Cantina Poggio delle Grazie, dei fratelli Brutti di Lugagnano. Reinventarsi ed innovare, nella tradizione

Il nostro percorso all’interno dell’economia locale ci porta a visitare una nuova realtà di assoluta eccellenza nel panorama vitivinicolo. Situata a Castelnuovo del Garda, la Cantina Poggio delle Grazie è nata l’anno scorso dal desiderio comune dei fratelli Massimo e Stefano Brutti di Lugagnano: realizzare e promuovere un prodotto di qualità in grado di soddisfare standard qualitativi ricercati e ambiziosi, fondendo le competenze acquisite in vigna ed in cantina con il progresso tecnologico e i nuovi processi produttivi.

Presenti sul territorio sonese ad eventi come Teatro in cantina e Spritz Crime, organizzato dai giovani di Spazio-Idea, in innumerevoli e importanti manifestazioni, tra le quali Expo, Gusto di Vino, Go Wine e Vinitaly (e domenica 6 e lunedì 7 marzo alla manifestazione del Chiaretto a Lazise), i fratelli Massimo e Stefano si raccontano al Baco.

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Una bottiglia della Cantina Poggio delle Grazie. Sopra i fratelli Brutti ad Expo MIlano

Come valutate la vostra esperienza ad Expo?

A inizio anno siamo venuti a conoscenza del progetto Love It, e questo sarebbe iniziato con Expo. Il progetto è finalizzato a coniugare tradizione e innovazione nell’attività agricola e mira ad una forte valorizzazione del prodotto made in Italy, con la sua storia, la sua cultura e il suo essere radicato in un territorio specifico. Dato che condividevamo pienamente le finalità e gli obiettivi, abbiamo aderito a Love It e siamo stati presenti ad Expo per due settimane. Expo è stata un’esperienza molto positiva per noi, ma rappresenta anche il trampolino di lancio di Love It: il secondo step sarà l’apertura di locali in tutto il mondo, partendo da Milano, con un programma di distribuzione internazionale. È noto che l’agroalimentare italiano è uno dei più imitati e contraffatti al mondo, e Love It infatti sostiene l’internazionalizzazione delle aziende italiane, puntando sempre sulla qualità, ma anche sulla quantità del prodotto per rispondere alla crescente domanda mondiale.

Qual è la vostra filosofia aziendale?

La realizzazione dei prodotti avviene con le metodologie più naturali possibile, nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente, ma senza rifiutare le tecnologie moderne. Ad esempio, noi puntiamo, in particolare, sul vino rifermentato ottenuto da una doppia fermentazione naturale. La prima avviene durante la vendemmia, dove si ha la vinificazione delle uve Cortese, subito pressate e vinificate in maniera tradizionale. La seconda, invece, avviene all’interno della bottiglia: al vino ottenuto, verrà aggiunto il mosto di Passito Bianco il quale donerà zuccheri e lieviti necessari alla nuova fermentazione.

Poggio delle Grazie. Il motivo di scelta del nome?

Abbiamo scelto il nome Poggio delle Grazie innanzitutto per la conformazione del territorio: i quindici ettari di vigneto si trovano in una posizione sopraelevata rispetto a Castelnuovo. Le grazie, invece, si ricollegano agli eventi storici accaduti nelle zone limitrofe ed in particolare ad una piccola cappella sita nella proprietà intitolata alla Madonna e fatta erigere tra gli anni ‘40 e ‘45 in ringraziamento alla Vergine per aver preservato dai bombardamenti della guerra la famiglia che vi abitava.

L’invito è quello di visitare la loro cantina per assaggiare i loro straordinari vini. Magari partendo dal loro bellissimo sito internet.

Come raggiungere la Cantina

Nato nel 1994 e originario di Lugagnano, scrive per il Baco dal 2013. Con l'impronta del liceo classico e due lauree in economia, ora lavora con numeri e bilanci presso una società di servizi. Nel (poco) tempo libero segue con passione la politica e la finanza e non manca al suo inderogabile appuntamento con i nuovi film al cinema (almeno) due volte a settimana. E' giornalista pubblicista iscritto all'ordine dei giornalisti del Veneto.