Sulla ormai rovente questione del nuovo Centro Commerciale che potrebbe essere realizzato a Caselle, dopo le proteste di cui abbiamo dato conto e la raccolta firme per indire un referendum consultivo per chiedere l’opinione dei cittadini su questo progetto, iniziata qualche giorno fa, prendono posizione in maniera ufficiale Sindaco e Maggioranza di Sommacampagna, con una lettera aperta recapitata in questi giorni a tutti gli abitanti di Caselle.
“Cari concittadini, sento la necessità di rivolgermi a ciascuno di voi per chiarire un tema che in queste ultime settimane è entrato in maniera forte nei discorsi e soprattutto nelle preoccupazioni del paese di Caselle. Si tratta – spiega il Sindaco – della proposta urbanistica presentata dai proprietari delle aree Corte Palazzina ed ex Gecofin, zona situata all’incrocio delle due autostrade A4 e A22. E’ importante che ogni cittadino conosca i termini della questione e la posizione dell’Amministrazione Comunale sull’argomento, in modo da poter sviluppare un’opinione personale a partire dai fatti reali”.
“Occorre fare una premessa: l’area in questione non è agricola. Questo significa che buona parte di quell’area non potrà in alcun caso rimanere verde. E’ stata infatti destinata da tempo alla costruzione di impianti industriali, con evidenti ripercussioni sulla viabilità di Caselle e in particolare su Via Verona. Si tratta quindi di un’area il cui destino è già compromesso e la nostra prima preoccupazione è stata quella di capire se esista un’alternativa alla ripartenza dell’attività industriale su quell’area. Da questa considerazione – prosegue la lettera aperta – bisogna partire e non da una semplificazione del tipo: ‘centro commerciale si o centro commerciale no’. Se così fosse sarebbe un ‘no’ decise da parte nostra. Ma così non è per scelte precedenti a questa amministrazione”.

“La proposta riguarda – spiega la Maggioranza – un’area di circa 270.000 metri quadrati e prevede indicativamente la realizzazione di strutture modulari di vendita (non quindi un centro commerciale come la Grande Mela, ma più strutture di vendita di dimensioni inferiori), per 38.000 metri quadrati della superficie, 17.000metri quadrati di strutture ricreativo-sportive e di intrattenimento (piscina, centro benessere, ecc.), 20.000 metri quadrati di intervento di mitigazione ambientale (“polmone verde” con parco, piantumazioni, giardini…), nessuna edificazione sulla rimanente superficie”.
“Questo tipo di intervento, oltre a scongiurare che vengano costruiti impianti industriali – spiegano gli Amministratori di Sommacampagna nella lettera – prevede importanti sistemazioni viabilistiche a carico dei proponenti, sia a servizio dell’intervento stesso, sia per risolvere parte degli annosi problemi viabilistici di attraversamento di Caselle, sollevando dal traffico in particolare via Verona. Le volumetrie di tipo industriale già autorizzate si avvicinano molto a quanto verrebbe costruito secondo questa nuova proposta”.
“Cosa abbiamo fatto quindi come Amministrazione? Abbiamo valutato attentamente la proposta all’interno della giunta e con i consiglieri di maggioranza. Poi con l’intero Consiglio comunale e con la Consulta dei commercianti e degli artigiani. Alla luce dei pareri raccolti e della discussione compiuta, abbiamo deliberato un atto di indirizzo per un approfondimento della proposta. Perché questa disponibilità ad approfondire la proposta? – prosegue il Sindaco – Per una serie di riflessioni, che hanno tenuto conto, in particolare, di viabilità e mitigazione ambientale: l’intervento prevede un consistente intervento di mitigazione ambientale dell’impatto delle due autostrade e dell’aeroporto e una proposta migliorativa della viabilità dell’area”.
