo libero suona (male) la batteria.