A seguito della pandemia legata al COVID-19 anche le realtà sportive del nostro territorio, imprescindibili forme di aggregazione interpersonale, hanno subito un arresto delle attività. Tra maggio e giugno, a seguito dell’allentamento delle misure di restrizione, tutte hanno tentato con le innegabili difficoltà del caso, ma con tanto entusiasmo, di ripartire.
Per provare a capire come si stanno organizzando siamo andati a sentire quattro realtà molto radicate sul territorio.
La prima è l’ASD Volley Palazzolo, una società in forte crescita che può vantare 150 tesserati, per la maggior parte ragazze, ma con la presenza anche di ragazzi. Il direttore Tecnico Pietro Legrottaglie ci mette a parte della situazione che come società sportiva hanno vissuto, con lo stop degli allenamenti in palestra dai primi di marzo e il lavoro da remoto svolto da casa (come abbiamo raccontato), con anche qualche meritato momento conviviale a distanza per stemperare la tensione del periodo.
La società si è sempre mostrata vicina agli atleti, organizzando incontri con noti professionisti attivi nel settore, in particolare, nutrizionisti, psicologi e mental coach, non trascurando, d’altro canto, anche il costante aggiornamento di dirigenti e allenatori delle varie formazioni.
“La società – ci spiega Legrottaglie – ha infatti utilizzato il periodo delle chiusure per migliorarsi”, con una riorganizzazione del direttivo in base agli specifici background dei vari componenti. Qualcosa di positivo c’è stato, quindi, e ciò in vista anche dell’attesissima ripresa delle attività, il direttore in proposito, ci riferisce di un nuovo protocollo FIPAV del 21 maggio, con il quale si è permesso di rientrare in palestra, con le dovute prescrizioni volte alla sicurezza di tutti e in primis delle atlete. La loro decisione, quindi, è stata quella di lavorare anche durante l’estate per essere più pronti a fine agosto, ma con la piena consapevolezza di tutelare la salute di tutti.
Anche il rugby è stato messo a dura prova in questo momento, forse più di altre discipline sportive, dato l’elevato contatto fisico, per questo Marco Curti del West Verona Rugby, società fondata nel 2004 che rappresenta il punto di riferimento rugbistico dell’ovest veronese e ha sede proprio nel nostro Comune, ci riferisce che come società hanno atteso le indicazioni ministeriali per gli sport di squadra e la direttiva della Federazione Italiana Rugby.
Si sono, quindi, svolti incontri propedeutici con un’attenta pianificazione del prossimo ritorno al campo. “Ritorno – ci riferisce Curti – che non potrà essere con normalità, il nostro sport è un pò particolare, c’è molto contatto fisico, gli allenamenti saranno individuali e non di squadra, suddivideremo il campo in zone, verranno fatti degli allenamenti di preparazione atletica e propedeutici, anche per la tecnica in maniera individuale, questo soprattutto per la prima squadra che milita in Serie C, studieremo la cartellonistica, perché sia tutto svolto in massima sicurezza”.
La nota veramente dolente, però è un’altra: con le limitazioni attuali non ci potrà infatti essere il terzo tempo, la “birretta” a fine partita tra le due squadre che si sono affrontate, per intenderci. Momento di sana aggregazione e di condivisione di valori tanto importante per il rugby.
Per i ragazzi, in ogni caso, saranno studiate delle attività ad hoc, mentre continueranno le attività sui social in diretta sulla piattaforma zoom, con allenamenti settimanali in presenza del preparatore atletico, con la possibilità di seguire, dunque, gli atleti, anche singolarmente.
Anche l’UCD Lugagnano, società calcistica nata dalla fusione tra AC e Real Lugagnano, è alle prese con la difficile ripartenza. La grande notizia di questa estate, come già abbiamo raccontato, è infatti stato il ripescaggio in Promozione. Dopo un ottimo campionato, infatti la squadra di Mister Santelli aveva raggiunto il secondo posto in classifica, anche se per le cose viste in campo, la vetta sarebbe stata più che meritata. “La notizia dell’ufficialità della promozione – ci fa sapere il Direttore Sportivo Roberto Spada – è stata accolta con grande piacere anche perché è il giusto coronamento di un’annata fantastica per i ragazzi, coronamento anche all’unione storica di due società, quindi il merito va a tutti dallo staff, ai giocatori e ai dirigenti”. Questi ultimi sono già con la testa al prossimo campionato, che partirà con questo gruppo salvo due ragazzi, che per varie esigenze hanno deciso di lasciare la squadra di capitan Danieli. La società sarà obbligata, inoltre, a inserire tre ragazzi che come annate vanno dal 2000 al 2002, ma vista la lungimiranza dei responsabili tecnici si pensa addirittura ad un 2003 di buone prospettive. Grande attenzione viene rivolta anche al settore giovanile, con un progetto in rampa di lancio che riguarda l’intero Comune di Sona, per rafforzare le formazioni che vanno dai primi calci fino alla juniores.
Estate post Covid tutta da inventare pure per il Calcio Sona, che ha visto il risultato clamoroso della promozione nella prestigiosa serie D. Un risultato importantissimo, la prima volta assoluta per la società calcistica sonese. Un traguardo che il Presidente Pradella considera giustamente non regalato in quanto, ha dichiarato, “abbiamo avuto la miglior difesa d’Italia e abbiamo vinto praticamente tutti gli scontri diretti”. Il Sona a fine febbraio, prima dell’interruzione dei campionati, si trovava infatti con 49 punti, quattro in più della seconda in classifica, il Montecchio. Un risultato che ha permesso questa spettacolare promozione.
La società sonese neopromossa in serie D, che qualche giorno fa ha presentato la nuova stagione, ha voluto inoltre dare un forte segnale al territorio per permettere soprattutto alle fasce più deboli della nostra popolazione appassionate di questo magnifico sport di poterlo far praticare ai figli senza gravosi oneri economici. Per questo motivo in questo momento di crisi economica generale, il Sona Calcio ha deciso di rendere totalmente gratuite le iscrizioni del settore giovanile, dai primi calci fino alla Juniores nazionale. L’unica cosa, comprensibilmente a carico delle famiglie, sarà il costo del Kit di equipaggiamento.
Il desiderio dello sport locale, quindi, è quello di ripartire, con la speranza di avere aiuti concreti dalle Federazioni, visto anche il momento di difficoltà degli sponsor, sostegno imprescindibile per tutto lo sport dilettantistico.