Coronavirus: Don Bellesini e don Pietro scrivono a Palazzolo e Lugagnano: “Cari parrocchiani, preghiamo per voi che siete la nostra famiglia”

In questi giorni complessi per il nostro territorio, con il moltiplicarsi di iniziative finalizzate a contenere il contagio da Covid-19 che inevitabilmente (e doverosamente) riducono le attività sociali, comprese le funzioni religiose, il Parroco di Palazzolo don Angelo Bellesini e il Coparroco di Lugagnano don Pietro Pasqualotto hanno deciso di prendere carta e penna e di rivolgersi alle loro comunità con due belle lettere.

“Cari parrocchiani – scrive il Parroco di Palazzolo don Angelo Bellesini – abbiamo vissuto e stiamo vivendo giorni particolari. È un periodo in cui ci si vede meno: le circostanze del coronavirus ci impediscono di vivere come comunità alcuni appuntamenti. Mi sta a cuore dirvi che non mi sono dimenticato di quello che ci lega sia nel cammino di fede che di crescita comunitaria. Ogni giorno vi penso e prego per ciascuno di voi (anche nella S. Messa che, quotidianamente, celebro in privato secondo l’indicazione dei Vescovi del Veneto)”.

“Spiritualmente vi raggiungo nelle vostre case, tra i vostri familiari con la mia benedizione perché vi sento come la mia famiglia. Vorrei dire a ciascuno di voi, soprattutto agli ammalati, agli anziani, a chi soffre nello spirito, a coloro che sono ‘lontani’, senza tra lasciare bambini – ragazzi – giovani – famiglie … tutti, ‘Non abbiate paura! Il Signore è con noi sempre!’”.

“Come parroco e pastore di questa comunità – prosegue don Bellesini, rivolgendosi alla comunità di Palazzolo -, desidero suggerirvi di restare uniti con la preghiera, nel trovare momenti per la lettura di una pagina del Vangelo, con la recita del Rosario, con la visita in Chiesa. Il sabato e la domenica, trovate sempre il foglietto ‘La Domenica’ con le letture, le preghiere e il commento alla Parola di Dio, per vivere al meglio il Giorno del Signore”.

“Vinciamo insieme i virus peggiori l’individualismo, l’egoismo e l’indifferenza.Affidandoci a i Santi Giacomo e Giustina – nostri patroni -, a san Giuseppe e alla Beata Vergine Maria, vi penso e prego per voi! Dio non ci abbandona mai!”.

Nella sua lettera il Coparroco di Lugagnano don Pietro Pasqualotto, invece, commenta il Vangelo di Matteo di domenica, la trasfigurazione di Gesù sul monte.

Rivolgendosi alla comunità di Lugagnano, indica come “In questi giorni, così atipici per certi versi, pensavo a come questo Vangelo si ricolleghi a quello di domenica scorsa, che vi invito a rileggere. Noi stiamo vivendo una sorta di deserto dato da restrizioni, necessarie per altro, che limitano le normali relazioni e frequentazioni. Siamo privati, come è tipico del deserto, di diverse realtà tra le quali quella che alimenta in modo completo la nostra vita di fede: l’Eucaristia domenicale”.

“Ci sentiamo un po’ tutti più soli e tentati di lasciarci andare al pessimismo (“Chissà quando finirà…) o forse alla polemica (“perché alcune realtà sono aperte e frequentabili, mentre la Messa non la si può celebrare?). Proviamo ad alzare lo sguardo verso il monte sul quale Gesù è salito con Pietro, Giacomo e Giovanni e proviamo a contemplare. Questo momento che viviamo si sta davvero rivelando una quaresima autentica, essenziale, sacrificante. Ci fa bene!!!”.

“Cogliamo il positivo – prosegue il Coparroco di Lugagnano don Pietro -: Gesù si trasfigura per anticipare la gloria della risurrezione, ma appena sceso dal monte annuncia la sua passione. Gli apostoli faticano a capire. Quante altre volte hanno faticato a capire e sono stati anche polemici con Gesù. Eppure Lui non ha mai disatteso quanto promesso. Contempliamo, alzando lo sguardo e stiamo sereni perché alla fine della quaresima c’è sempre la Risurrezione”.

“E chissà che questa volta (e da questa volta) non ci insegni a viverla davvero come una rinascita. Il Signore ce ne offre l’opportunità. A noi saperla cogliere. Buona domenica e buon proseguimento del cammino quaresimale”.

Nella foto Pachera don Pietro Pasqualotto e don Angelo Bellesini si scambiano la pace nel giorno dell’ingresso a Lugagnano di don Pietro il 16 settembre 2017.

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