Coronavirus a Sona: Francesco di Lugagnano, 13 anni e una passione per la scrittura andata oltre la quarantena

Francesco Valle (nella foto), anno 2007, classe 2b della scuola secondaria di Lugagnano, ha tanti interessi: frequenta una scuola di musica presso la quale impara a suonare la chitarra, per sport pratica nuoto, per diletto gli piace tirare con l’arco. A scuola fa parte del Consiglio Comunale Ragazzi e Ragazze ed è Assessore alle politiche scolastiche.

Tra i suoi hobby non mancano di certo i libri, che spesso ordina in biblioteca: i suoi generi preferiti sono gli storici, i libri di avventura, i fantasy (come ad esempio la collana di Percy Jackson) e i comici.

Ma a Francesco non piace soltanto leggere, bensì anche scrivere. L’idea di scrivere racconti parte da un progetto scolastico, ma per Francesco diventa una vera passione. Passione che in queste settimane di quarantena gli ha dato modo di vivere bene l’emergenza, sconfinando oltre il lockdown con la fantasia e la sua penna.

Per darvi un assaggio della sua immaginazione e creatività, ecco una delle sue storie, pensata e scritta proprio da lui.

DIARIO DI UNO SPARTANO

Giorno 1

Ciao diario,

mi chiamo Leonidus e sono uno spartano.

Ma se ti sei già immaginato un omaccione tutto muscoli con la mascella d’acciaio, ebbene ti sbagli, infatti sono il più magro di tutta la città, ma amo l’avventura e per questo mi sono arruolato nell’esercito.

Mi hanno inserito nella 14^ guarnigione (siamo circa 102 soldati) per combattere contro dei pirati persiani che invadono le colonie spartane in Turchia.

Spero che nessuno venga a scoprire che ti scrivo, altrimenti sarei lo zimbello della città.

Giorno 2

Oggi dovevano tornare i 57 opliti che erano partiti… Ne sono tornati solo tre; uno di loro, un tale Serse, mi ha detto (d’altronde c’ero solo io in circolazione) che in spedizione erano successe cose spaventose: “I pirati non erano molto forti, io e i miei compagni stavamo anche vincendo, ma ad un tratto, lungo le strade,  si è sentito un urlo terrificante ed è comparso uno dei mostri più orribile che gli dei conoscano: aveva il busto di donna, le zampe di drago, i serpenti al posto dei capelli e delle teste di animali feroci attorno alla vita. Ha sguainato due spade dalla punta avvelenata e ha massacrato tutti i nostri compagni.”

Dalla descrizione mi è venuto in mente un solo mostro e involontariamente ho gridato il suo nome: “Campe!”.

Ad un tratto un filosofo spartano, esperto nei miti primordiali, si avvicina a noi, incuriosito dal nostro dialogo ed allarmato esclama: “Come è possibile? Campe dovrebbe essere imprigionata nel Tartaro!!”.

E in quell’esatto momento arriva il re.

Il filosofo lo mette al corrente dei fatti, allora il sovrano raduna gli spartani in piazza e proclama un discorso solenne: “Campe è un pericolo troppo grande per la Grecia, va neutralizzato subito! Non so come abbiano fatto i pirati persiani a liberarla, ma manderemo i 102 soldati della 14^ guarnigione per sistemarli per bene e ributtare Campe nel Tartaro.”

Mentre gli altri esultavano, io me ne stavo fermo con la bocca spalancata a pensare a quanti giorni mi rimanevano per vivere.

Giorno 3

Stamattina mi sono imbarcato su una nave diretta ad Aydia, una delle nostre colonie in Turchia, per raggiungere Smirne, la colonia occupata dai pirati persiani.

Ho sentito un Iliota borbottare che, durante il viaggio, ci fermeremo a Sitìa, sull’isola di Creta, per rifornirci di cibo e bevande.

Siamo finalmente arrivati a destinazione e abbiamo montato l’accampamento per la notte. Ora sono troppo stanco per continuare, è buio, vado a dormire, sono proprio esausto.

Giorno 4

All’alba abbiamo smontato il campo e ci siamo diretti tutti assieme a Smirne.

