Mentre sulla carta la Fase 2 è iniziata da poco più di una settimana, i fatti dicono che ci troviamo ancora in uno scenario da uno e mezzo; in questo arduo contesto l’Italia e il nostro territorio sonese si stanno preparando a sostenere ulteriori riaperture a partire dal 18 maggio, sancendo in modo più definitivo la fase di “convivenza con il virus”.
Al fine di offrire un ulteriore punto di vista riguardo a questa fase di transizione contattiamo Flavio Bonometti, già Sindaco a Sona e attualmente Consigliere di minoranza della lista Progetto Comune.
Che idea si è fatto di questa iniziale “fase due”?
Credo sia ancora difficile dirlo. I nostri concittadini, gli italiani in generale, hanno voglia di uscire, comportandosi più o meno responsabilmente. Ben vengano tutti gli incentivi statali, penso a quello alla bicicletta o al babysitting, ma occorre rimanere ancora cauti.
Entriamo, ora, nel merito delle aperture a scaglioni.
Io non avrei aspettato fino al 18 maggio perché anche altre attività possano aprire i battenti, avrei anticipato; ritengo che le aperture a scaglioni non siano la politica più ponderata da seguire. Per non parlare del problema delle scuole il prossimo settembre.
In questa “Fase 2” la speranza è che molti nostri concittadini tornino a lavorare. Sorge, tuttavia, il problema della gestione dei figli, dato che non ci sono ancora certezze su grest e animazioni estive.
Come ho accennato precedentemente, credo che sia prezioso accettare quei contributi statali che permettano di ricevere liquidità, o sollevare le famiglie dalla responsabilità di erogarla.
Si riferisce al bonus babysitter?
Esatto. Ribadendo la necessità di avere cautela massima durante questa fase due, credo che usufruire di servizi di babysitting rappresenti la soluzione migliore per tutte quelle famiglie i cui genitori lavorano e hanno figli a carico.
E quali sono i motivi per cui, dal suo punto di vista, è meglio evitare lo svolgimento del grest?
Al di là di tutte le regole che andrebbero a limitare o inficiare l’attività del grest in termini di spazi e accessibilità dei partecipanti, viste le regole di distanziamento sociale, non mi aspetto che ci possa essere il medesimo numero di iscrizioni, sorge il problema della responsabilità, dato che ci sono moltissimi e ingenti fattori in gioco.
Che linea dovrebbe adottare, pertanto, l’Amministrazione comunale?
L’Amministrazione dovrebbe far propria un’ottica di massima prudenza, e lasciare la responsabilità dei figli alla famiglia; nel contempo sarà necessario garantire l’accesso ai parchi comunali o ad altri spazi pubblici da definire secondo regole precise.
L’equilibrio tra salute ed economia appare sempre più traballante. Qual è il ruolo della politica?
I due elementi vanno di pari passo: se apriamo tutto e poi il numero di contagi riprende a salire? Se apriamo tutto, la gente ha ancora fiducia di usufruire degli stessi beni o servizi? Ecco, credo che il politico non sia chiamato a tagliare nastri, in epoche pre-covid, o a sollevare polemiche e cercare visibilità, ma presentare delle soluzioni e risolvere i problemi. La Storia ce lo sta insegnando.
Relativamente alle possibili soluzioni ci riconferma quanto aveva dichiarato nella precedente intervista?
Sì. Evidenzio soprattutto la necessità di far rete non solo tra Comuni e associazioni, ma anche tra imprese con l’intento di trovare un punto di incontro tra domanda e offerta all’interno del Comune stesso. Con modalità da decidere e pianificare insieme.
E a favore delle famiglie?
Credo che moltissime famiglie abbiano bisogno di aiuti sostanziosi, di disponibilità liquide. Pertanto, è doveroso attuare interventi strutturali a loro favore, partendo dalla cancellazione delle tasse locali per tutto il 2020, e azzarderei anche per il 2021.
Come può il Comune sostenere un tale sforzo?
Lo sforzo è enorme, bisogna prenderne atto, ma si può seguire questa politica rivisitando parallelamente il piano degli investimenti: ora come ora ha senso non rivedere il piano scuole, Lugagnano in primis? La piazza di Palazzolo? Il progetto della casa Cantoniera sulla statale? Si può pensare a tante cose, destinando l’avanzo amministrativo ad altre voci. È questione di tempismo e solidarietà.
Com’è il coordinamento a livello politico con la maggioranza?
L’ultimo Consiglio comunale risale al tre marzo, e intorno a Pasqua è avvenuto in videoconferenza un incontro più formale che sostanziale tra maggioranza e minoranza. Prima che la funzionalità del Consiglio comunale rischi di essere completamente esautorata, penso si possa fare di più. Pur avendo in qualità di minoranza dato nel nostro piccolo il massimo contributo e in silenzio, credo manchino tavoli di discussione che oggi potrebbero essere davvero preziosi.
Ad esempio?
La commissione consiliare Lavoro, Economia, Attività Produttive, Innovazione. Di questa oggi abbiamo perso traccia.