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Le cronache di questi giorni ci parlano dell’arrivo in Vaticano delle urne di due santi, San Pio e San Leopoldo, scelti da Papa Francesco come testimoni del Giubileo della Misericordia, accolti da un vero e proprio fiume di persone devote.

Se di Padre Pio si sa tutto, meno noto è San Leopoldo Mandic (1866-1942), frate cappuccino nato a Castelnuovo di Cattaro (l’odierna Herceg-Novi in Montenegro), che svolse quasi interamente la sua missione a Padova e che venne canonizzato nel 1983.
Ancor meno noto è che questo santo è presente in una chiesetta di Sona.
Villa Eire, infatti, è dotata di una cappella del XVIII secolo, a cui abbiamo dedicato un articolo qualche tempo fa e il cui altare non si sa bene a chi fosse originariamente dedicato.
Negli anni scorsi, uno degli ultimi proprietari ebbe l’idea di adornarne la parete spoglia appendendo un ritratto di San Leopoldo, probabilmente per devozione verso questa figura umile e generosa di francescano.
Una scelta casuale che, alla luce della cronaca di oggi, si arricchisce di significato.
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