Come avevamo preannunciato, prima ancora dell’apertura del Consiglio Comunale di ieri 14 maggio un folto gruppo di genitori della scuola elementare di Lugagnano – circa un centinaio – si raduna fuori dalla porta del Consiglio, muniti di cartelli con scritte del tipo “sicurezza si, ma per la scuola” o di tenore simile.
Il Sindaco pertanto decide di anticipare la protesta – che comunque i genitori avevano assicurato che si sarebbe svolta solo fuori dal Consiglio Comunale e non in sala – e si ferma all’esterno dell’aula consigliare con i manifestanti, assieme agli Assessori e ai Consiglieri (nella foto un momento del confronto).
Le dichiarazioni sono confortanti e tentano di placare la protesta. Viene promesso che appena passate le elezioni, in giugno verrà realizzata la scala antincendio esterna, uno dei prerequisiti per ottenere il certificato di prevenzione antincendio da poco revocato. Il Sindaco informa inoltre che è in fase di valutazione tecnica lo stato della tenuta strutturale dell’intero edificio, in maniera da farlo rispondere a tutte le normative di sicurezza. Nel frattempo verrà fatta spostare una classe dal secondo piano al piano terra, in maniera da evitare il sovraffollamento dei bambini, che è una delle criticità che hanno segnalato i vigili del fuoco.
E rilancia: “ma non ci fermiamo qui. Abbiamo acquisito un’area di 5000 metri quadrati nei pressi delle scuole medie, dove sorgerà il nuovo polo scolastico e dove verrà edificata una scuola elementare nuova di zecca. Serve però un po’ di pazienza”.
Ma la parola pazienza è benzina sul fuoco per i genitori presenti, che proprio di portar pazienza non vogliono sentir parlare. “Abbiamo portato anche troppa pazienza – dichiara Lucia D’Amato, una delle portavoci – è da inizio anno che segnaliamo la situazione di pericolo, inascoltati. Addirittura alcuni Assessori come la Signora Pinotti mi avevano personalmente assicurato che non vi erano problemi. Ed invece abbiamo dovuto attivarci noi genitori per ottenere i necessari controlli”.
“Quello che vogliamo – chiede un altro genitore – sono risposte certe e soluzioni immediate. Siamo stanchi di parole e di promesse al vento. Abbiamo i nostri figli nella scuola, non possiamo accettare in nessuna maniera un rischio, anche minimo”.
A replicare anche l’Assessore Renzo Appolloni, che indica le problematiche tecniche e burocratiche sottese alle azioni da mettere in campo. E’ poi la volta di parecchi altri genitori che ribadiscono che ormai il tempo delle parole è scaduto. Per chiudere il Sindaco, che invita a rivedersi a settembre “quando la scala sarà costruita e i progetti futuri saranno in campo”.
Attorno alle 22 – entrati in sala consigliare – inizia la seduta di Consiglio vera e propria. E prende fuoco la seconda miccia che già si sapeva accesa: la candidatura di Renato Farina, che siede in Consiglio Comunale nei banchi della minoranza, quale rappresentante del PDL nelle prossime elezioni provinciali. Farina che però in Consiglio non era ieri sera presente.
A dare inizio alle danze è il Capogruppo Consigliare di Maggioranza Virginio Moletta, che legge una dichiarazione a nome di “Forza Italia verso il PDL”, dichiarando che “in relazione alla candidatura di Farina per le provinciali si respinge la scelta imposta dall’alto senza consultazione. E’ devastante per il nostro partito candidare un uomo che siede in minoranza e che è stato eletto alle comunali con i voti del PD. Questa scelta creerà disorientamento nel nostro elettorato. Pertanto pur condividendo le motivazioni del Coordinatore del PDL Edgardo Pesce che, in forte contrasto con questa scelta, ha rassegnato delle dimissioni, le respingiamo assolutamente”.
Ad intervenire è poi il Vicesindaco Gaspare Di Stefano. “Premetto che mi dispiace parlare in assenza dell’interlocutore, e quindi limiterò quanto avrei voluto dire. Farina è venuto da noi prima delle elezioni, con l’unica pregiudiziale che seduto al tavolo non ci fosse anche l’ex Sindaco Bonometti. Poi invece ha alzato ancora il tono delle richieste e di fronte ad un diniego se n’è andato al tavolo dell’Incontro a medicare un paio di posti. Questo è un trasformismo che non ci piace, e che non piace nemmeno agli elettori se è vero, come è vero, che le preferenze ottenute da Farina alle elezioni comunali sono state ampiamente al di sotto di quanto lui dichiarava che avrebbe ottenuto. Molti cittadini mi hanno chiamato parecchio amareggiati da questa scelta di candidare Farina, dichiarando che non potranno votare un candidato simile. Oggi non è presente in sala e si è sottratto al dibattito, ma non potrà sottrarsi al confronto. Soprattutto con gli elettori. E dico anche a voi amici della minoranza di chiedere delle spiegazioni, perché questa è una candidatura che proprio nessuno capisce. Quella di Farina mi sembra il massimo dell’incoerenza”.
A replicare è quindi Giovanni Forlin, della Lista Civica L’Incontro: “Prima considerazione, trovo di cattivo gusto attaccare una persona non presente. Seconda considerazione: non capisco questo livore contro la nostra Lista Civica che ha ottenuto il 41% dei voti e che quindi rappresenta una grande fetta della nostra comunità. Quello che poi non capiamo è perché ve la prendete con noi per la candidatura di Farina. Cosa c’entriamo? Prendetevela con i vostri referenti provinciali o con chi ha deciso. E poi la cosa vale anche per Giannantonio Mazzi, che eletto nei banchi della minoranza è saltato nella maggioranza e ora si candida con l’UDC che certo non fa parte della maggioranza. E’ una scelta personale, che non possiamo sindacare”.
Interviene poi il sindaco Gualtiero Mazzi: “Assicuro che non esiste alcuna avversione per la lista civica L’Incontro, che rappresenta degnamente i propri elettori in consiglio comunale. Unicamente non abbiamo apprezzato che in campagna elettorale non siate stati chiari sulla vostra forte componente di centro sinistra. Per il resto nessuna preclusione, assolutamente”.
La discussione è poi continuata, soprattutto attorno all’opportunità o meno di una candidatura così anomala (con il consigliere Mirko Ambrosi che si chiede “come sia possibile che il PDL per trovare un candidato valido debba venire a cercarlo tra le minoranze”, con il capogruppo de L’Incontro Gianluigi Mazzi che rivendica la sua appartenenza ad AN e come membro di AN dichiara “che è necessario prendere atto che il PDL non ha fatto una bella figura. Noi siamo andati a chiedere motivazioni a livello provinciale e le abbiamo ottenute. Più o meno condivisibili, ma le abbiamo ottenute” e con l’assessore Appoloni che ritorna sulla polemica delle elezioni comunali e che ribadisce la stima al coordinatore Pesce).
Ma la mancanza del principale attore della vicenda – Renato Farina appunto – ha di fatto limitato la possibilità del confronto, che dopo qualche replica si è arenato.
Si passa poi all’approvazione della Delibera sulle nuove tangenziali venete, frutto di un produttivo lavoro bipartisan in commissione ambiente tra maggioranza ed opposizione, e di cui parleremo ampiamente sul prossimo numero de Il Baco da Seta.