La notizia dei primi due contagiati dal coronavirus in Veneto, un 67enne di Mira e un 67enne di Vo’ Euganeo, entrambi ora ricoverati a Padova, sta creando un certo allarme anche nella nostra regione. E anche a Sona qualcuno inizia a porsi la domanda se vi sia un effettivo pericolo.
Proprio per affrontare la situazione in maniera condivisa e dare risposte ai cittadini, come ci informa il Sindaco di Sona Gianluigi Mazzi, “ieri è stato creato un coordinamento tra tutti i Sindaci e tutti i responsabili sanitari, dagli ospedali alle ASL, del Veneto. Lo scopo è quello di monitorare la situazione e di informare i cittadini nella maniera corretta”.
“Come indicato a tutti i Sindaci da Venezia – prosegue Mazzi – in questo momento va evitata ogni forma di panico perché non ve ne sono assolutamente i motivi. Quindi nessun problema e nessun allarme per gli eventi pubblici, per le scuole e per le situazioni nelle quali le persone si trovano a condividere luoghi e ambienti. Se ci fossero sviluppi saremo tempestivi nell’informare la cittadinanza”.
Il Governatore del Veneto Luca Zaia ha voluto spiegare in maniera la più chiara possibile cosa sta succedendo e cosa si sta facendo.
“Seguiamo ora dopo ora l’evolversi della situazione, in contatto con il Commissario Borrelli e il Ministro Speranza. Per noi l’allerta è massima e ci stiamo preparando a un’eventuale emergenza più importante. Combattiamo un virus, per cui l’attenzione è totale”.
“In caso di necessità – aggiunge il Governatore – siamo pronti a intervenire su più piani e a tutti i livelli, anche in modo drastico se ve ne fosse bisogno. Già ora, comunque, interveniamo con tutte le azioni necessarie al minimo sospetto, anche che un cittadino veneto possa aver avuto contatti con persone infette o provenienti da zone infette”.
La Direzione Prevenzione dell’Area Sanità e Sociale della Regione ha inoltre emesso ieri una nota di aggiornamento della situazione, sottolineando che “Tutte le azioni previste per le emergenze di sanità pubblica secondo le indicazioni date dal Ministero della Salute, in linea con le indicazioni degli organismi internazionali, mondiali ed europei sono in atto in Veneto, dove viene applicato un documento di indirizzo regionale sulla gestione dei casi sospetti, probabili e confermati, sulla gestione dei contatti, sui percorsi dei pazienti che si rivolgono al Pronto Soccorso, al Medico di Medicina Generale e al 118, sulle indicazioni del laboratorio di riferimento regionale dell’Azienda Ospedaliera di Padova, sulle misure di disinfezione e sul flusso di segnalazione dei casi”.
La nota fornisce anche alcuni dati aggiornati: il laboratorio di riferimento regionale di Padova, che riesce a fornire il risultato del test in sole 3 ore (e si sta lavorando perché tutti gli ospedali Hub della Regione utilizzino lo stesso tipo di test) ha finora effettuato 137 test per la conferma diagnostica, che sono risultati tutti negativi. Finora sono stati ricoverati nei reparti ospedalieri di malattie infettive 9 casi sospetti, riferiti a soggetti che presentavano lieve sintomatologia respiratoria e che rientravano da aree a rischio della Cina. Tutti sono risultati negativi ai test di laboratorio. Come da indicazioni della Circolare Ministeriale, i bambini che frequentano i servizi educativi dell’infanzia e gli studenti fino alla scuola superiore di secondo grado che, nei 14 giorni precedenti il loro arrivo in Italia siano stati nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, sono stati sottoposti ad una sorveglianza sanitaria attiva ed è stata favorita l’adozione della permanenza volontaria fiduciaria a domicilio. Finora i bambini e adulti in isolamento fiduciario sono 77.
Più in generale, le misure adottate dalla Regione hanno previsto l’immediato aggiornamento dei CESP (Comitato di Emergenza di Sanità Pubblica) e GORR (Gruppo operativo a Risposta Rapida) delle Aziende Ulss del Veneto e l’istituzione di una Task Force regionale composta da rappresentanti delle U.O. Malattie infettive, da Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione, Direttori Servizi Igiene Sanità Pubblica, referenti delle professioni sanitarie per adottare le misure di prevenzione e controllo dell’epidemia in modo organizzato e uniforme sul territorio regionale.
Sono stati convocati urgentemente sia i Direttori delle UO Malattie Infettive, Dipartimenti di Prevenzione, Servizi igiene sanità Pubblica e Laboratorio Regionale di Riferimento sia i Direttori Sanitari.
Sono stati diffusi alle Aziende Ulss, Aziende Ospedaliere, strutture private accreditate, Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta, i materiali informativi predisposti dal Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità.
È stata inoltre predisposta un’apposita sezione del sito web regionale dedicata all’epidemia di Nuovo Coronavirus (2019 – nCoV) con lo scopo di informare la popolazione sulla situazione internazionale e le precauzioni da adottare.
Qui sotto i consigli del Ministero della Salute per ridurre al minimo i rischi di contagio.