Lo scorso martedì 3 giugno tre persone non identificate si sono introdotte in maniera abusiva nella discarica Cà di Capri a Lugagnano. A denunciare il fatto al Comando dei Carabinieri di San Massimo è stato l’Architetto Fabio Beltrame, Direttore Tecnico della Rotamfer, la ditta che gestisce la discarica.
Beltrame ha denunciato ai Carabinieri che il 3 giugno, al ritorno dalla pausa pranzo, gli operatori della ditta S.G. Scavi, che sta svolgendo alcuni lavori presso la discarica, hanno rilevato la presenza di tre persone che si erano introdotte in maniera non autorizzata. I tre risultavano muniti di una macchina fotografica con teleobiettivo, di una tanica per trasporto di liquidi e di strumentazione di misura.
Alla richiesta di identificarsi, i tre sono fuggiti, spingendo a terra un operatore della ditta S.G. Scavi e scavalcando il cancello. Il cancello in questione è quello che veniva utilizzato dal proprietario dell’area per accedere alla campagna circostante, un tempo di sua proprietà.
Ora quel cancello, non più usato, è dismesso e permanentemente chiuso con catena e lucchetto. Nel corso dei lavori, proprio per evitare eventuali accessi non autorizzati di mezzi dall’esterno, di fronte al cancello è stato stoccato un cumulo di materiale utilizzato per la sistemazione della viabilità della discarica, come si può vedere dalla foto.
L’Architetto Beltrame si è recato dai Carabinieri proprio con l’operatore che è stato gettato a terra. I militari dell’Arma hanno quindi aperto un fascicolo, anche alla luce di una precedente denuncia sporta sempre ai Carabinieri lo scorso 20 maggio a seguito di ripetute segnalazioni di casi di rete tagliata – sembra sette volte – nel perimetro della discarica negli ultimi mesi. Sui motivi che possono aver spinto quelle tre persone ad introdursi nel sito ovviamente ci sono solo ipotesi: una delle più accreditate è che volessero effettuare dei “rilevamenti” artigianali su quanto stoccato nella discarica.
Il tema della Cà di Capri è tornato ad essere al centro dell’attenzione a seguito del dissequestro della discarica lo scorso tre marzo, dopo che la Regione Veneto – nonostante il parere negativo del Comune di Sona – ha autorizzato la riapertura del sito e ha approvato il piano di completamento presentato da Rotamfer.