Come sarà la scuola post Covid-19? Questa è sicuramente la domanda più frequente dell’ultimo periodo nelle discussioni tra gli italiani e così anche a Sona. Tanti se lo chiedono, non solo i docenti, ma anche i genitori e gli stessi studenti.
Come già abbiamo spiegato in un ampio servizio di qualche giorno fa, c’è sicuramente molto da riorganizzare perché la scuola è stata letteralmente travolta dall’uragano coronavirus portando alla luce tutte le sue debolezze dovute soprattutto all’assenza di investimenti per anni da parte dello Stato, che ha preferito invece imbrigliare la scuola in schemi obsoleti e in pressanti catene burocratiche.
Adesso c’è da riorganizzare l’intero prossimo anno scolastico e mancano meno di due mesi al suono della prima campanella del 14 settembre.
Come gestire la presenza in classe, come e se fare lezioni online, come distribuire i pasti in mensa, come scaglionare le entrate e le uscite degli alunni, come pianificare i trasporti. Sono tutti argomenti su cui bisognerà discutere e le linee guida del Governo non sono di certo semplici da interpretare ma soprattutto da mettere in pratica.
Di certo a Sona non si sta con le mani in mano, infatti continuano senza sosta gli incontri tra amministrazione, dirigenti scolastici, tecnici del settore, insegnanti e genitori nello sforzo condiviso di pianificare tutte le soluzioni possibili per un rientro a scuola in sicurezza e mantenendo la formula oraria promessa al momento dell’iscrizione, quando la pandemia era solo un termine da cercare sul vocabolario.
“Da anni stiamo puntando e investendo nella scuola, e da marzo stiamo particolarmente seguendo la situazione sorta a seguito della pandemia con frequentissimi incontri tra tutti gli attori, dirigenti, insegnanti, famiglie, genitori, operatori, uffici – è quanto ci conferma l’Assessore Bianco chiamato a dirci a che punto è la situazione nel nostro Comune -. La sintesi di tutto l’impegno che stiamo conducendo è di non penalizzare mai le famiglie, già ampiamente coinvolte in questo periodo con sforzi enormi sotto ogni aspetto. Nello specifico sono quattro i punti che dobbiamo affrontare e risolvere per l’inizio del prossimo anno scolastico, con l’insostituibile e infaticabile aiuto degli uffici lavori pubblici e scuola”.
Punti che l’Assessore Bianco poi va a specificare.
“Spazi: dobbiamo distanziare gli alunni nelle aule. Nelle scuole del Comune non abbiamo problemi insormontabili, quindi do per risolto questo aspetto”. Infatti. il millimetrico lavoro studiato dall’Architetto Dal Barco con le Dirigenti Maria Federici per Sona e Piera Cattaneo per Lugagnano ha dimostrato che con semplici lavori edilizi, la riorganizzazione degli spazi e l’acquisto di nuovi banchi i nostri Istituti Comprensivi possono contenere il numero degli alunni iscritti.
“Mensa: analoga situazione, cioè dobbiamo mantenere il distanziamento ma anche fare attenzione alla fruizione dei pasti. Prossimamente faremo un sopralluogo per risolvere eventuali criticità, ci sarà di certo da variare qualche abitudine sulla fruizione e sulla gestione del pasto”. E’ il secondo punto elencato dall’Assessore Bianco. Quello della mensa è sicuramente uno dei punti più caldi nella riorganizzazione scolastica perché la distribuzione dei pasti nelle mense, come si faceva nei nostri plessi, coincide con un alto numero di alunni in contemporanea nello stesso spazio. E’ evidente che devono essere studiati dei nuovi turni di accesso alla mensa e che anche la distribuzione del pasto deve variare in funzione dei nuovi protocolli di sicurezza, igienizzazione degli ambienti compresa.
“Trasporti: è molto probabile che ci sarà da estendere due pulmini in due pomeriggi per quanto riguarda l’Istituto Comprensivo di Sona, in dipendenza del fatto che ci potrebbe essere una distribuzione dei pomeriggi in frequenza per la scuola secondaria di primo grado, per ridurre il numero di sezioni contemporaneamente presenti”. Le società di trasporti, altamente penalizzate dall’emergenza covid e dal lungo lockdown, sono dunque chiamate a rivedere il proprio servizio, seppur ancora in via del tutto ipotetica, cercando di contenere i costi per non gravare troppo sulle tasche dell’amministrazione e neppure su quelle delle famiglie.
“Didattica – indica Bianco come ultimo ma non meno importante punto -: serve che gli Istituti e il Comune lavorino assieme per garantire alle famiglie che non vi siano variazioni dal punto di vista degli orari. Le soluzioni sono diverse a seconda della disponibilità o meno di nuovo personale didattico che verrà confermato entro l’inizio dell’attività scolastica e su questo aspetto operiamo in strettissima sinergia con l’Assessore Cimichella per le attività extrascolastiche e di completamento”.
Ecco il nodo focale che mette in ansia le famiglie del territorio. Famiglie che devono programmare le giornate lavorative in funzione degli orari scolastici dei figli. Famiglie che hanno a cuore l’educazione scolastica dei propri figli e che hanno effettuato le iscrizioni in funzioni di scelte didattiche precise.
E’ evidente che senza l’assegnazione di nuovo personale sarà difficilissimo dilatare il tempo scuola in funzione delle nuove regole, problema gravissimo per la scuola materna che prevede l’attività didattica fino alle 16 o per la scuola primaria di Lugagnano che proprio l’anno scorso ha attivato la sezione a tempo pieno. In questa peggiore delle ipotesi è auspicabile che sia proprio l’amministrazione locale a intervenire perché il problema scuola si trasformerebbe in un problema sociale non indifferente.
“Vorrei rassicurare tutti – conclude l’Assessore Bianco -. Stiamo lavorando molto, moltissimo, per arrivare all’obiettivo che è quello di mettere sempre la scuola al primo posto, per far in modo che i nostri ragazzi sappiano affrontare al meglio il mondo. Su questo non arretreremo mai di un millimetro e se necessario raddoppieremo ogni sforzo”.
E’ quanto ci auspichiamo tutti perché non c’è futuro per una società che non coltiva con le giuste risorse l’istruzione dei propri bambini e dei propri ragazzi.