Dopo automobili, pannelli fotovoltaici e alberi, si aspettano le stime per i danni all’agricoltura dopo la devastante tempesta senza precedenti che ha colpito duramente il Comune di Sona e quelli di Sommacampagna, Bussolengo e Peschiera la sera di lunedì 24 luglio.
È infatti in corso di valutazione da parte dell’amministrazione comunale di Sona il calcolo complessivo dei danneggiamenti, che devono ancora essere quantificati poiché richiedono più tempo rispetto a quelli infrastrutturali.
Il consigliere comunale con delega all’agricoltura Mirco Girelli (nella foto di Mario Pachera) interpellato dal Baco interviene sulla questione: “La tempesta della scorsa settimana ha colpito con diversa intensità le quattro frazioni del nostro Comune, con conseguenze differenti anche sulle rispettive coltivazioni. Possiamo dire però che all’80% è stata colpita la frutta, sia a causa del vento che della grandine”.
Se è certo quindi che mele, kiwi e pesche ne hanno risentito direttamente, per quanto riguarda l’uva il discorso è a parte. Continua Girelli: “E’ difficile quantificare adesso se ci siano stati danni gravi all’uva, perché è un frutto che in questo momento sta ancora procedendo con la maturazione. La risposta si scoprirà in fase di raccolta, ma è un frutto che si rimargina meglio degli altri”.

Ciò che è evidente sono però i filari di viti caduti a San Rocco, frazione di San Giorgio in Salici, dove il vento ha registrato la sua intensità massima e ha steso al suolo una parte di terreno coltivato a vitigno. Gli altri alberi caduti invece sono stati per lo più cipressi ornamentali, piante che non possiedono un apparato radicale molto profondo. “I danni al paesaggio riguardano in particolare le piante più belle e più antiche, proprio per la loro debolezza. Gli alberi che sono caduti hanno tenuto bloccate le strade del Comune per un tempo considerevole” commenta il consigliere.
Da parte del Comune ora si aspettano i moduli dello stato di calamità naturale dichiarato dalla Regione Veneto, per poter dare agli agricoltori colpiti qualche contributo. Mirco Girelli ricorda invece quanto sia importante intervenire in modo indiretto ed assicurarsi contro questo tipo di eventi: “Non assicurarsi è molto rischioso. È importante tenere a mente che l’UE eroga un contributo fino al 70% per stipulare questo tipo di polizze”. Anche intervenire direttamente, attraverso l’installazione di impianti antigrandine, può essere un metodo, ma resta comunque rischioso quando si parla di tempeste molto violente.
Prevenire, quindi, è ormai un obbligo, in un momento storico in cui eventi estremi di questo tipo sono sempre più frequenti ed intensi in tutto il mondo a causa del cambiamento climatico. È necessario quindi sottolineare l’importanza di adottare, da parte di istituzioni e cittadini, e soprattutto in agricoltura, misure urgenti per mitigare gli impatti negativi del riscaldamento globale.