Come scegliere il nuovo sindaco di Sona?

Stiamo entrando nella fase più calda della campagna elettorale per scegliere la nuova amministrazione che guiderà Sona nei prossimi cinque anni, e anche i cittadini meno coinvolti stanno iniziando a riflettere sulle prossime elezioni comunali.

Dopo il via libera dal Consiglio dei ministri all’accorpamento delle consultazioni elettorali politiche e amministrative, anche a Sona infatti si voterà per scegliere il nuovo Sindaco il 13 e 14 aprile.

Un’elezione amministrativa comunale si scosta molto da un’elezione politica nazionale perché a livello locale il rapporto elettore-candidato ha una qualità assolutamente più diretta, più immediata. E’ la stessa comunità che produce al suo interno delle persone che si propongono per guidarla, e quindi il mandato in questo caso è realmente diretto, non mediato come quando eleggiamo – ad esempio – un deputato nazionale.

Questa caratteristica rende assolutamente anomala un’elezione locale, proprio perché accanto a motivazioni di natura politica l’elettore immancabilmente viene anche guidato da considerazioni squisitamente personali, che rientrano nella sfera della rete di rapporti che lui stesso vive nella comunità nella quale è inserito.

E questa particolarità deve assolutamente essere vissuta come un’opportunità, come una facoltà ulteriore che si trova tra le mani l’elettore nella cabina elettorale. Poter scegliere fisicamente la persona che guiderà la comunità in cui si vive, nella quale vanno a scuola i propri figli, dove magari si lavora, si trascorre il tempo libero, ci si relaziona, e poterlo scegliere tra persone che si conoscono obbliga – deve obbligare – ciascuno di noi di fare una scelta che sia la più ponderata possibile.

Mentre a livello nazionale è quasi obbligato – ed in fondo anche doveroso – fare scelte di assoluto principio in base alle proprie convinzioni politiche generali (anche perché il governo nazionale opera in materie che coinvolgono principi di etica, di tutela della vita, di visione del mondo), a livello locale è necessario fare uno sforzo ulteriore per scegliere la persona, il gruppo, che assicurano maggiore affidabilità e maggiore capacità. Indipendentemente dai colori e dalle bandiere. Anzi, a prescindere dai colori o dalle bandiere.

Perché il governo di Sona dovrà decidere, ad esempio, se e come fare una strada, e non se e come modificare un trattato internazionale. E quindi – indipendentemente dal loro colore – abbiamo bisogno di persone che conoscano il territorio e i suoi problemi e che siano appassionati alle nostre frazioni. Troppe volte negli anni passati abbiamo votato delle bandiere per partito preso, senza provare a fare lo sforzo di vedere quali uomini e quali donne ci fossero dietro quelle bandiere. E i risultati gli abbiamo sotto gli occhi: un territorio abbandonato a sé stesso e amministratori che non hanno la più pallida idea della macchina amministrativa che stanno guidando.

Non ripetiamo certi errori. Scegliamo le persone e non gli slogan, scegliamo la serietà di progetti e proposte e non la propaganda di chi sa solo promettere miracoli nascondendosi dietro una bandiera o un simbolo. Diamo fiducia a chi ha dimostrato e dimostra di amare il nostro territorio attraverso la propria attività pubblica in qualsiasi settore e non a chi sa solo inseguire interessi di parte. Informiamoci, incontriamo i candidati alla carica di Sindaco, poniamo domande ed esigiamo risposte.

E’ un nostro diritto e soprattutto un nostro dovere, per dare a Sona un futuro meno incerto.

Nato nel 1969, risiede da sempre a Lugagnano. Sposato con Stefania, ha due figli. Molti gli anni di volontariato sul territorio e con AIBI. Nella primavera del 2000 è tra i fondatori del Baco, di cui è Direttore Responsabile. E' giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Veneto. Nel tempo libero suona (male) la batteria.