Domenica 24 maggio ha riaperto ufficialmente la Baita Alpini di Lugagnano rimasta chiusa al pubblico, come tutti i luoghi di aggregazione, durante questi mesi lockdown causa COVID-19. Un’apertura nel pieno rispetto delle prescrizioni attualmente in atto relative al distanziamento sociale e alle precauzioni organizzative da adottare per rendere sicuro l’ambiente e con esse le persone che lo frequentano.
“La chiusura è stata l’occasione per dare un ‘rinfrescata’ generale a tutta la baita”, ci dice Roberto Cristini anima operativa del Gruppo Alpini Lugagnano e coordinatore di tutte la attività della Baita. “Abbiamo tinteggiato tutte le pareti e verniciato tutti i serramenti inferriate comprese. Grazie alla collaborazione con l’azienda che cura la pulizia ordinaria della sede abbiamo provveduto ad una sanificazione effettuata con prodotti e attrezzature specifiche. Il tutto certificato e documentato. La documentazione è disponibile a tutti i soci all’ingresso della baita”.
“Non bisogna abbassare la guardia – ci dice il capogruppo Fausto Mazzi – ma non posso non dire che sono emozionato per questa riapertura. E’ come se si facesse una nuova inaugurazione della baita. La situazione, le prescrizioni e soprattutto il nostro codice etico di Alpini attenti alle regole impongono il non venire meno ai comportamenti virtuosi. In tal senso – prosegue Mazzi – abbiamo avuto un contatto preventivo con l’Amministrazione Comunale. Abbiamo ricevuto una visita ispettiva del Sindaco e del Comandante dei Vigili che hanno valutato come adeguate le disposizioni adottate in baita. E di conseguenza hanno autorizzato l’apertura”.
Riapre quindi un punto di aggregazione importante della comunità di Lugagnano. Un luogo di incontro, di relazione, di calore umano e di progettazione sociale.
Si metterà sicuramente in moto la macchina delle idee delle attività ed eventi a cui sarà possibile dare vita nei prossimi mesi. Pandemia permettendo. In tal senso forte è il richiamo del gruppo Alpini Lugagnano al rispetto delle regole. Distanziamento sociale, autoprotezione, rispetto dell’altro devono essere stili di vita che ci guidano.
E’ un messaggio diretto soprattutto ai più giovani che, più di altri, soffrono e hanno sofferto l’isolamento forzato di questi mesi. Il senso della libertà di agire e pensare che guida fortunatamente le nostre comunità è stato frutto in passato del sacrificio e del senso di responsabilità di intere generazioni. Non dobbiamo mai dimenticarcelo.