“Il Consorzio di Bonifica Veronese, grazie ad un’attività di progettazione tempestiva e puntuale, è riuscito ad accedere a due importanti linee di finanziamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ed ora stiamo operando in perfetta tempistica, affidando i lavori nei tempi previsti dai decreti. Interventi importanti, che realmente cambieranno il volto dell’irrigazione sul territorio in tempi nei quali la siccità è diventato il primo problema per le aziende agricole, ma anche per l’ambiente e per tutta la comunità”, spiega, numeri alla mano, il presidente Alex Vantini (nella foto di Mario Pachera).
Si tratta di progettazioni fondamentali per il territorio, alla luce della siccità ormai cronica che colpisce il nostro territorio e che ha costretto il Consorzio di Bonifica Verona, con una decisione senza precedenti ma obbligata, a non aprire l’irrigazione lo scorso 15 aprile su tutto il territorio, rimandandola al primo maggio.
La prima linea di intervento finanziata è inerente la conversione irrigua nei Comuni di Verona e Bussolengo con ammodernamento del diramatore San Giovanni, per un importo di poco più di 24 milioni e 360 mila euro.
La seconda riguarda la sistemazione del canale adduttore di Sommacampagna, con la conversione irrigua e l’utilizzo a fine idroelettrico del salto esistente lungo il canale, nei Comuni di Sommacampagna e Villafranca, per un importo di poco più di 15 milioni e 150 mila euro.
Due interventi, che sia affiancano ad altri eseguiti e in esecuzione da parte del Consorzio di Bonifica Veronese sull’intera provincia, che puntano tutto – come si diceva – sulla conversione dell’irrigazione da scorrimento a pressione, con un risparmio della risorsa acqua che può arrivare al 50% rispetto alla situazione attuale.
“Gli uffici del Consorzio di Bonifica Veronese – spiega il direttore generale Luca Antonini – stanno lavorando a pieno regime per arrivare all’obbiettivo, ormai raggiunto, di utilizzare in maniera completa entrambe le linee di finanziamento, nonostante la difficoltà di relazionarsi con uno strumento complesso come il PNRR e nonostante le gravi difficoltà che derivano dalla cronica carenza di materie prime, che di fatto ha alterato profondamente in peggio il mercato”.
“I risultati che stiamo ottenendo – prosegue Antonini – sono concreti e performanti, perfettamente in linea con le tempistiche richieste. Ad oggi, riguardo la prima linea di finanziamento sono già stati affidati lavori, forniture e servizi per più di 14 milioni e 600 mila euro, a cui va aggiunta l’IVA. Riguardo la seconda, sono già stati affidati lavori e forniture per più di 10 milioni e 150 mila euro, e anche qui va aggiunta l’IVA. Quanto rimane delle due linee di finanziamento coprirà gli indennizzi per gli espropri e gli asservimenti e per le spese generali”.