Debiti alle stelle in Comune a Sona. L’assessore Caliari: “Siamo alla canna del gas”

«La situazione è critica, siamo alla canna del gas». È sconsolato e preoccupato l’assessore al bilancio del Comune di Sona Vittorio Caliari (nella foto): le casse comunali devono fare i conti con una condizione economica e finanziaria sempre più delicata e complessa. Le entrate sono ridotte all’osso mentre le spese sono sempre più sostenute.

«Sul bilancio di previsione 2010», rivela Caliari, «la situazione non è per niente rosea. Prevediamo una riduzione delle entrate di 300mila euro, soprattutto a causa da una parte dei mancati introiti (circa 150mila euro) derivanti dal gas, servizio che è stato esternalizzato, e dall’altra dei mancati trasferimenti dell’Ici dovuti alla forte contrazione degli oneri di urbanizzazione causata dalla crisi economica e dell’edilizia».

Nel 2010 per le opere pubbliche ci saranno a disposizione 750mila euro. «Con questi soldi si può fare ben poco», sottolinea l’assessore. «Abbiamo le mani legate. Anni fa gli introiti a disposizione arrivavano almeno a un milione e mezzo-due milioni di euro. Sono aperti alcuni cantieri, ma le principali opere pubbliche in programma dovranno slittare. Siamo in difficoltà».

Secondo Caliari, a pesare sulle casse comunali, oltre a mancate entrate, ci sono pure le rate milionarie per le sentenze su alcune vicende giudiziarie che si trascinano ormai da anni. A partire dalla questione legata alla Matra, legata a un vecchio esproprio di un terreno da trasformare in area edificabile. Dopo il pagamento dell’ultima rata da 700mila euro del debito da 2,2 milioni di euro, sono stati richiesti al Comune oltre 110mila euro di interessi.

A questa tegola finanziaria si aggiunge la richiesta da parte dell’azienda coinvolta nella vicenda che intende chiedere una rivalutazione monetaria di 4 milioni di euro, per il mancato utilizzo commerciale in questi anni dell’area. Oltre alla pratica Matra, c’è poi anche il capitolo che riguarda la Casa di riposo di Lugagnano per la quale l’amministrazione comunale ha accantonato 130mila euro, in attesa, come per la Matra, della sentenza definitiva. Sul Comune grava inoltre la custodia della Sun Oil, per la quale è stato chiesto, senza esito, al ministero di Grazie e Giustizia, il rimborso di 222mila euro. «Per tenerla sotto controllo», ricorda Caliari, «ci costa 90mila euro l’anno». «A questo si aggiunge il milione di euro che dobbiamo pagare per le opere pubbliche pregresse», aggiunge, «500mila euro di rate di mutui e altri 500mila euro di interessi. Non abbiamo la possibilità di indebitarci. Quindi speriamo che almeno la Regione finanzi alcuni progetti riguardo la sicurezza stradale, la viabilità e l’ecologia».

Per quest’anno e per il 2011 quindi sarà dura. I soldi non bastano, quindi, sarà inevitabile qualche rinuncia. «Dovremo inventarci qualche sistema per fare cassa. Cercheremo di risparmiare sull’energia», precisa Caliari, «adottando soluzioni più “ecosostenibili” per ottimizzare i consumi. Non taglieremo comunque su scuola e sul sociale».

Giovanni Forlin, consigliere comunale di opposizione della lista civica “L’Incontro”, pur riconoscendo le difficoltà economiche del Comune, non risparmia critiche alla gestione delle casse comunali da parte dell’amministrazione. «Dove vogliono spendere i soldi li trovano, buttandoli via», attacca Forlin.

«Come i circa 30mila euro dati all’aeroporto Catullo per avere una quota insignificante (lo 0,26 per cento) del pacchetto azionario, o le centinaia di migliaia di euro destinate ad Acque Veronesi».

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