A questo punto gli Amministratori iniziano ad entrare nel dettaglio della situazione. “L‘area interessata è già destinata ad essere edificata in tre sotto-aree: una ad indirizzo industriale, con una consistente cubatura autorizzata in passato, una a indirizzo sportivo-ricreativo, con una cubatura minima, una a indirizzo residenziale (la parte relativa a Corte Palazzina, da tempo abbandonata). L’accordo con l’aeroporto, approvato nel 2007 in Consiglio Comunale, anche dall’allora vicesindaco Mengalli, ha previsto per l’area in questione una destinazione di tipo commerciale, direzionale e fieristico espositiva. L’Amministrazione Soardi-Residori in cui Giacopuzzi Walter, e Pietropoli Augusto erano Assessori, ha manifestato nell’ottobre 2013, attraverso una lettera indirizzata alla Regione Veneto, la volontà di approfondire la possibilità di un intervento a indirizzo commerciale di 35.000 mq e un’area della stessa dimensione per strutture ricreativo – sportive e intrattenimento. Abbiamo quindi preso atto che anche le due precedenti Amministrazioni avevano valutatola destinazione commerciale, anziché industriale, dell’area tenuto conto della sua collocazione geografica di grande visibilità”.
“In questo momento di crisi economica e occupazionale – spiegano Sindaco e Assessori – abbiamo ritenuto di non poter rifiutare a priori un investimento importante sul nostro territorio per le possibilità occupazionali che potrebbe portare sia nella fase di realizzazione delle opere, sia successivamente nell’ambito delle eventuali attività insediate. Cosa significa ‘Atto di indirizzo per un approfondimento della proposta’? E’ vincolante? Un ‘Atto di indirizzo’ non è una decisione a procedere, ma esprime la volontà dell’Amministrazione di approfondire la questione. Niente altro. Esso non è inoltre vincolante. Anche il parere legale dell’avvocato che da 20 anni segue le pratiche urbanistiche del Comune di Sommacampagna lo conferma. Quindi nulla é stato deciso. Anzi: l’Atto di indirizzo giudica la proposta non soddisfacente rispetto ad una serie di problematiche progettuali da rivedere e risolvere, affinché l’Amministrazione possa considerare la proposta in una futura analisi. Per arrivare a una decisione, infatti, è necessario un accordo di programma, ovvero un accordo formale in cui tutti i soggetti coinvolti, primo di tutti il Comune, esprimano parere favorevole. Questo potrà eventualmente avvenire solo sulla base di un progetto definito, non certo sulla base della semplice proposta ad oggi pervenuta”.
“L’accordo di programma deve poi essere ratificato dal Consiglio comunale. Si tratta quindi di un processo molto lungo, che l’Amministrazione può decidere di sospendere in qualsiasi momento. Oggi stiamo solo valutando un’idea, se e quando riceveremo una proposta progettuale sarà nostro impegno portarla a conoscenza della popolazione di Caselle per una valutazione condivisa, prima di esprimere un parere vincolante”.
“La principale osservazione emersa sia nell’assemblea del 25 maggio che nella discussione in Consiglio comunale del 25 giugno – e qui gli Amministratori vanno a toccare uno dei punti critici di questa vicenda – riguarda il carico di traffico che potrebbe venire a gravare su Caselle. Per questo l’Amministrazione ha deciso di chiedere ai proponenti un dettagliato studio del traffico e lo farà attraverso una delibera di Giunta integrativa rispetto al precedente atto di indirizzo. Solo la proposta di una soluzione viabilistica presentata ai cittadini e con loro condivisa potrà consentire di procedere ad ulteriori approfondimenti progettuali, poiché la nostra priorità è la difesa ambientale dell’abitato di Caselle e il miglioramento viabilistico delle condizioni ad oggi esistenti, non certo il contrario. L’Amministrazione conosce bene infatti i problemi aperti da tempo nel paese e ha come unico interesse quello di risolverli, realizzando il progetto amministrativo su cui ha ottenuto la fiducia dei cittadini. Per questo da un anno sta lavorando intensamente, con passione e spirito di squadra”.
“Non consentiamo – termina la lettera, firmata da Sindaco, Assessori e Consiglieri di Maggioranza – strumentalizzazioni politiche su una questione così complessa e significativa per chi vive a Caselle e per il futuro di Sommacampagna”.
Su questa lettera è arrivato, immediato, il commento durissimo del Capogruppo in Consiglio Comunale di “Centrodestra per Sommacampagna” Augusto Pietropoli. “Il Sindaco – spiega Pietropoli – cerca di sminuire il valore della delibera, ben sapendo che senza quel parere non si può avviare il procedimento con il tavolo tecnico in Regione. Parificare la delibera favorevole ad una lettera interlocutoria che tra l’altro chiedeva un nuovo progetto è ridicolo oltre che palesemente falso”.