Da San Giorgio in Salici padre e figlio raggiungono Capo Nord in moto. Perchè quello che conta è il viaggio

Quando pensiamo a un viaggio siamo soliti fare due collegamenti mentali, effettivamente opposti: relax e avventura.

Un viaggio può essere intrapreso per uno di questi due motivi e di certo Alessio Ferrari (54 anni) e suo figlio Luca (16 anni), di San Giorgio in Salici, lo hanno fatto per cercare avventura.

Per 15 giorni, dal 30 giugno (partiti all’una e trenta del pomeriggio direttamente da San Giorgio) fino al 15 luglio scorso hanno attraversato l’Europa in sella ad una moto, una potente BMW R1200RT, fino a raggiungere l’estremità più settentrionale, Capo Nord in Norvegia e facendo poi ritorno in Italia, tenendo un diario di viaggio che racconta tappa per tappa il loro itinerario.

Percorrendo, il primo giorno 1000, poi una media di circa 500 km al giorno, hanno risalito la Germania (facendo tappa prima a Ulma, poi a Flensburg sul confine con la penisola dello Jutland) fino a giungere a Hirtshals, al nord della Danimarca. Da questa penisola hanno poi preso un traghetto che li ha portati fino alla penisola scandinava, per la precisione a Bergen, in Norvegia.

Da questo porto norvegese che si affaccia direttamente sul mare del Nord, è stata poi tutta una risalita verso la regione più settentrionale, immersi nell’incontaminata natura scandinava, con le tappe cittadine di Trondheim e Mo i Rana, passando anche dal parallelo del Circolo Polare Artico e raggiungendo infine Capo Nord.

La particolarità di tale luogo, la cui temperatura d’estate si aggira tra i 5-6 gradi con un massimo picco di 20, è che nei mesi estivi il sole non tramonta mai. Non calando in nessun modo oltre l’orizzonte, dà origine al fenomeno chiamato “Sole di mezzanotte” che, come dice il nome, rende possibile la visione del sole anche quando sarebbe notte fonda. “Uno spettacolo incredibile”, come lo definiscono entrambi.

Non sono stati però gli unici tanto avventurosi da raggiungere l’estremo capo della Norvegia in moto, raccontando di aver incontrato anche un altro gruppo di motociclisti che aveva avuto la medesima idea di raggiungere il luogo in sella a una moto. Altre visioni mozzafiato a cui hanno assistito sono stati sicuramente i fiordi norvegesi. Essendosi spostati sulla strada vicino alla costa non potevano di certo perdersi la bellezza di queste profonde insenature, lunghe chilometri, invase dal mare. Poiché l’intera costa occidentale norvegese è frastagliata, ce ne sono a migliaia.

Non hanno speso molto tempo a Capo Nord, giusto alcune ore, prima di ricominciare la discesa per il ritorno, seguendo la medesima strada precedente, facendo però una deviazione interna alla Scandinavia, decidendo di attraversare la Svezia. Hanno pernottato nelle cosiddette hutte, piccole casette monolocali interamente in legno che si trovano al massimo in gruppi di venti e fanno le veci dei nostri camping, solo in scala molto più ridotta.

Hanno avuto anche modo di vedere lo stoccafisso norvegese che in questo periodo dell’anno viene lasciato essiccare appeso a impalcature di legno. Questi pesci vengono privati delle teste, che vengono mandate nelle zone del Centr’Africa.

Fortunatamente per loro, l’intero viaggio è avvenuto senza inconvenienti tecnici alla moto (anche se al ritorno, Alessio aveva temuto che una delle ruote avesse qualche problema, anche se poi si era rivelato non essere nulla), con l’unico problema del tempo piovoso che si è presentato per alcuni giorni.

Un viaggio emozionante, che ha lasciato sicuramente un segno indelebile nel ricordo di entrambi, anzi, alla domanda se farebbe di nuovo un viaggio simile: “Partirei anche subito. Certamente tornerò in Norvegia con mia moglie, ma non in moto.”

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