L’attesa è finita. I lavori di ricostruzione della chiesetta alpina di Costabella, sul crinale del Monte Baldo, sono conclusi. Il progetto, studiato e finanziato dall’ANA Verona, per restituire dignità e nuova bellezza alla struttura dopo che i venti della tempesta Vaja dell’ottobre del 2018 l’avevano quasi rasa al suolo, è finalmente realtà e le nuove linee della Chiesetta accoglieranno domenica prossima 2 luglio le migliaia di Penne Nere che saliranno in cima per il 60° Pellegrinaggio Solenne a Cima Costabella.
La chiesetta alpina, che sorge a pochi passi dal rifugio Chierego e nel cui sacello ossario riposano i resti del giovane soldato Raffaele Solve morto a soli 21 anni a Nowo Kalitwa, Russia, il 4 gennaio del ’43, è stata messa in sicurezza con opere murarie antisismiche, nuovi vetri, strutture consolidate e un design in parte nuovo, che ben dialoga con il contesto montano in cui è inserita (nella foto).
Il progetto prevedrebbe anche la costruzione di una seconda “ala” simmetrica a quella già esistente, abbattuta dal vento e che è stata sapientemente ricostruita. Ma questo è un ulteriore step da valutare in un secondo momento: manca ancora l’autorizzazione urbanistica.
L’intervento – progettato e seguito dagli architetti e ingegneri dell’ANA Verona Elisabetta Mioni e Remo Pigozzi e realizzato da un’impresa edile di Torri del Benaco – è costato complessivamente circa 150mila euro ed è stato finanziato in larga parte grazie ai proventi della vendita natalizia della Pandora dell’Alpino.
La ricostruzione della chiesetta è stata lunga e complessa, rallentata dagli stop imposti dall’emergenza pandemica, che tra l’altro ha visto le Penne Nere veronesi mobilitarsi su più fronti: distribuzione mascherine, allestimento ospedali e sanificazioni con la Protezione civile, centri vaccinali, raccolta fondi). Inoltre, dai limiti che necessariamente emergono operando a circa 2mila metri d’altitudine.
A tal proposito, nell’autunno del 2020, grazie a mezzi specializzati in interventi ad alta quota, la strada che si arrampica oltre il rifugio Fiori del Baldo è stata livellata e aperta. Un tassello importante che ha consentito ai mezzi dell’impresa di raggiungere Costabella piuttosto agilmente e senza particolari criticità.
“Del resto, per gli alpini non esiste l’impossibile. È scritto sulla parete del Doss Trent. E la ricostruzione Costabella è l’esempio che siamo una grande famiglia, oggi allargata anche con il sostegno delle amministrazioni locali, in grado di poter raggiungere grandi obiettivi. Vorrei fare un plauso ai miei 20mila cuori alpini che quotidianamente e gratuitamente offrono le proprie mani a sostegno di opere come Costabella e in aiuto dei più deboli”, commenta il presidente dell’ANA Maurizio Trevisan che ricorda come sia stato triste, nei passati pellegrinaggi, radunarsi attorno alla chiesetta martoriata dai venti della Vaja che ne avevano scoperchiato il tetto in legno, divelto tutte le vetrate e addirittura abbattuto parte della costruzione in muratura. “Domenica, finalmente, il colpo d’occhio per i nostri alpini e per quanti nei giorni e negli anni a venire faranno tappa in questo luogo di Memoria sarà molto diverso”, aggiunge Trevisan.
Il 2 luglio il ritrovo a Costabella è alle 10.20, l’inizio della cerimonia alle 10.30 con gli onori al vessillo sezionale, l’alzabandiera e l’onore ai caduti. Alle 11.30 sarà celebrata la messa dai Vescovo di Concordia Monsignor Giuseppe Pellegrini e dal cappellano sezionale don Rino Massella. La cestovia/seggiovia di Prada per l’occasione sarà in funzione dalle 7.30 del mattino e per i tesserati ANA la tariffa agevolata è fissata a 10euro andata e ritorno. Al termine, punto ristoro organizzato dagli alpini della zona Alto Baldo – Garda con il tradizionale minestrone alpino.