Coronavirus: per le scuole materne difficile il rimborso delle rette. Lo spiega il Presidente della FISM Verona

In questi giorni di emergenza coronavirus, con il primo caso di contagio registrato a Sona, nei quali si dilatano i tempi previsti per il ritorno dei bambini nelle scuole, anche materne, si moltiplicano le domande dei genitori sia in merito ai certificati medici da presentare (o meno) e soprattutto in merito alla possibilità di vedersi rimborsare le rette di iscrizione.

A prendere carta e penna è stato ieri il Presidente della FISM (Federazione Italiana Scuole Materne) di Verona, l’Avvocato Brentegani, che chiarisce alcune questioni.

In merito al certificato medico – spiega l’Avvocato Brentegani – il Decreto del Presidente del Consiglio del primo marzo prevede che “la riammissione nei servizi educativi per l’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia infettiva di durata superiore a cinque giorni, avviene, fino alla data del 15 marzo 2020, dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga alle disposizioni vigenti”.

Ma è la questione delle rette quella che, si diceva, oggi più interessa. E su questo punto il Presidente della FISM Verona lascia (per ora) pochi spazi per eventuali rimborsi.

Nella sua comunicazione Brentegani, rivolgendosi direttamente ai genitori, indica infatti che “per il rimborso delle rette che alcuni genitori stanno chiedendo: in via generale, dipende dai contenuti relativi ai rimborsi indicati nel Regolamento della vostra scuola e da come il Comitato intende applicarlo. Se nel Regolamento della scuola è prevista una decurtazione, va applicato quanto indicato. Fism suggerisce, e lo abbiamo ribadito anche negli ultimi corsi sull’Amministrazione, un modello di Regolamento, che è sul nostro sito nell’area Consulenza, che non prevede scontistiche per assenze. Si precisa che per una scuola Fism, mediamente, l’incidenza del costo degli alimenti è del 6% circa sul costo totale. L’emergenza Covid-19 comporta per le scuole una sospensione forzata del servizio, per cause di forza maggiore e in ottemperanza alle disposizioni emanate dalle autorità statali”.

“Fism, a tutti i livelli – conclude – sta cercando interventi contributivi aggiuntivi per far fronte alla difficile situazione. Auspichiamo di riuscire ad ottenere per le scuole introiti aggiuntivi, importi che le scuole potranno ristornare alle famiglie solo nel momento in cui avranno una certezza d’incasso, auspichiamo entro la fine dell’anno scolastico”.

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