Il 10 ottobre è stata la Giornata mondiale della salute mentale. Ma cos’è la salute mentale? L’Organizzazione Mondiale della Sanità la definisce come “uno stato di benessere in cui ogni individuo possa realizzare il suo potenziale, affrontare il normale stress della vita, lavorare in maniera produttiva e fruttuosa e apportare un contributo alla propria comunità”. Mmm. Ogni volta che leggo questa definizione penso che non mi convinca molto.
Parlando di salute in generale, sempre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci illumina definendola come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia”. Mmm.
Quest’anno però ho chiesto anche a ChatGPT, il quale mi ha detto praticamente le stesse cose, aggiungendo peraltro che “è un elemento essenziale del benessere complessivo e dovrebbe essere trattata con la stessa attenzione e cura della salute fisica”. E ancora: “Il riconoscimento e la promozione della salute mentale sono fondamentali per condurre una vita appagante ed equilibrata”.
Ma nemmeno questo mi aiuta. Anzi, il termine “riconoscimento” mi fa riflettere: possiamo promuovere una cosa che non riconosciamo?
Io lavoro con la salute mentale tutti i giorni, dopo più di 10 anni di questo lavoro ancora non riesco a spiegare che cos’è la salute mentale. Ho provato allora a chiedere ad alcune persone vicino a me. Ho chiesto al mio compagno, il quale ha tentato di sfuggire alla domanda facendo a sua volta delle domande: ha a che fare con l’intelligenza? Ha a che fare con la felicità?
Ho chiesto a degli amici, e ho ricevuto sostanzialmente due tipi di risposte. Prime, le risposte che cercavano di definire che cosa non è la salute mentale (tipo “è quando non ho stress”, “è quando non ho preoccupazioni”, “è quando non…”). Seconde, risposte come “quando sento di essere nel posto giusto”, “quando faccio quello che mi piace”, “quando rido”. Mmm.
Mi sento una sorta di Diogene moderno: senza botte né lanterna, cercando una definizione di salute mentale. Ci sto scrivendo su un articolo ammettendo che nessuno ci ha ancora capito nulla di che cosa sia questa salute mentale. Non sono sicura che il direttore ne sarà contento. Io non lo sarei.
O forse, il fatto di non trovare una risposta significa semplicemente che non c’è una risposta che vada bene per tutti? Che forse la risposta la possiamo trovare solo se ci facciamo la domanda? Che forse porsi la domanda è già provare a darci una risposta? Mmm.
Meglio. Ho l’impressione che, pur senza una lanterna, un po’ di luce si possa riuscire a farla. Quante volte ci fermiamo nella nostra vita e ci chiediamo se stiamo andando nella direzione in cui vogliamo andare? E quante volte invece andiamo avanti col pilota automatico, trascinati dagli eventi, verso una direzione che non è la nostra? Fermiamoci, allora.
Chiediamoci allora cos’è per noi la salute mentale e soprattutto chiediamoci se la strada che stiamo percorrendo ci può portare verso la nostra idea di salute mentale. Ecco, forse è proprio in quel momento che la troveremo.