Campo Nomadi a Lugagnano, l’Assessore Dalla Valentina: “Mi auguro di spostarlo entro l’anno in zona Grande Mela”

È trascorso oltre un anno dalle elezioni amministrative che sancirono la riconferma dell’attuale Amministrazione Comunale. Durante quella campagna elettorale, uno dei temi più caldi, su cui si accese un aspro dibattito, fu certamente il destino del campo nomadi localizzato a ridosso degli impianti sportivi e della casa di riposo di Lugagnano (nella foto Pachera), in via le Mase.

Su una cosa si era tutti concordi: quel campo non poteva rimanere lì. Tuttavia, sulle soluzioni da adottare per porre rimedio alla situazione, era emersa una profonda diversità di vedute: l’Amministrazione uscente, da tempo aveva individuato un’area dove ricollocare le famiglie nomadi, incontrando la forte opposizione della minoranza, che non riteneva quella zona adatta.

Ad oggi, lo stato delle cose non è cambiato: l’attuale maggioranza resta convinta nel proseguire sulla strada ormai già intrapresa da diversi anni, mentre la minoranza è ferma sulla sua contrarietà. E nel frattempo il campo resta dov’era. Per cercare di chiarire come si è evoluta la vicenda in questo ultimo anno, abbiamo incontrato l’Assessore al Territorio e allo Sport Gianfranco Dalla Valentina. Proviamo innanzitutto a ripercorrere la storia di questo campo nomadi.

Assessore, come si è venuta creare l’attuale condizione? Come è possibile che questo campo si trovi di fatto all’interno della zona dedicata agli impianti sportivi?

Da quanto ricordo io, tutto ebbe inizio circa quarant’anni fa. In quegli anni si insediò a Lugagnano la famiglia di Giovanni Renar. In un primo momento, stanziarono nei pressi delle Beccarie e successivamente, nella zona di via Dalla Chiesa. Infine, negli anni ’80, quando anche quell’area fu edificata, decisero di trovare nuova collocazione nel campo dove tuttora risiedono. In tutti questi decenni, quello che inizialmente era un unico nucleo familiare, ha avuto una ricca progenie, sicché sia il numero di abitanti del campo sia lo spazio da esso occupato sono notevolmente aumentati. Senonché le scelte urbanistiche delle Amministrazioni Comunali che si sono succedute negli anni, indicarono proprio in quell’area, la zona dove far nascere gli impianti sportivi del paese. Quando nel 2013 si insediò l’attuale maggioranza, avevamo un’idea ben precisa di come sarebbe dovuto essere per noi lo sviluppo del paese e il potenziamento delle aree sportive: la nostra progettualità urbana non prevede che ci possa essere un accampamento nel bel mezzo dell’area dedicata allo sport. Costituisce un ostacolo al transito degli utenti degli impianti, oltre ad essere sconveniente per ragioni di sicurezza e igienico-sanitarie dei ragazzi che usufruiscono delle strutture. In più, questa situazione è lesiva della privacy delle famiglie nomadi, che vedono continuamente persone estranee transitare nello spazio a loro riservato.

Quindi quali decisioni ha preso l’Amministrazione per porre rimedio a questa situazione?

Già diversi anni fa ci siamo interessati alla vicenda e ci siamo adoperati per trovare una collocazione alternativa per queste famiglie, le quali oltretutto sono perfettamente integrate e non costituiscono nessun tipo di problema. Da lì è cominciato un percorso, che ha visto coinvolti i servizi sociali, l’Ulss, le forze dell’ordine, urbanisti, avvocati e soprattutto con le famiglie stesse, per capire quale sarebbe potuta essere la soluzione ottimale. Il sito prescelto per la nuova localizzazione si trova nella zona industriale della Grande Mela, che era già un’area servizi, ma abbiamo comunque proceduto con l’iter di trasformazione urbanistica, rendendola area per sosta provvisoria.

Non tutti hanno accettato di buon grado questa decisione. Chi sono e cosa vi contestano coloro che si oppongono?

Si tratta di uno sparuto gruppo di aziende, localizzate nell’area circostante al luogo dove troveranno sistemazione le famiglie nomadi. In seguito se ne sono aggiunte altre per via della campagna mediatica portata avanti da alcuni esponenti della minoranza. A tal proposito, penso in particolare a Flavio Bonometti, Gaspare Di Stefano ed Edgardo Pesce, che per diversi anni sono stati amministratori di questo Comune e hanno tollerato che il campo ampliasse la sua superficie. Perciò li considero responsabili dell’inefficienza e della mancanza di coraggio che c’è stata in passato nell’affrontare questo problema spinoso. Ci contestano di portare un accampamento in zona industriale, ma non considerano che quella specifica area versa in uno stato di totale abbandono e degrado da anni. Vi è anche una casa disabitata, che è diventata un ricettacolo di topi. Finora nessuno se ne era minimamente interessato o preoccupato. Noi abbiamo seguito tutta la procedura per recuperare la zona e renderla idonea ad ospitare delle famiglie. Per di più, l’area dove stanzieranno, a differenza di quella attuale, sarà ben definita e recintata. Ora noi abbiamo vinto per due volte la sospensiva per il ricorso presentato presso il TAR, con cui avevano provato a fermarci. Questo dimostra che il nostro modo di procedere, seppur lento, è sempre stato corretto e scrupoloso nel rispettare la normativa. Siamo quindi determinati ad andare avanti.

Ci sono delle tempistiche fissate per i prossimi passaggi?

Potrei dare delle tempistiche, ma poi rischierei essere sconfessato. Io mi auguro entro l’anno di chiudere la faccenda, ma non possiamo assicurare niente, perché è necessario verificare che tutti i dettagli siano sistemati prima di dare inizio al trasloco. Soprattutto, è necessario avere a disposizione le risorse per bonificare l’area attualmente occupata dall’accampamento, per poterla restituire alla cittadinanza non appena ultimato il trasferimento.

Tra meno di quattro mesi si chiude il 2019, vedremo se questa scadenza porterà lo spostamento del campo e la chiusura di questa annosa vicenda. Ad attenderlo sono in tanti, compresa la società di calcio U.C.D. Lugagnano che da anni si trova in difficoltà proprio per la presenza di quell’insediamento in aderenza ai campi sportivi.

Nato a Villafranca nel 1995, risiede a Lugagnano. Ha conseguito la maturità scientifica presso l'istituto Enrico Medi di Villafranca e la laurea triennale in Ingegneria Gestionale presso l'Università di Padova. Lavora nell'ambito dello sviluppo web e dei software gestionali.