La notizia arriva del tutto inaspettata nel pieno dell’estate, ed è una di quelle novità che fanno sicuramente rumore: il TAR ha accolto il ricorso del Comitato Cittadini contro l’ampliamento della Discarica Cà di Capri a Lugagnano.
La questione molto preoccupante della riapertura della Cà di Capri era ritornata di attualità lo scorso inverno, a seguito della richiesta proposta dalla Rotamfer – la ditta che gestisce il sito – di vedersi approvato un nuovo piano di completamento. Piano che la Regione aveva poi approvato nonostante il voto contrario del Comune di Sona.
Il Comitato dei Cittadini di Lugagnano – a seguito di quanto era successo nel corso della seduta del Consiglio Comunale di Sona del 12 marzo, quando il Consiglio aveva deliberato di non proporre ricorso ma di fornire ogni sostegno tecnico e giuridico al Comitato – aveva deciso di presentare comunque ricorso solitario al TAR, con il supporto di Legambiente.
Il ricorso – firmato dal legale rappresentante di Legambiente Lucio Santinato e da Oreste Avesani, Idelma Boscaini, Micaela Armani, Giovanni Salazzari ed Andrea Gasparato per il Comitato Cittadini – era appunto finalizzato a chiedere l’annullamento della Deliberazione n. 2814 del 30 dicembre 2013 con la quale la Giunta Regionale del Veneto aveva approvato la variante sostanziale al progetto di ampliamento, finalizzato alla messa in sicurezza, della discarica Cà di Capri ed aveva espresso il giudizio favorevole di compatibilità ambientale.
La sezione terza del Tribunale Amministrativo del Veneto scrive nella sentenza n. 1049 – depositata in Segreteria proprio oggi 17 luglio – che “con il progetto approvato si passa immotivatamente da una messa in sicurezza a un ampliamento della discarica esistente, laddove la consulenza tecnica d’ufficio ordinata dal pubblico ministero di Verona riteneva prioritario l’obiettivo della messa in sicurezza della discarica evitando qualsiasi ulteriore infiltrazione di acqua nel corpo rifiuti, al fine di scongiurare l’attivazione di fenomeni che potessero dar luogo a sviluppo di energia e conseguentemente all’innesco di combustione di rifiuti caratterizzati dalla presenza di sostanze idonee ad alimentare l’evento, per cui la commissione regionale VIA riteneva che la soluzione progettuale più idonea forse l’apporto di rifiuto ad alto peso specifico al di sopra dell’attuale superficie della discarica in esercizio, ammettendo esclusivamente nel terzo lotto e solo ai fini della messa in sicurezza operativa i rifiuti di cui ai codici indicati, relativamente ai limiti di accettabilità delle discariche di rifiuti inerti e compatibilmente con gli apprestamenti tecnologici presenti”.
“Conseguentemente – sentenzia il TAR – il ricorso deve essere accolto con annullamento del provvedimento impugnato, in quanto non risulta idoneo a giustificare la modifica della scelta originariamente esposta”.
Annullata quindi la Delibera Regionale che autorizza l’ampliamento, e questione che ritorna al via. Ora si dovrà attendere per capire se questa sentenza verrà impugnata dalla Rotamfer, ma oggi è indiscutibile la vittoria della linea tenuta dal Comitato dei Cittadini (CLICCA QUI PER SCARICARE LA SENTENZA).