Supereroi che non indossano il mantello, ma camici e mascherine, e trattano i pazienti degli ospedali non come sconosciuti ma come parenti; brave persone che, oltre a salvare le vite dei malati, sanno rassicurarli e dare loro speranza; angeli custodi, che stanno vicini a chi è ricoverato, anche se per questo devono stare lontani dalle loro famiglie.
È l’immagine del personale sanitario che emerge dai pensieri dei bambini della classe 5B della Scuola Pellico di Lugagnano che, in occasione della ‘Giornata internazionale dell’infermiere’, hanno espresso la loro gratitudine per chi sta combattendo in prima linea contro il coronavirus.
Una gratitudine spontanea, attraversata da quelle sfumature di autenticità che colorano gli sguardi dei bambini. Sguardi che sanno analizzare la realtà attuale con profonda consapevolezza.
Questi pensieri, scritti durante una videolezione tenuta dalla maestra Maria Luisa Giacomelli, sono stati poi consegnati al reparto Covid dell’ospedale di Borgo Trento, che nelle ultime settimane ha ospitato diversi contagiati e che è stato chiuso pochi giorni fa a seguito del miglioramento della situazione.
“Fin dall’inizio – spiega la maestra Maria Luisa – abbiamo parlato con i bambini di questa situazione difficile e dell’importante impegno del personale sanitario. In occasione della ‘Giornata internazionale dell’infermiere’, durante una videolezione, è sorta una riflessione, a cui è seguito il desiderio spontaneo di mettere pensieri ed emozioni per iscritto in alcuni messaggi da dedicare a medici, infermieri e operatori impegnati negli ospedali”.

In quel periodo, Marina Magagnotti, mamma di una bambina della 5B, lavorava nel reparto Covid di Borgo Trento, ed è nata così l’idea di consegnare proprio a lei quei messaggi di gratitudine. La rappresentante di classe ha raccolto tutti i lavori e Marina, dopo averli ricevuti, li ha plastificati per poterli portare in ospedale e condividerli con i colleghi.
Spiega l’infermiera: “Ho pensato che fosse bello coinvolgere anche i miei colleghi, affinché potessero vedere quello che i bambini avevano fatto per noi. È stato un regalo bellissimo, e ho ritenuto che se avessi potuto vederlo solo io sarebbe stato riduttivo. Quindi, dopo aver chiesto il permesso alla coordinatrice del reparto Valeria Tagliaferro, li ho portati in ospedale. Tra l’altro, ho anche altri colleghi che vengono dal territorio sonese, a cui questi messaggi dei bambini di Lugagnano hanno fatto molto piacere”.
E aggiunge: “Ho deciso di plastificare i lavori perché così avrebbero potuto essere disinfettati nel caso in cui fossero entrati dentro il reparto. In realtà sono rimasti in quella che noi definiamo ‘zona pulita’, cioè dove iniziava la vestizione prima di entrare nell’area in cui erano ricoverati i pazienti. In questo modo, tutti potevamo vederli. Ora che il reparto Covid è stato chiuso, i messaggi sono stati portati al polo chirurgico, nel reparto di pneumologia, dove sono stati trasferiti i pazienti che sono risultati negativi. Stiamo pensando al punto dove appenderli, così rimane il ricordo”.
Durante la videolezione, Marina era anche intervenuta per rispondere alla curiosità dei bambini su come si veste il personale che lavora nei reparti Covid. E, infatti, nei disegni che fanno da cornice alle dediche, ci sono medici, infermieri e operatori in divisa, ma anche mascherine speciali, sotto le quali si vedono i sorrisi dedicati ai pazienti.
“I bambini hanno mostrato una grande sensibilità – commenta la maestra Maria Luisa – manifestando il loro affetto e la loro vicinanza. Hanno colto l’umanità del personale sanitario e l’hanno espressa a loro volta. La generosità non manca a questi bambini, e bisogna andare fieri di loro”.
Nelle foto sotto alcuni dei disegni e dei messaggi dei bambini della 5B di Lugagnano.