Canta a ritmo di rap la sua sindrome di Down, e racconta ai ragazzi di Sona come si affronta la vita

Sguardi attenti ed emozionati hanno accolto, nella scuola Virgilio di Sona, Marco Baruffaldi, il ventitreenne emiliano che canta a ritmo di rap il valore delle diversità e, raccontando il suo passato di bullizzato, parla ai giovani di bullismo.

È un ragazzo con la sindrome di Down, che ha fatto della sua esperienza una testimonianza: nelle scuole porta il racconto della sua vita, e lo fa con un linguaggio chiaro e immediato, che tocca il cuore e fa pensare.

L’anno scorso ha partecipato alla trasmissione di Canale 5 “Tú sí que vales”, commuovendo pubblico e giudici con la sua storia e il suo talento, che si esprime non solo attraverso la musica ma anche attraverso la poesia.

Marco Baruffaldi canta per i ragazzi di Sona.

Vedendo la sua esibizione, l’Assessore alla scuola Monia Cimichella ha avuto l’idea di chiamare Marco a Sona. L’incontro, che ha coinvolto le classi seconde e terze delle medie, è stato organizzato dalla professoressa Chiara Artioli, che lo ha introdotto così: “Marco porta la testimonianza della sua esperienza di vita e canta la bellezza della diversità, che deve essere vissuta come un arricchimento per tutti, non come qualcosa di cui avere paura”.

Dell’amministrazione erano presenti, oltre a Cimichella, anche il Sindaco Gianluigi Mazzi, l’Assessore al sociale Elena Catalano e il Presidente del Consiglio comunale, che segue le politiche giovanili, Mattia Leoni.

Il rapper è venuto accompagnato dal padre Arnaldo, che ha aperto l’incontro facendo riflettere i ragazzi sul fatto che tutti siamo diversi l’uno dall’altro. “Siamo diversi tra noi” è tra l’altro il titolo di una canzone di Marco, che contiene un passaggio particolarmente denso di significato, in cui sono riassunti il suo pensiero e il suo messaggio: “La mia diversità è la mia qualità”.

Durante la mattinata, gli alunni hanno avuto la possibilità di porre a Marco una serie di domande, che hanno riguardato non solo la sua passione per la musica e la sua esperienza a “Tú sí que vales”, ma anche il bullismo.

Attraverso un video, il ventitreenne emiliano ha raccontato di quello che, fin da piccolo, ha subito da parte di “bulli di tutte le età”; poi, parlando con i ragazzi, ha più volte evidenziato quanto sia importante reagire quando ci si trova a subire atti di questo tipo.

E come si può reagire? Parlandone con gli adulti. Con gli insegnanti, con i genitori, con i carabinieri. La lotta al bullismo passa proprio da questo: dalla capacità di non arrendersi e dal coraggio di parlarne.

Nata nel 1988, coltiva la passione per la scrittura da quando era bambina. Da ottobre 2020 è Vicedirettore del Baco, per cui scrive da quando aveva 17 anni. Laureata in Scienze filosofiche all’Università San Raffaele di Milano, ha poi conseguito il dottorato di ricerca in Scienze dell’educazione e della formazione continua all’Università di Verona, dove ora insegna. È giornalista pubblicista, iscritta all’Ordine dei giornalisti del Veneto, e ha collaborato per dieci anni con il quotidiano L’Arena, come corrispondente per il territorio sonese.