Siamo arrivati al tramonto, il generale ci ha ordinato di allestire un grande falò per bruciare le offerte agli dei: il generale è un uomo coraggioso, ma ha un po’ di timore ad andare in guerra senza l’aiuto propizio degli dei.

Giorno 5

Stamattina ci siamo disposti a falange, con dietro gli arcieri, e abbiamo avanzato verso l’ingresso della città, o meglio quello che ne resta, infatti la precedente guarnigione era riuscita ad abbattere il portone principale prima di essere sbaragliata.

Siamo entrati compatti, c’erano solo una ventina di soldati con le sciabole e sopra i tetti alcuni nemici che lanciavano dei barili infuocati. I rinforzi per loro non sarebbero tardati ad arrivare, dovevamo agire velocemente.

Quelli con le sciabole si gettano verso di noi per provare a fermarci, mentre i nostri arcieri riescono ad annientare gli avversari sui tetti. Dopo qualche minuto, arrivano anche dei pirati con delle ancore per attaccarci! Fortunatamente sono lenti e così li abbiamo sconfitti in pochi attimi.

Ormai sono rimasti un paio di avversari che cercano continuamente di rompere la nostra formazione…

All’improvviso sento un verso animalesco riecheggiare nelle strade e Campe compare da dietro un angolo. Si tuffa verso la falange, con due spade dalla punta avvelenata e la distrugge in un colpo. Ci sono spartani che schizzano per aria, chiunque si avvicini viene trucidato in un modo ORRIBILMENTE ORRIBILE!

Allora, ho fatto la cosa più pazza che mi sia venuta in mente: ho attaccato.  Scaglio la lancia che si incastra in mezzo alle ali di Campe, impedendole di volare.

Così lei mi salta addosso e con un colpo di spada, mi taglia il pennacchio, io chiudo gli occhi, sguaino la spada e… gliela conficco nel petto.

Lei sibila qualche parola in una lingua incomprensibile e si disintegra in una montagna di polvere. I pirati rimasti si arrendono, abbiamo vinto! Smirne è di nuovo nostra!

Giorno 6

Siamo stati accolti in Patria come degli eroi, soprattutto io sono stato applaudito da tutta Sparta.

Abbiamo banchettato e festeggiato per 15 ore, il re ha annunciato che mi avrebbe dedicato un mosaico, che mi raffigura mentre uccido Campe.

Sono euforico, non so proprio cosa dire… Io un eroe, non ci credo.

Nel mosaico mi rappresenteranno come sono realmente, ovvero magrolino, e a me sta bene così. Dopo questa vittoria i miei compagni mi trattano come un pezzo grosso.

Al banchetto ho incontrato anche il filosofo, che a quanto pare si chiama Achillios, gli ho raccontato tutto ed è stato il primo a sapere che possiedo un diario, poiché mi fido parecchio di lui. Achillios è un buon ascoltatore, non mi interrompe mai, continua solo ad annuire per farmi proseguire nel racconto e alla fine esclama: “Bravo figliolo, sono proprio orgoglioso di te!”.

E così è finita la mia storia, ma non ti preoccupare, ci saranno molte altre pagine scritte con penna d’oca e inchiostro. D’ora in poi ti scriverò tutti i giorni, non ho più timore di essere giudicato male.

LEONIDUS

Dizionarietto di termini greci

Oplita: termine antico con cui si indicava un fante.

Iliota: schiavo spartano.

Campe: secondo la mitologia greca, Campe era il custode del Tartaro. fece la guardia ai Ciclopi e ai Centimani imprigionati per volere di Crono, fu uccisa da Zeus.

Tartaro: secondo la mitologia greca, il tartaro con la t minuscola era il pozzo del male, mentre quello con la t maiuscola era un dio primordiale.

Sono nata nel 1995 e risiedo a Lugagnano, vivo con i miei genitori e mia sorella. Ho conseguito il diploma in perito turistico presso l'istituto tecnico "Marco Polo" nel 2014 e mi sono laureata in lingue moderne per l'intermediazione turistica e d'impresa all'Università di Trento nel 2018. Attualmente lavoro come addetta alla reception in un'azienda tessile in provincia di Verona. Nel tempo libero mi piace interessarmi di eventi culturali, e, particolarmente, di arte.